Bresciaoggi – La Centrale chiude con il botto, un anno magico finisce in gloria
La Centrale del latte schianta anche Barcellona Pozzo di Gotto, centra la quinta vittoria consecutiva e chiude l’anno al secondo posto della classifica. Un pokerissimo servito sul «tappeto verde» del San Filippo, ancora una volta sold out, ancora una volta autentico sesto uomo in campo per una Leonessa che gioca bene e che soprattutto sa farsi amare. E’ un successo figlio del gioco di squadra, con il tabellino che mette in mostra ben sei uomini in doppia, fra i quali non ci sono Roberto Nelson ancora al palo infortunato e Justin Brownlee che dopo aver litigato per tutta la gara con il canestro avversario (1/12 dal campo) finisce con soli sei punti ma anche 12 rimbalzi e una buona presenza in campo. Due punti colti giocando una gara a sprazzi, con eccellenti accelerazioni, qualche brusca frenata, ma dimostrando una grande lucidità quando all’inizio dell’ultimo quarto la sfida si è incendiata. La Centrale del latte chiude così questa prima parte della stagione al secondo posto della classifica, in scia alla Scaligera Verona passata ieri sera con grande difficoltà sul terreno di Ferentino. Ventidue punti da contemplare con ammirazione e un pizzico di stupore, perché diciamocelo, chi pensava che alla fine di questo 2014 la Centrale si potesse trovare così in alto? Neppure il più fiducioso fra gli ottimisti. Il San Filippo si gode così la propria squadra, tanto bella da applaudire, quanto efficace al tirar delle somme. Barcellona Pozzo di Gotto, che in classifica ha quasi la metà dei punti della Leonessa, e in trasferta non ha mai vinto, non ha mica fatto la comparsa. Ha giocato a viso aperto e per trenta minuti abbondanti ha pure cullato il sogno di rovinare la festa ai 2600 bresciani accalcati al San Filippo. Bello e ben giocato dalle due squadre il primo periodo. Kelley e Borra fanno capire che Barcellona Pozzo di Gotto non è arrivato a Brescia in gita, ma Fernandez e Passera, schierati in coppia da Andrea Diana stante l’assenza di Roberto Nelson, ribattono subito per il 5 a 4 del 2′. Loschi e Fernandez tengono botta alla compagine siciliana che prova a tenere il bastone del comando sfruttando la precisione al tiro che sanno esprimere Da Ros, Kelley e Borra (9-11, 14-17). Capitan Loschi con una tripla torna a regalare il vantaggio interno alla Leonessa (18-17), poi ribadito sul 21 a 19, punteggio con cui si chiude il primo periodo. I due minuti a bordo campo servono ai biancoblù per schiarirsi le idee, e alla ripresa del gioco la Centrale fa le prove per la fuga. Mirza Alibegovic e Justin Brownlee, con quest’ultimo che realizza l’unico canestro del suo primo tempo (1/9 al 20′) mettono a referto i punti che Brescia utilizza per allungare sul 28 a 21 (3′). Entra Benevelli e pure partecipa al festival del canestro inscenato per un buon periodo di tempo dai ragazzi di Andrea Diana. La formazione ospite, che prova ad alternare più di una difesa, sembra mostrare il fianco ad un Centrale precisissima al tiro nonostante la zavorra rappresentata da Brownlee. Il massimo vantaggio bresciano del primo tempo porta la firma di Marco Passera sul 39 a 27 (16′), che tuttavia non capitalizza sino in fondo il suo gran momento, consentendo a Barcellona di rimanere a galla (43-38 al 20′). La ripresa attesta che Barcellona è una squadra viva, che non demorde nonostante la Centrale provi più volta a staccarla (51-45, 57-51) e sul finire del terzo quarto ha pure la forza di mettere in naso avanti e di mettere paura alla compagine bresciana che al 30′ si trova sotto di due lunghezze (57-59). Ma all’inizio dell’ultimo quarto la Centrale toglie il velo al suo ennesimo capolavoro stagionale. Cittadini, Fernandez, Passera, Alibegovic e Benevelli, con un canestro a testa siglano il break di 13 a 0 che spezza nuovamente in due la partita (70-59).Lo sprint bresciano lascia il segno nel team siciliano che riesce ad andare a canestro solo quando il periodo è iniziato da cinque minuti. A quel punto la Leonessa ha già messo in chiaro le gerarchie nei minuti finali gioca solo per lo spettacolo.
