Skip to main content
             

Bresciaoggi – Centrale del Latte, c’è un incrocio di destini

Sarà perché è in centro all’Italia, sarà perché ha una storia radicata in serie A, sarà perché dopo Leemire Goldwire, anche Alessandro Procacci l’ha scelta per il proprio cammino post-Brescia, ma quella di Jesi non è mai una trasferta banale. Non lo fu il primo anno quando Brescia si trovò prima in classifica, non lo fu l’anno seguente, quando la prima Brescia di Alberto Martelossi esordì con una sconfitta (73-58) e non lo fu lo scorso 6 febbraio, quando la sconfitta incredibile (95-93) rimediata dopo l’enensimo overtime balordo rischiò di chiudere l’esperienza dell’allenatore friulano sotto il cidneo. Una partita incredibile, per non dire impossibile: vinta all’intervallo da Brescia e nel secondo tempo (dopo una serie di errori incredibili di Brescia in attacco), riaperta dai padroni di casa con Marco Santiangeli protagonista assoluto. L’esonero lampo di Alberto Martelossi ed una panchina che nella notte rimbalzò tra Andrea Diana, vice di Martelossi, e Maurizio Lasi. Alla fine Martelossi (adesso in Silver a Ferrara al posto di Furlani, 3 vittorie in 4 uscite per lui) a furor di popolo venne rimesso al suo posto, la stagione finì come finì, ma forse per i due contendenti non andò poi così male: quella squadra era difficilmente risollevabile vista una chimica totalmente assente ed una serie di doppioni da raccolta figurine d’epoca. Oggi si può dire che entrambi stiano riuscendo a centrare gli obiettivi di inizio stagione: sicuramente per Andrea Diana il bilancio è molto più positivo considerando la qualificazione alla F6 di coppa Italia (per la quale la società preparerà una maglia ad hoc ed i tifosi cominciano a mobilitarsi per l’esodo in Romagna) e la seconda piazza, mentre Jesi, dopo una partenza ad handicap vista la serie di sconfitte rimediate, oggi può considerarsi praticamente salva; quasi sicuramente l’estromissione di Forlì ridurrà il numero di retrocesse, delegando lo «spareggio» playout tra le 15esime dei 2 gironi. Jesi oggi ha 6 punti di vantaggio sul fanalino di coda Veroli, una dote considerevole, senza dimenticare che Barcellona Pozzo di Gotto sembra essere in piena smobilitazione (alcuni giocatori, dopo lo sciopero, sono stati offerti ad altre società) e un altro «caso-Forlì» sembra essere alla porta. Salutato l’italo-argentino Franco Migliori (approdato a Matera) e con Mason Rocca al centro di un caso relativo alla sua assenza di domenica scorsa ad Agrigento, Maurizio Lasi (che vestì la canotta del basket Brescia dal 1984 al 1986) è pronto a cercare di fare lo sgambetto a Brescia, magari con quel Ian Miller, autore di 43 punti all’esordio di stagione al San Filippo. Brescia però ha un ritmo indiavolato (6 vittorie in fila) e domenica si gioca per battere il record di risultati utili della propria storia, oltre a voler a tutti i costi mantenere la seconda piazza (Verona gioca con Veroli) ed il vantaggio accumulato (+4) sulle terze. «Quando penso a Jesi – commenta il patron Matteo Bonetti – mi viene il mal di pancia: nessuno pensi che possa essere una gara agevole. Abbiamo fatto questo errore di sopravalutazione già in passato, più di una volta». Stavolta l’attraversamento del crocevia dovrà essere fatto in maniera guardinga, ma non in solitaria: il pullman degli Irriducibili è quasi al completo: «E avere un pezzetto del San Filippo con noi sarà sicuramente d’aiuto».

Alberto Banzola