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Un anno di Leonessa

Roma_85

Un altro anno è passato, dodici mesi intensi di gioie ed emozioni, di peripezie, vittorie esaltanti e sconfitte brucianti, che non hanno però mai impedito alla Leonessa di rialzarsi e cominciare da capo, con la combattività che l’ha sempre contraddistinta.

Un viaggio, quello del 2013, degno del migliore Ulisse: dopo le “imbarcate” del Dicembre 2012, la Leonessa risponde alla grande in un Gennaio ottimo, scalando posizioni in classifica. Con Barlos e Brkic rientrati dai rispettivi infortuni, la Centrale è la solita di sempre: solito gioco spumeggiante, solito spettacolo e in pochissimo tempo Brescia ritorna nelle zone nobili della classifica, arrivando anche a competere per il primo posto insieme a Barcellona, Pistoia e Casale Monferrato. Le due sconfitte esterne in breve tempo a Bologna e Forlì, con Giddens che perde qualche match causa infortunio, costringono Brescia ad abbandonare i sogni di gloria e concentrarsi sul difendere il quarto posto in classifica per mantenere il vantaggio del fattore campo in vista dei playoff.

Al primo turno subito una sfida affascinante: c’è la Forlì di Ario Costa, Sandro Dell’Agnello e Bernardo Musso. In molti tra gli addetti ai lavori definiscono quella tra Brescia e Forlì la sfida più in equilibrio nel primo turno, con la Leonessa forse avvantaggiata per la maggior qualità dalla panchina. E così è stato, anche se la qualificazione per Brescia è stata clamorosamente ben più facile del previsto: al San Filippo non si soffre nemmeno per un minuto ed è subito 2-0 e anche al PalaCredito di Romagna, nonostante qualche brivido, arriva il trionfo che vale le semifinali promozioni. Avversaria questa volta è la sorpresissima Trento, che da ottava testa di serie si sbarazza con un secco 3-0 di Barcellona, qualificatasi con la prima posizione in graduatoria in campionato. Con la Bitumcalor di coach Buscaglia Gara 1 è sofferta ma portata a casa, mentre in Gara 2 uno strepitoso Michael Umeh, dopo aver fallito il tiro per il successo nella prima gara della serie, trascina i suoi a una clamorosa vittoria. La serie si sposta in parità al PalaTrento, dove Brescia gioca con grande autorità e sicurezza entrambe le gare vincendole entrambe e conquistandosi la finale per la serie A con Pistoia, finalista per la seconda volta in due anni (nel 2011-2012 sconfitta nell’atto finale da Brindisi).

La sfida ha inizio nella strepitosa cornice del Pala di Pistoia: partita fisica, senza esclusione di colpi che viene decisa negli ultimi istanti da Michael Hicks e da un errore sull’ultimo tiro da parte di JR Giddens. In Gara 2 il copione è lo stesso: anche questa volta è finale in bilico e la chance per vincere ce l’ha ancora Brescia, dopo un altro canestro pazzesco di Hicks. Lo schema disegnato da Martelossi funziona alla perfezione e Brkic si trova libero in punta per scaricare la tripla della vittoria: il pallone finisce sul primo ferro e per Brescia è un ingiusto 2-0 nella serie. Ma si sa, gli dei del basket restituiscono, prima o poi, tutto: in Gara 3 e Gara 4, nonostante l’assenza di Michael Jenkins per un brutto infortunio alla mano, Brescia domina in lungo e in largo, trasformando l’equilibrio di Gara 1 e Gara 2 in un lontano ricordo. Con la serie in parità, si va a Gara 5: Brescia le prova tutte, Jenkins si rimette eroicamente in gioco nonostante un braccio quasi completamente ingessato, ma ogni tentativo è vano e la promozione è di Pistoia.

Digerita la delusione, è tempo di organizzare la stagione che segue, per cercare di ritentare la scalata alla massima serie un’altra volta. Si cerca sin da subito di confermare il roster della stagione passata, ma la cosa non si rivela facile: mentre Jenkins finisce meritatamente in A Barlos, complice il nuovo regolamento della LNP è confinato in un angolo e ritorna nella madrepatria Grecia per giocare nella A1 Ellenica. Brkic si accasa a Napoli, mentre Fernandez dopo un lungo tira e molla finisce a Sassari. Stojkov lascia la Leonessa al termine del suo contratto triennale, così come capitan Scanzi che finisce a Montichiari in DNB ed Eric Lombardi, che ritorna a casa sua, Biella. Chi rimane invece in terra lombarda è Federico Loschi, insieme all’amico Gino Cuccarolo e all’americano che ha fatto impazzire Brescia, Justin Ray Giddens. Il duo Abbiati-Martelossi si muove in maniera egregia sul mercato e regala alla piazza bresciana giocatori di assoluto livello come Tommaso Rinaldi, un veterano della Legadue, Franko Bushati, ex della Leonessa e uno dei migliori sesti uomini del campionato e Robert Fultz, deciso a provare il rilancio nella seconda serie italiana dopo una stagione deludente in quel di Brindisi. Tra Agosto e Settembre arrivano anche le firme degli under Procacci e Maspero oltre che della coppia proveniente da Montegranaro Slay-Di Bella, con quest’ultimo destinato a diventare il nuovo capitano della formazione bresciana.
Una volta completato il roster, la Leonessa affronta in precampionato numerose squadre di A1 e LNP Gold, raccogliendo però scarsi risultati: i dubbi della vigilia vengono però scacciati dopo le prime giornate di campionato, nelle quali la Leonessa si ben comporta sia di fronte al pubblico di casa che al di fuori del San Filippo. Con le vittorie ottenute sulle principali concorrenti alla promozione, Brescia conquista il primato solitario in classifica. Tutto ciò è però destinato a sfumare in poco tempo, a causa degli infortuni che complicano a dismisura i mesi di Novembre e Dicembre della Leonessa: problemi fisici bloccano Di Bella, Fultz, Giddens, Slay, Rinaldi, Bushati e Loschi, con i soli Procacci, Maspero e Cuccarolo mai fermi ai box.

Nonostante difficoltà di ogni tipo, Brescia lotta e non molla e dopo tre mesi di campionato è nel gruppo delle squadre a 16 punti in classifica, che vale a dire -6 dalla vetta e ancora la possibilità di arrivare sul tetto della classifica.

Forza Leonessa, siamo tutti con te, sicuri che ancora una volta saprai regalarci emozioni uniche!