Folco Donati
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8 FERNANDEZ. Sin dall’inizio della stagione è il trascinatore della squadra. È l’essenza della pallacanestro.Tira esegna, difende e recupera palloni, lancia l’offensiva. Un dato su tutti: gli undici assist serviti contro Barcellona.
7 CITTADINI. Inizio titubante, ma poi una ripresa con i fiocchi. Totem insuperabile di una difesa che quando decide di non lasciar segnare ci riesce Le pagelle eccome. A un certo punto, con la Centrale in difficoltà segna sei punti consecutivi che danno ossigeno fino alla zampata decisiva.
7 ALIBEGOVIC. Bombarolo di razza, il figlio d’arte ha fatto nera la retroguardia ospite, realizzando almeno un paio di triple dall’altissimo quoziente di difficoltà Nel momento dell’allungo decisivo Mirza è la sua bomba a portare sul +10 la Centrale.
7.5 BENEVELLI. L’ala pesarese entra a gara iniziata, ma quando Diana lo spedisce in campo la sua presenza si sente eccome con una lunga sequela di canestri. Essenziale ogni volta che tocca palla. È il sesto uomo su cui Brescia sta costruendo la magnifica stagione.
8 LOSCHI. In difesa è una certezza, in attacco è una sentenza Il capitano anche ieri sera si è ritagliato lo spazio del migliore in campo, nomination condivisa con Juan Fernandez. Per Andrea Diana è diventato insostituibile soprattutto per come difende.
7.5 PASSERA. Altra gara da incorniciare per il playmaker varesino che parte in quintetto per l’assenza di Nelson, che non fa rimpiangere. Quando la palla scotta finisce sempre nelle sue mani, una cassaforte inattaccabile. Realizza punti importanti e ruba un paio di palloni decisivi.
6 GIAMMÒ. C’è un problema sulle rotazioni degli estemi vista la mancanza di Nelson, e così Andrea Diana lo mette in campo presto. Resta a secco sul tabellino ma nei cinque minuti sul parquet sa farsi apprezzare.
6 BROWNLEE. Meriterebbe quattro per l’orrendo 1/12 al tiro, ma poi quando snoccioli le sue cifre (12 rimbalzi e cinque assist) e soprattutto rivedi il film della partita, ci si accorge che l’americano che proviene dal City College di San Francisco è stato autore di una gara non così incolore. Una sufficienza stiracchiata che serva da incoraggiamento, per rivedere il vero Brownlee.
Folco Donati
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In campo dopo la quarta sirena è festa grande, la squadra brinda attorno a squadra e coach: scene di allegria contagiosa al termine di una partita non facile, ma conquistata meritatamente sul campo. Secondo posto in classifica, aritmetica conquista del piazzamento che consente di andare a Rimini a giocarsi il dal 6 all’8 marzo la Final Six di coppa Italia: cosa volere di più? I tifosi che assediano la postazione stampa seguono il netcasting di Ferentino-Verona: c’è voglia di rivalsa dopo la sconfitta casalinga nel derby, ma il primo posto resta una chimera; in Ciociaria passa la squadra scaligera (91-94). Scuotono le spalle i tifosi della Centrale, si festeggia ugualmente e già si organizza il pullman per Jesi (40 posti andati anche se si gioca tra 15 giorni) col rammarico di non scendere a Trapani per i costi proibitivi. Dagli spogliatoi riemerge Federico Loschi, felice come un bambino: 18 punti in 30′ per il capitano. «Un gruppo con la G maiuscola il nostro: 6 giocatori in doppia cifra, senza un americano. È l’ennesima riprova che siamo tosti, che non ci abbattiamo davanti a nulla». È anche il primo dicembre con il sorriso per Brescia, che sotto le feste ha sempre sofferto: «Vero, ma stiamo bene assieme e se ripenso che ho giocato con Alibegovic per oltre 10′ non posso che essere soddisfatto». Il capitano racconta anche un aneddoto dello spogliatoio: «Coach Diana ci aveva chiesto di vincere una delle ultime 3 gare per arrivare a Rimini alle finali : ne abbiamo vinte 3. A