Bresciaoggi – Capolavoro Centrale del latte, è favolosa settima meraviglia
Brescia sette bellezze: nuovo successo per la Leonessa dei canestri capace di vincere (72-85) ancora una volta lontana dal San Filippo, convincendo più che mai e soprattutto giocando per 40′ con l’intensità della grande squadra, quella che non si accontenta di svolgere il compitino ma lotta fino ad uccidere la partita. Jesi da sempre spauracchio per Brescia diventa dolce una volta tanto per i biancazzurri che portano a casa l’ennesima affermazione che permette di consolidare la seconda piazza in classifica alle spalle di Verona e di festeggiare un record importantissimo: le 7 vittorie di Brescia fanno capire come sia lo stato di salute fisica e mentale della Centrale del Latte che ieri pomeriggio in terra marchigiana gioca una partita da squadra matura tenendo il pallino del gioco per 40′, e il secondo tempo giocato dai ragazzi di Andrea Diana è stato spettacolo puro, uno spot per la pallacanestro che quest’anno il tecnico livornese ha saputo disegnare per la propria squadra. In attesa di recuperare a tutti gli effetti Nelson, impalpabile ieri sera. Il gruppo è comunque cementato ed indistruttibile, al di là di qualsiasi attacco febbrile che colpisca squadra o staff tecnico: Brescia è squadra, con la «S» maiuscola. Alla contesa Diana lancia lo startingfive composto da Fernandez, Loschi, Alibegovic, Brownlee e Cittadini (con Nelson in panchina inizialmente) a cui Maurizio Lasi risponde con Miller, Borsato, Santiangeli, Elliott, e Maggioli. L’inizio è folgorante per Brescia che scappa nei primi con Alibegovic e Loschi (0-9): il primo quarto è un crescendo per i biancazzurri che sbagliano pochissimo in attacco e recuperando due possessi in difesa (3-13). Le indicazioni di Andrea Diana, essere concentrati e compatti da inizio gara, cominciano a far breccia nel collettivo biancazzurro. Jesi risponde con un contro break (8-13) ma il parquet è di proprietà bresciana (10-19): dall’ arco le percentuali sono altissime per la Leonessa che torna presto in doppia cifra di vantaggio arrivando a +13 a 2 giri di lancette dalla sirena (14-27). In campo Passera fa impazzire l’ex Procacci ma il finale di quarto permette a Jesi di riemergere sul – 8 (21-29) grazie anche ad un paio di scelte offensive poco azzeccate. Santiangeli sente sicuramente la partita e con 5 punti in fi- la riporta Jesi a contatto (25-29). Diana corre ai ripari gettando nella mischia Tomasello e Fernandez che blocca l’emorragia: i ritmi scatenati dei primi 10′ si abbassano notevolmente e Brescia torna a respirare (25-34), anche se Jesi non molla (30-34 e 34-37) : la chiusura però è per la tripla del neo entrato Giammò (34-40). Dagli spogliatoi da cui Brescia uscì nel peggiore dei modi 11 mesi fa questa volta la Leonessa viene fuori con le giuste motivazioni e continuando a massacrare la retina da 3 (10/17) dà il nuovo strappo alla partita (41-53) con anche Cittadini a partecipare alla sagra della tripla. Il ritmo è tornato quello indiavolato dei primi 10′ di gioco e Brescia va a nozze allargando la forbice (43-64), segnando in ogni modo ed esaltando il settore destinato agli ospiti: Lasi le prova un po’ tutte, ma nel terzo quarto emerge tutta la differenza tra le due formazioni in campo. Brescia è micidiale e perfetta: al 30′ si chiude sul + 23 (49-72) con 2 triple in fila di Alibegovic. Jesi cerca di non rendere un proforma gli ultimi 10′ (56-74) ma ogni tentativo marchigiano viene rispedito al mittente: ed è grande vittoria.
Alberto Banzola
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Il PalaTriccoli di Jesi è un catino nel mezzo di una zona industriale. E il colpo d’occhio non è più quello dei tempi della serie A Anche se il pubblico prova a scaldare il clima. Ma anche i 50 coloratissimi suppor-ters bresciani si sono fatti sentire. E a fine gara sono tutti a bordo campo ad applaudire la Leonessa e in particolare coach Andrea Diana. «Venivamo da una settimana con la squadra falcidiata dall’influenza: ultimo in ordine di tempo Roberto Nelson, che ha giocato debilitato. Il mio primo pensiero va ai miei assistenti: la vittoria è dedicata a Max Giannoni e Matteo Cotelli, bravissimi a sostituirmi per due giorni all’ allenamento e ieri sera rimasti in albergo a smaltire l’influenza». Una partita domina-taper tutti i 40 minuti: «Grande soddisfazione, abbiamo giocato con fluidità, cercando il miglior giocatore per il tiro. Questo è lo spirito di squadra giusto, quello che voglio vedere da parte dei miei ragazzi». Tutta la squadra, comprese le «riserve» Giammò e Tomasello. «E mio plauso va a Daniele e Joshua. Hanno poco spazio, ma quando sono stati chiamati in campo hanno dato sempre il massimo: la difesa di Tomasello è l’emblema della nostra energia ed è stata di supporto alla squadra nel momento più delicato, mentre la bomba di Giammò ci ha permesso di andare sul +6 all’intervallo. Entrare negli spogliatoi così ci ha permesso di avere maggiore fiducia». Anche perché Jesi tutto è tranne che una squadra che molla la presafacilmente. «È stata una bella partita commenta Diana, che è reduce dall’influenza e si vede bene -. Sapevamo che Jesi gioca a viso aperto: avevamo studiato i dvd delle gare con Agrigento e Trieste, e ci ricordavamo della partita dell’andata. Ha un potenziale altissimo con tanti giocatori in grado di segnare». Brescia è stata capace di stupire con qualche gioco nuovo. «Abbiamo provato delle situazioni differenti e i miei hanno dimostrato di essere capaci a lottare e di potersi adattare alle novità: grande applicazione. Ovviamente qualche errore c’è stato». Diana diventa l’allenatore delle 7 vittorie di fila, record del nuovo basket Brescia. «È un bel riconoscimento, che ripaga del lavoro fatto e dimostra la qualità dello stesso. Mai un momento di superficialità: io che vengo dal settore giovanile dico che la parte fondamentale è quella di andare in palestra per volersi migliorare ogni giorno, ed è quello che fa questa squadra». In attesa di avere anche gli americani al top, Brescia si coccola Mirza Alibegovic (che potrebbe legarsi a Brescia anche per il futuro). «Siamo una squadra compatta a livelli estremi, capace di difendere alla morte e di giocare sempre con la forza del collettivo. Un esempio? Riguardatevi la partita – giovedì sera su Brescia.Tv – e vedrete quanti segnali importanti». Brescia adesso non può nascondersi: «Verona e Torino sulla carta hanno qualcosa in più. Noi però abbiamo dimostrato di essere più squadra e se non avessimo sbagliato qualche piccola cosa, con Verona e a Ferentino, avremmo fatto bottino pieno. Per il momento va bene così, o no?».
A.B.
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