20 Nov 2014

Diana: “Arrabbiati per la sconfitta, ma orgogliosi della nostra partita”

© Pierpaolo_Romano_2014

Stati d’animo ovviamente contrastanti in sala stampa al termine del match tra Centrale del Latte Brescia e Tezenis Verona, che ha visto prevalere gli scaligeri di due soli punti (78-76) al termine di un match al cardiopalma. Alla soddisfazione di Ramagli si oppone la rabbia e l’amarezza di Diana, per una vittoria sfuggita soltanto negli istanti finali. Ecco le impressioni dei due coach.

Alessandro Ramagli

Seconda classificata contro prima, la diretta televisiva, un San Filippo esaurito: c’erano tutte le premesse per una grande gara e così è stato. Le due squadre hanno disputato una bellissima partita: tirata, equilibrata fino alla fine, senza che nessuno mollasse mai un centimetro. Una vittoria per noi un po’ diversa dalle altre, perché nel cammino di crescita di una squadra si cerca di superare i momenti di difficoltà e stasera ce ne siamo trovati davanti uno. E quindi averlo superato, indipendentemente dal risultato finale, significa aver fatto un passo avanti molto importante.  Ma anche se avessimo perso di uno o due punti non avrebbe cambiato la situazione, perché anche in quel caso avremmo confermato di essere competitivi fino alla fine su un campo difficile contro una signora squadra. Questo era quello che mi interessava per la partita di stasera: continuare la crescita anche in un momento di difficoltà. D’altra parte siamo solo all’ottava giornata e ovviamente questa sfida non poteva avere un peso specifico ai fini della classifica. La nostra partita? Abbiamo dovuto cercare dei punti di riferimento diversi rispetto al solito perché l’assenza di Monroe ci ha tolto molto per i nostri equilibri offensivi e difensivi. La sofferenza l’avevamo messa in conto e c’è stata, ma alla fine sono contento che siamo rimasti lucidi e siamo riusciti a portare a casa una vittoria importante. Ma ripeto, non fossero arrivati i due punti avrei fatto ugualmente i complimenti ai miei ragazzi, perché giocare in questo modo e portare una squadra di qualità come Brescia a giocarsela fino alla fine sarebbe stato ugualmente un successo per la nostra crescita collettiva.

Andrea Diana

Prima di tutto vorrei fare i complimenti a Verona: non a caso è in testa alla classifica da imbattuta. Credo che vincere qua, stasera, senza un giocatore importante come Monroe è un segnale che testimonia ancora una volta quanto questa squadra sia forte e candidata per stare tutta la stagione ai vertici e provare a fare il salto di categoria. Hanno meritato la vittoria, ma l’avremmo meritata anche noi se avessimo vinto, perché in questo tipo di gare può succedere di tutto. Nello spogliatoio ho fatto i complimenti ai miei ragazzi perché hanno dato tutto quello che potevano dare. Mi spiace per loro perché ci tenevano tantissimo a vincere la partita. Soprattutto mi dispiace per il nostro pubblico, che stasera è stato fantastico ed è accorso numerosissimo a sostenerci in questo primo big match della stagione. Abbiamo risposto mettendo in campo grinta ed entusiasmo e lo faremo fino all’ultima partita. Noi usciamo comunque a testa alta, come dopo la sconfitta con Torino e iniziamo a lavorare pensando già a Ferentino.

Gli episodi arbitrali? A me non piace commentare l’operato dei direttori di gara, preferisco commentare quelli che riguardano la parte tecnica del gioco. Alcuni canestri da sotto sbagliati, soprattutto alcune azioni in cui abbiamo concesso penetrazioni indisturbate verso il canestro, senza magari spendere un fallo duro e deciso o facendo quell’aiuto difensivo in più che ti consente di recuperare la palla.

Nelson? È fisiologico che un giocatore così giovane che non si allena per quattro giorni di seguito perda ritmo. Abbiamo provato in tutti i modi a coinvolgerlo e farlo entrare in partita, ma sicuramente non era il Roberto che tutti conosciamo e che ci ha dato tanto in queste prime sette giornate. Speriamo di recuperarlo al più presto, perché per i nostri equilibri e meccanismi era un giocatore importantissimo.

Il finale di partita? Come ho detto, queste partite si decidono per episodi: quel 5-0 di parziale, con un canestro da sotto e un tiro da tre in transizione, ci ha sicuramente tagliato le gambe. Questa sera è andata male a noi, ma essere rimasti in partita fino alla fine con una squadra come Verona ci fa capire che ci siamo anche noi e che siamo una squadra che può dar fastidio a molti.

Il nostro obiettivo? Noi scendiamo in campo con la voglia di lottare su ogni pallone dal primo al quarantesimo minuto e poi alla fine vedremo quanti punti avremo collezionato. L’importante è non partire mai sconfitti o con l’idea di dare qualcosa in meno. È una squadra che ha margini di miglioramento, ma è il lavoro quotidiano in palestra che ti consente di ottenere risultati e di vincere le partite. Se usciamo rinforzati? Per quanto mi riguarda esco arrabbiato, perché secondo me stasera si poteva e si doveva vincere.

Ho un grande gruppo? Era proprio un altro dei miei principali obiettivi di quest’anno quello di creare un gruppo determinato, motivato, che non molla mai. Quando i tuoi ragazzi hanno queste caratteristiche, è chiaro che non accetti la sconfitta. E io mi metto con loro: nessuno nello spogliatoio stasera è contento, siamo tutti arrabbiati perché abbiamo la consapevolezza che sarebbe bastato molto poco per vincere questa gara. Ma andiamo avanti e portiamo questa rabbia a Ferentino.

D.A.

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