Giornale di Brescia – Centrale, chiudi il cerchio
Se il poeta più bravo è quello che, una volta letti i suoi scritti, ti dà la sensazione che i suoi migliori versi non siano stati ancora composti, la Centrale che traccia un primo bilancio dopo nove partite di campionato (domenica saremo a un terzo esatto del cammino) si scopre ancora ricca di talento e potenzialità inespresse. Le sconfitte di misura con le favoritissime Torino, Verona e Ferentino hanno lasciato, ognuna, il sapore acre dell’incompiuta, ma allo stesso tempo quello dolce della certezza che bastava poco di più per essere adesso a punteggio pieno al posto degli scaligeri. Hanno influito rinvii e recuperi: sei partite in ventuno giorni (cinque di esse in trasferta) dopo che erano state disputate le prime tre gare stagionali sempre nell’arco di ventun giorni mentre le ultime sei del girone d’andata saranno diluite in cinque settimane (35 giorni). Eppure la Leonessa in A2 Gold è lì con le migliori: seconda con Casale Monferrato (battuto a domicilio) e Torino, alle spalle della regina indiscussa ammantata di gialloblù. Un anno fa la squadra di Alberto Martelossi, vincendo proprio a Ferentino alla nona giornata, aveva nel paniere una vittoria in più: sette contro le sei di oggi. Ma fu dopo il blitz in Ciociaria che nel muro si aprirono le prime crepe: la doppia sconfitta interna con Casale Monferrato (dopo un supplementare) e Napoli fece saltare il banco. Il gruppo cominciò a non sopportare più i frizzi e lazzi di Giddens, l’impossibile coesistenza tra Di Bella e Fultz deflagrò e i continui infortuni (immaginari?) di Slay tolsero fiducia. La decima e undicesima giornata della scorsa stagione furono giudicate a fine anno anche da patron Bonetti «le due partite che segnarono tutta la nostra stagione». Ancor più dello psicodramma di Jesi del 6 febbraio che portò all’esonero poi rientrato di «Martello». Il calendario ora propone due match che possono consentire a Loschi e soci di ritrovarsi tra due settimane adire di essere in vantaggio nel confronto con l’anno prima. Domenica al San Filippo arriva Veroli, fanalino di coda del torneo insieme a Jesi dal quale è stato battuto l’altro ieri, mentre il 7 dicembre la Centrale andrà a far visita a quel Forlì nel pieno di una crisi societaria che ha costretto i romagnoli a giocare contro Casalpusterlengo con un gruppo di soli italiani per gli addii di Becirovic, Zizic e Abott non pagati. All’orizzonte per chi è rimasto non sembrano esserci a breve speranze di vedere il denaro pattuito e qualcun altro, dopo aver comunque compiuto l’impresa di battere una presuntuosa Assigeco, potrebbe fare le valigie. Brescia intanto ha bisogno di ritrovare il miglior Nelson, più continuità da quel talento enorme che è Alibegovic e mia maggiore leadership da Fernandez e Brownlee. Perché si può far meglio dell’anno scorso. Già nelle prossime due giornate.
Cristiano Toanoli