livello mentale e fisico abbiamo dato risposte importanti: se vi dicessi che a inizio dell’ultimo quarto temevo la sconfitta, mi credereste? Questo mi rende ancora più felice». Tappi che saltano (lo sponsor Montorfano De Filippo ha offerto il brindisi ai tifosi), cori tra giocatori e supporters. Patron Matteo Bonetti è entusiasta: «Cosa posso volere di più? La biglietteria è andata completamente in tilt, abbiamo avuto un pienone che non ci aspettavamo e siamo riusciti a ripagare il nostro pubblico con un’altra grande vittoria». Che significa, oltre al consolidamento del secondo posto in classifica, anche un viaggio in Romagna: «Ho un sogno, che è quello di portare l’Europa a Brescia – racconta Bonetti -. Sarebbe bellissimo riuscire a strappare la qualificazione all’Eurochallenge. Ma fatemi godere questo momento». Prima della contesa è stata presentata l’ultima «fatica letteraria» del patron biancoaz-zurro Matteo Bonetti: «Lapallacanestro dalla A alla Z è un compendio di battute legate al mondo della pallacanestro -ha spiegato il papà del secondo basket Brescia -. Volevo strappare un sorriso anche questo Natale ai nostri supporters, mi sono divertito a ironizzare sul nostro mondo».
Alberto Banzola
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Le luci della ribalta per una volta sono rivolte allo staff tecnico: la volontà è di coach Andrea Diana, che divide il palcoscenico con il suo gruppo di lavoro. «Mi sembra giusto dare risalto al mio staff in questo momento. Cedo il microfono a Max Giannoni e a Matteo Cotelli. Assieme a me e a Max Di Giovanni dal 20 agosto lavorano a questo progetto. Tocca a loro a parlare di questa vittoria, che dedichiamo di cuore a Graziella Bragaglio e a Matteo Bonetti». Max Giannoni, che è presente dal primo giorno di vita di questo Basket Brescia e che il Natale (cestistico) non l’ha mai festeggiato con un risultato di questo genere (4 vittorie in altrettante partite, il che equivale a dare 0 titolo di allenatore del mese ad Andrea Diana), è sorridente come non mai: «Era una partita davvero difficile. Barcellona era in un buon momento e ci ha messo in difficoltà con i continui cambi di difesa». Soprattutto all’inizio la squadra siciliana ha imposto il proprio gioco difensivo a una Centrale del Latte in evidente difficoltà «I ragazzi di Perdichizzi hanno giocato una grande partita e meritano i complimenti -. continua Matteo Cotelli -. Ci hanno impedito di giocare con la consueta fluidità e di trovare il nostro ritmo partita. Correndo in contropiede abbiamo ritrovato la nostra fiducia». Max Giannoni sottolinea la prova del collettivo italiano: «I numeri parlano di 6 giocatori in doppia cifra. E chi ha segnato meno è stato produttivo in altre zone del campo». È il caso di Justin Brownlee: «L’ho visto molto bene in settimana – assicura l’head coach – e mi spiace non sia riuscito ad esprimere in campo quello che aveva dentro. Forse era fin troppo carico. Sono comunque soddisfatto per come si sta comportando». Da un americano all’altro: «L’infortunio di Roberto Nelson è sotto osservazione. Ha ricominciato ad allenarsi. Valuteremo se è in grado di scendere in campo a Trapani domenica prossima».
a.b.
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Il 6 gennaio al palaBam di Mantova si giocherà l’atteso «All star game» e in campo ci saranno anche i bresciani Alessandro Cittadini e Justin Brownlee: queste le scelte dei coach Morea e Ramagli per i roster che si sfideranno nella partita tra i migliori giocatori di A2 gold e Silver. Anche se i tifosi della Leonessa si domandano, giustamente, come mai non ci sia anche Juan Fernandez, resta una bella soddisfazione avere in campo 2 dei propri giocatori, anche se l’All star game cade a soli 2 giorni dalla trasferta di Trapani e a 5 da quella attesissima di Jesi.