Bresciaoggi – La Centrale si rimette il passato sulle spalle
Un tuffo al cuore, un viaggio nei ricordi, un déjà vu che tutti si augurano possa dare una spinta in più alla Leonessa dei canestri: la maglia della nuova stagione ha un gusto retro, ed è ispirata a quella della stagione 1981/2, quando Solfrini e compagni dall’A2 di allora arrivarono a un soffio dall’ultimo girone del paradiso. Era una formula diversa quella dei campionati degli anni ’80 e prevedeva che le prime due classificate della cadetteria approdassero ai playoff del piano di sopra. Di solito le partecipazioni si concludevano al primo giro di valzer, magari si arrivava alla bella. La Cidneo invece arrivò a un nulla da un risultato eclatante: sbattere fuori il Billy Milano di Dan Peterson ai quarti di finale, nella serata dei 5000 del palazzone di San Siro, che uscirono dall’impianto distrutto poi dalla nevicata del 1985 con gli occhi gonfi di rabbia e lacrime. Lacrime che si sono riviste sabato sera alla presentazione della nuova maglia: tanta emozione per i tifosi più grandi, molta curiosità per quelli più giovani che hanno ascoltato dalle parole di chi allora era presente all’Eib. Mario Ruggeri, sponsor di allora con il marchio Cidneo ed attivissimo sostenitore dei biancazzurri, è orgoglioso di essere ancora parte in causa del Basket Brescia Leonessa: «Quando ho visto le nuove maglie non credevo ai miei occhi: è stato fatto un lavoro magnifico». E la grafica affidata come al solito a Luca Beccalossi, responsabile marketing della squadra di via Bazoli, è veramente gustosa: le 4 stelle di allora sono state riprese ed i nomi dei giocatori sono di sbieco, proprio come nel 1981. Una sorta di «ritorno al futuro» (come il film che proprio in quegli anni spopolava) con una maglia dal sapore Nba, così diversa già allora dal “piattume” classico rappresentato dal mix colori casa/trasferta. «E’ stato un modo – ha svelato Matteo Bonetti -per celebrare le 4 stagioni nella seconda lega nazionale: le stelle di quella maglia quello rappresentano». E magari… si spera di portare a casa una stella ancora più importante. «Beh sperare costa poco». La risposta del patron della squadra biancazzurra lascia poche interpretazioni: anche se il prossimo campionato non sarà per nulla facile, e sulla carta ci sono squadre (Verona e Torino su tutte) costruite per fare il grande salto. Certo è che l’entusiasmo a Brescia non manca: 350 spettatori all’amichevole con Omegna di sabato scorso, tanti sabato sera di fronte al palco allestito per la presentazione della nuova squadra. Adesso servono solo i risultati. «Stiamo lavorando per costruire una squadra che diverta, ma che in primis riesca a star bene assieme – sottolinea Andrea Diana – Il gruppo viene prima di tutto ed in questo devo dire che gli italiani sono riusciti a trovare la coesione giusta». Ora bisognerà che anche gli americani riescano a dare un contributo importante. Per il pubblico sono già dei beniamini, come lo furono Pietkiewicz e Abernethy, quelli della grande cavalcata in una maglia mitica.