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Giornale di Brescia – Una squadra di bravi ragazzi, uniti e affamati

Seguire la Centrale del latte sabato sera a Manerbio è stata un’emozione speciale, se non proprio da lacrima sul viso almeno da brividi sulla pelle. Erada tanto tempo che non vedevamo una partita così ben giocata, una di quelle che fanno uscire gli spettatori dal palasport con il rossore sulle mani. Il basket di settembre è come il calcio di inizio agosto, a volte pericoloso e fuorviante, ma quando ci sono spettacolo e brio sono segnali che non si possono ignorare. Colpisce del gruppo la voglia di stare insieme, lontana Una squadra di bravi ragazzi uniti e affamati anni luce dagli individualismi della scorsa stagione. E anche l’educazione, il sorriso, la simpatia di ragazzi che hanno fame di mettersi in mostra. Dal rookie Nelson, alla sua prima esperienza tra i grandi, a chi ha mille battaglie nei muscoli come Cittadini. Gente che rispetta l’avversario, gira al largo dai guai (esemplare l’ex Oregon State con un rissoso Ghersetti), che di certo non si presenterà mai alla partenza per una trasferta dopo aver fatto le 6 del mattino, ma che in campo non guarda in faccia nessuno. Di sabato sera, nella seconda uscita con una pari grado (ma a Ferentino, squadra da primi quattro posti, mancava solo Pierich mentre a Pistoia, Jesi era decisamente in disarmo) vanno sottolineate alcune situazioni: nove giocatori in campo e nove giocatori a segno, 23 /23 ai tiri liberi, la capacità di sapere resistere al momento difficile del match quando nel terzo quarto gli avversari mangiavano punti ai biancoazzurri come Pac-Man con le celebri pillole. Anche riuscire a soffrire e tenere ben stretta una partita è una qualità. Buone indicazioni da Brownlee come «3», bene i giovani Giammò e Tomasello. E mercoledì a Gorla con Varese il test sarà da serie A.