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Giornale di Brescia – Insaziabile Centrale domina anche a Jesi

JESI Insaziabile come un predatore seriale, affamata come un lupo, compatta come il marmo di Botticino, la Centrale del latte vince (meglio: domina) anche a Iesi, su un campo dove negli ultimi due anni aveva lasciato punti, lacrime e sangue. Conquista la settima vittoria consecutiva e dà un nuovo segnale al campionato. Verona, Torino e Ferentino, avete ancora l’idea di voler vincere il campionato, obiettivo per il quale siete state costruite? Bene, fate pure, ma adesso avete capito anche con chi dovete fare i conti. Se poi la Leonessa trova una squadra come la Fileni che l’affronta a viso aperto, accettando il corri e tira, mettendola in punta di fioretto, oltre a vincere si diverte e diverte. Mani rosse, spellate per gli ottanta tifosi al seguito; è stata una di quelle serate in cui andresti in capo al mondo per seguire la squadra del cuore. Ha corso, come le piace, è andata al tiro rapidamente, come adora, si è esaltata nella transizione e nei tiri da 3 punti, Brescia: 14/24 al PalaTriccoli, e quando perdi con il 58% nel tiro pesante? La Centrale ha condotto dall’inizio alla fine. È partita con un 9-0 frutto di due bombe di Alibegovic e una di Loschi, è andata due volte nel primo quarto sul + 13(25-12e27-14),ha fatto riavvicinare l’avversario sul 25-29 subendo un 11-2 a cavallo tra la fine del primo e l’inizio del secondo parziale, ha stretto i denti quando c’era da farlo rispondendo a Maggioli (30-34 al 16′) e Miller (34-37 al 18′), ma il capolavoro è stato nel terzo segmento di gara. Quello vinto 32-15, quello in cui Loschi è stato il «capitano mio capitano» con due bombe (4 alla fine, miglior marcatore con 18 punti), Alibegovic 0 degno scudiero (anche per lui due triple, in chiusura di quarto), Cittadini il punto di riferimento nel pitturato e Passera il metronomo di un attacco davanti al quale si spalancava l’Oceano. «A un certo punto ci entrava di tutto» ha commentato Diana. Avesse lanciato per aria un frigorifero, Brescia avrebbe gonfiato la retina anche con quello. Il quintetto biancoazzurro ha concluso con 34/62 al tiro, un 55% da stropicciarsi gli occhi se non fosse che ormai ci stiamo dolcemente assuefacendo a questi numeri. Pur perdendo la sfida a rimbalzo (33-32) e nel saldo palle perse-recuperate (-6 per i locali, -8 per la Leonessa), Diana ha avuto una risposta forte da tutta la squadra: nove giocatori a segno, quattro in doppia cifra. Ed è una vittoria, ancora una volta, italiana: Nelson, contagiato proprio ieri dalla febbre che ha girato in spogliatoio tutta settimana, ha potuto giocare solo 6 minuti, spadellando. Peggio è andata ai due vice, Giannoni e Cotelli, costretti a restare in albergo con 40 di febbre: il diesse Abbiati e il giemme Bartocci si sono quindi riciclati in assistenti di Diana che, a sua volta imbottito di antibiotici, aveva un fil di voce dopo la settimana trascorsa a letto. La Centrale ha dato l’impressione però di sapere sempre cosa fare, quasi in automatico. Anche con l’ingresso degli under Tomasello e Giammò, che hanno fatturato punti e rimbalzi quando la partita era ancora viva. Alla fine il +13, maturato per un rilassamento inconscio e giustificabile di Brescia negli ultimi secondi, nemmeno rende piena giustizia. Gli ultimi 15′ sono stati di puro garbage time, un’amichevole di fine settimana. Se ripensiamo alle sofferenze che Brescia patì all’andata per battere Iesi e a come si è imposta ieri, togliamo il velo sulla convinzione che ha acquisito in se stesso questo gruppo da prima visione cestistica. Di chiavi sulla vittoria di ieri ne potremmo trovare a bizzeffe: anche i raddoppi sul temuto Miller, quando era entrato in striscia, sono stati un fattore. Un’emozione non da poco, quindi, la dodicesima vittoria in quindici partite (e sarebbe un tredici da favola se Forlì non fosse stata esclusa dal campionato). Turno interlocutorio in classifica: le prime cinque hanno vinto tutte. Ma c’è una giornata in meno e una certezzain più sulla forza dei bianco-azzurri.

