Giornale di Brescia – La Centrale ritrova Nelson ma è in ansia per Federico Loschi
Salta, tira, schiaccia. Ride. E a fine allenamento fa comparire anche un pallone da football americano con il quale si mette a giocare in compagnia del connazionale Brownlee e di coach Diana. Roberto Nelson è galvanizzato: ieri per la prima volta, dall’infortunio muscolare del 14 dicembre contro Agrigento, è tornato ad allenarsi completamente con la squadra. Non più sedute a parte, ma in campo coi compagni. Gli è stata risparmiata solo la parte finale, ma quello che doveva far vedere l’ha fatto. L’americano della Centrale è comprensibilmente a corto di fiato eppure a Trapani ci sarà. Per 10, forse anche 15 minuti, ma ci sarà e la sua presenze consentirà di allargare le rotazioni. «Mi ha detto che si sente bene – svela Diana – e in effetti anch’io l’ho visto così. Viene a Trapani con noi, può darci una mano». Non solo miele e zucchero però nella settimana della Leonessa dei canestri: Federico Loschi è fermo, problema muscolare a un gluteo. Ieri si è limitato a fare da motivatore a bordo campo per un allenamento molto intenso, l’ideale per entrare nel clima bollente che ci sarà domani pomeriggio al palazzetto di Trapani. «Per Federico valuteremo domani mattina (stamattina, ndr)» aggiunge Diana, il cui sopracciglio si alza in segno di preoccupazione quando viene chiamato a parlare del capitano. A sprizzare energia ci pensa Juan Fernandez, in uno stato di forma impressionante come testimoniano anche le cifre: 44% da 3 punti, 43% da 2, 34/36 ai liberi e 5.4 assist a partita. «Da quando sono in Italia – ammette il play-guardia argentino – sto vivendo probabilmente il momento migliore sul piano fisico. Mi sento una meraviglia e sul campo riesco ad essere utile alla squadra». Beh, anche qualcosa in più: il «Lobito» è ormai un punto di riferimento imprescindibile, è l’uomo che (vedi Agrigento) s’inventa il tiro vittoria a fil di sirena, ma anche quello che toglie la carne dal fuoco prima che si bruci con giocate da piano di sopra, che mette in ritmo i compagni da play, che si sposta nello spot di guardia con naturalezza. «Avere al mio fianco un giocatore del calibro di Passera mi permette di fare più cose nel corso della partita. Non mi sento comunque indispensabile, anzi la nostra forza adesso è proprio quella di trovare ogni volta più protagonisti sulla scena». In un mercato sempre aperto, con squadre in serie A scontente dei propri esterni (vedi Cantù con Johnson Odom), il rischio è che qualcuno venga a bussare per dare una seconda chance in serie A a Fernandez, dopo quella sciupata con Sassari l’anno scorso. «In questo momento – dice il prodotto di Temple – per fortuna nessuno si è ancora fatto vivo…». Significa che se accadesse sarebbe difficile rispondere no al richiamo di una categoria superiore? «Significa che non ci sto proprio pensando. Non mi vedo con una maglia diversa da quella di Brescia. Sono qui per vincere il campionato, anche se prima di poterlo fare dobbiamo pensare a una partita alla volta». Domani a Trapani ritroverà quel Meini con il quale diede vita a sfide appassionanti nellafinale promozione Brescia-Pistoia del 2013… «Non ho dimenticato e mai dimenticherò quella sconfitta, ma domani non è una sfida tra me e lui. È tutto diverso, è Trapani contro Brescia. E noi vogliamo chiudere secondi». Intanto dall’A2 Gold arriva la notizia che il campionato passa a 15 squadra dato che Forlì ha alzato bandiera bianca mentre torna il sereno a Veroli: «Lupo» Rossini è il nuovo coach e con lui arrivano anche i giocatori Veccia, Innocenti e Radic mentre Bruttini rinforzerà Torino.
Cristiano Tognoli
———-
Pur non avendo mai indossato i colori della squadra della sua città, la sfida contro Brescia rappresenta per Francesco Conti un momento speciale. Il «lungo» della Lighthouse Trapani vede così il confronto con quella che, numeri alla mano, è la squadra più in forma del momento in LegaDue Gold: «La Centrale sta ottenendo dei risultati per certi versi sorprendenti – spiega il trentunenne che ha mosso i suoi primi passi da cestista nel Brescia Basket Roncadelle -. Difficile infatti trovare presto la quadratura del cerchio quando cambi quasi totalmente il roster. Hanno fatto un lavoro super». Trapani ha bisogno di punti per dare nuova linfa ad una classifica che non soddisfa «Ad inizio anno l’obiettivo dichiarato era entrare nei play off. Dopo un ottimo inizio però ci siamo bloccati, perdendo alcune partite in maniera ingenua». Situazione verificatasi anche domenica scorsa a Codogno contro l’abbordabile Casalpusterlengo, con la squadra di coach Lino Lardo capace di dilapidare nel corso del match un vantaggio di quindici punti. «Purtroppo black out simili ci sono costati punti pensanti, il che testimonia come soprattutto in trasferta siamo ancora un fragili». Le migliori prestazioni la Lighthouse le ha messe in mostra tra le mura amiche dove i granata possono contare sul supporto del pubblico più caldo della categoria. «A Trapani, nonostante la recente crescita del calcio, la pallacanestro rimane seguitissima. Al palazzetto ci sono sempre 4.000 persone. Io mi trovo alla grande, mi sono ambientato subito in una città dove i giocatori di basket vengono trattati al meglio». L’ex Sil Lumezzane non nasconde le difficoltà nel dover affrontare una squadra come la Centrale del latte, che ti dà pochi punti di riferimento. «È difficile preparare una partita contro un avversario che distribuisce al meglio le responsabilità a livello offensivo. Non a caso infatti hanno parecchi giocatori che viaggiano in doppia cifra. Stiamo lavorando per trovare le giuste contromisure». Paradossalmente Trapani fin qui ha dimostrato di essere più pericolosa contro avversarie di prima fascia, come certificato dalle affermazioni ottenute contro Ferentino e Torino. «Eccezion fatta per la netta sconfitta patita a Verona contro i top team ci siamo sempre espressi al meglio. Non possiamo permetterci ulteriori passifalsi, sono convinto che ce la giocheremo fino in fondo».
Simone Rizzolo