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Giornale di Brescia – La meglio gioventù sulla strada della Centrale che vuol tornare a vincere

Dall’usato sicuro alla meglio gioventù. Da una delle trasferte più ostiche (alla prova dei fatti) a una delle gare più abbordabili (almeno sulla carta). Nel breve volgere di una settimana e con la Ciociaria quale denominatore comune. Archiviata la sconfitta contro la Ferentino dei vari Bucci, Ghersetti e Thomas, oggi alle 18 (diretta su Radio Bresciasette, aggiornamenti in tempo reale su www.giornaledibrescia.it) la Centrale del latte ospita Veroli, ultima in classifica con 4 punti. I due centri del Frusinate, separati da una quindicina di chilometri e da una fiera rivalità, in questa stagione sono divisi anche dai budget, con ricadute peraltro limitate alle ultime tre giornate, che hanno registrato altrettante vittorie di Ferentino e sconfitte di Veroli. In realtà, considerate le difficoltà economiche della società giallorossa, in estate annunciata a più riprese sull’orlo del fallimento, la formazione allestita con il decisivo contributo tecnico ed economico della Stella Azzurra Roma sta interpretando il campionato con uno spirito e anche un rendimento che fa onore al gruppo guidato in panchina da Germano D’Arcangeli. Il quale ha portato con se i giovani più promettenti della formazione capitolina che nella scorsa stagione allenava in Dnb, ai quali sono stati affiancati due statunitensi con esperienza in Silver e l’ex bresciano Wojciechowski, classe ’90. Legion e Shaw (cognome che ci consente di ricordare uno degli americani più forti mai approdati in Italia, quel Brian attuale coach dei Denver Nuggets, che nell’88/89 fece coppia a Roma con Danny Ferry nell’unica esperienza europea di una carriera brillantissima iniziata con i Celtics e conclusa con i Lakers, con i quali vinse tre anelli) sono entrambi dell’88, circostanza che contribuisce a fare di Veroli la squadra dall’età media più bassa del torneo. «Una squadra che dispone dei migliori prospetti in circolazione -sottolinea coach Diana – dei quali tra qualche anno sentiremo parlare anche a livello europeo, mentre Legion è un americano al quale avevamo pensato anche noi nell’estate del 2013. Inoltre i nostri avversari giocano senza pressione, all’arma bianca. Ne consegue che dovremo affrontarli con grandi motivazioni e attenzione. Finalmente veniamo da una settimana regolare, nella quale abbiamo potuto lavorare come i nostri avversari, circostanza che ci era stata preclusa in questo anomalo novembre». Un mese nel quale Brescia ha giocato cinque partite in trasferta e una sola al San Filippo, contro la capolista Verona, avendo attualmente un bilancio di tre vittorie e tre sconfitte. «Siamo reduci da due battute d’arresto, ma voglio vedere il bicchiere mezzo pieno – osserva Diana -: ce la siamo giocata punto a punto con squadre di prima fascia e questo dimostra che la distanza è minima e che possiamo giocarceli con tutti. Questa Centrale è stata d’altronde costruita tenendo conto degli obiettivi stagionali, vale a dire combattere ogni partita e ricreare entusiasmo. Ed è una squadra vera, magari senza campioni o giocatori dal palmares particolarmente ricco, che dà l’anima, lavora coi impegno in palestra, si passa la palla e si aiuta. Ciò detto, contro Veroli dobbiamo vincere». Magari ritrovando i migliori Nelson e Brownlee, che dopo un ottimo avvio ultimamente hanno inciso meno. «Nelson si trascina un fastidio alle caviglia, non avendo l’esperienze di come giocare sul dolore. Ma di lui come di Brownlee siamo soddisfatti. Sono entrambi alla prima stagione in Europa e un girone d’andata con rendimenti altalenanti fa parte della normalità. Il nostro campionato non presenta partite facili, che si possono affrontare con leggerezza, ma richiede sempre la massima concentrazione e anche questa per loro è una novità. Si tratta comunque di una situazione alienabile».

Franco Bassini