Cristiano Tognoli

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JESI Qui record di sette vittorie consecutive, rispondete Centrale. Eccoci, pronti. Più che pronti: «Gasatissimi. Siamo gasatissimi. Non immaginate quanto questo record di vittorie consecutive ci dia lo stimolo per vincere ancora e ancora. Magari dopo aver fatto tanto potremmo pensare “chi se ne frega se perdiamo” e mollare no. Invece abbiamo sempre fame». Lo dice Mirza, ma potrebbero dirlo anche Fede, Justin, Juanito, Andrea eccetera. Lo dice Alibegovic, ma potrebbero dirlo anche Loschi, Brownlee, Fernandez, Benevelli eccetera. Perché loro, quelli della Centrale sono dieci corpi e dieci caratteri che ragionano con una testa sola: «E questa – dice Alibegovic – è la nostra forza. Secondo me squadre come Verona, Torino e Ferentino sono superiori a noi come talento. Ma noi siamo primi nella classifica di compattezza di squadra: come noi non c’è nessuno da questo punto di vista. Poi magari ci manca anche un pizzico di esperienza perché siamo tanti giovani, ma abbiamo altre caratteristiche». Brescia non finisce mai di stupire. Ma solo chi sta fuori. Chi è dentro non trova nulla di sorprendente: «In un giocatore che una domenica fa 15 punti e la domenica dopo i 15 punti li fa un altro. Ad esempio Brownlee nell’ultima partita ha fatto 36 canestri e oggi (ieri, ndr) 8. Però ha preso rimbalzi importanti. Noi siamo questi: ovvero siamo una squadra. Italiani o americani non fa differenza: ogni partita ha un protagonista». A Jesi: «Abbiamo giocato e difeso insieme per 40 minuti: e così siamo riusciti a contenere un po’ tutti». Le parole di Alibegovic trovano conferma anche in quelle di Joshua Giammò. Lui e la sua tripla «bollente», sul finale di un secondo quarto nel quale la partita era ancora tale: «Anche noi giovani abbiamo risposto presente. Per me e Tomasello è stata una bella soddisfazione perché siamo riusciti ad essere preziosi in una fase ancora delicata». Al PalaTriccoli, c’è spazio anche per le dediche. Lo occupa patron Matteo Bonetti una volta terminato di esultare con gli 80 splendidi tifosi arrivati da Brescia. È il solito straripante Bonetti. Per l’occasione anche romantico: «Questa vittoria è per mia moglie Graziella (la presidente Bragaglio, ndr)». Intanto nel turno infrasettimanale del 21 e 22 gennaio Brescia non scenderà in campo: la gara in trasferta con Mantova si giocherà mercoledì 28.

er. ba.

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FERNANDEZ7.5 L’apparenza potrebbe togliergli qualcosa, ma la sostanza viene evidenziata dai numeri. Oltre ad essere uno dei quattro moschettieri della doppia cifra (ottimo il 5/8 al tiro tra l’altro), prende 4 rimbalzi a smazza 5 assist per 19 di valutazione. Tra lui e Miller scegliamo sempre lui.

CITTADINI 7.5 Venire nella tana di «Orso Maggioli» e ridurlo a un mite gattino è stata l’impresa di giornata. Anche per Alessandro percentuali da favola: 6/9 da 2 con la ciliegina della bomba, la prima stagionale, che sul 41 -53 dà il via alla fuga della Centrale che da quel momento (metà terzo quarto) non si volta più a guardare l’avversario.

ALIBEGOVIC8 Sosteneva che non gli garbava partire in quintetto, perché sentiva la pressione. Stavolta comincia per ovviare alla febbre di Nelson e si presenta con 2/2 dai 6,75 per lo 0-6 del pronti via. Da lì è una partita tutta in discesa: 16 punti (4/5 al tiro pesante, 80% !), 6 rimbalzi, 3 assist e 20 di valutazione. BENEVELLI 6 Partita operaia, ma ieri con tante bocche da fuoco accese serviva anche chi portava acqua e cemento per costruire il palazzo della vittoria.

LOSCHI 8 (Nella foto). Il ragazzo che sbagliava i tiri partita (avvenne proprio qui al PalaTriccoli), che dava il cambio agli americani, è diventato quello che sta in campo più di tutti (31′), segna più di tutti (18′), senza mai dimenticarsi di sbattersi in difesa. E stavolta Santiangeli non riesce a fare il fenomeno come il 6 febbraio scorso…

PASSERA 7.5 Inizialmente meno preciso del solito, quando la squadra smette di scherzare al gatto col topo è lui che apre il nuovo gioco in scatola. Annichilisce Procacci.

TOMASELLO 7 «Tom-Tom» guida la Centrale fuori dalla buriana quando Jesi è ancora una pulce sul dorso: 5 rimbalzi e 3 punti.

NELSON 5 Male: 0/5 in 6′. Unica attenuante: la febbre.

GIAMMÒ7 Un altro coniglietto uscito dal cilindro non per caso: la bomba del 34-40 all’intervallo è ossigeno puro.

BROWNLEE6.5 8 punti e 4 rimbalzi. A Trapani era stato ben altra cosa, ma la sua utilità non è in discussione.

JESI Maggioli5,Borsate 5.5,Rocca6, Procacci 5, Elliott 7, Santiangeli 6.5, Picarelli 5, Miller 7.

cri. tog.

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JESI Non si accettavano miracoli. Nel senso che stravolgimenti di copione non erano stati contemplati. Una vittoria di Jesi non poteva essere presa in considerazione. Non per supponenza, non per arroganza. Ma per forza. Mentale ancora prima che tecnica e fìsica. Si chiama consapevolezza: dipossedere quel qualcosain più. Tutti vogliono tutto, sempre e comunque. E nemmeno la cabala, quella che in questo caso avevamo rubricato alla voce «fatal Jesi», fa paura. Davanti alla Centrale c’è un ostacolo? E che problema c’è: basta fissarlo, sfidarlo e poi superarlo. A volte sembra persino tutto facile. Anche se e quando non lo è. Coach Andrea Diana ha la faccia di un bambino al parco divertimenti. Ma qui non ci sono attrazioni, qui ci sono emozioni. Quelle trasmesse da una squadra: «Che non affronta nessuna situazione con superficialità. Che non vuole mai perdere, nella quale anche una sconfitta in una partitella d’allenamento diventa motivo per arrabbiarsi. Nella quale ogni giocatore esulta per il canestro di un compagno: perché questo è un gruppo che sta bene insieme». Un po’ – apriamo parentesi – come lo staff tecnico. Che ieri s’è dovuto separare causa febbre con i vice di Diana, Max Giannoni e Matteo Cotelli, rimasti a letto in hotel con la febbre altissima: «Questa vittoria dice Diana – è per loro che in settimana mi avevano sostituito in due allenamenti perché il malato ero io». Chiusa parentesi, si torna sul filone principale: «Contro Jesi abbiamo avuto grande fluidità, abbiamo sempre trovato il modo di mettere l’uomo in condizione di fare canestro. La chiave? Mettere pressione sui loro esterni. Faccio comunque i complimenti a Jesi che ha giocato una gara a viso aperto». E adesso per Brescia sono sette vittorie sette… «Viene da dire: chissà cosa sarebbe con Brownlee e Nelson più costanti… «A parte che oggi (ieri, ndr) Nelson aveva la febbre. Ma con i rookie si sa: possono essere altalenanti. Intanto crescono altri nel minutaggio. E allora faccio i complimenti a Tomasello e Giammò, due ragazzi che si sacrificano, che trovano poco spazio, ma che non mancano mai all’appello: Sono stati fondamentali». Chiusura con il coach di Jesi, Maurizio Lasi: «A noi è mancata la fame… Brescia? Non è più ima sorpresa e credo che se Nelson crescerà sarà una delle migliori del campionato. Non può più nascondersi».
Erica Bariselli