Giornale di Brescia – Chiamatela ItalCentrale
Dietro quel 9-0 (tre «bombe») con il quale la Centrale ha iniziato la settima sinfonia di Jesi, si nascon de la forza della squadra. Se rendi molto all’inizio significa che entri in campo con motivazioni a mille e fame da spaccare il mondo viceversa se vai subito in difficoltà vuol dire che non sai mettere a fuoco te stesso e l’avversario. Problema, quest’ultimo, che non si pone in casa Brescia, dove le partite vengono preparate con determinazione feroce anche se in settimana mancano l’allenatore e i due «lunghi» titolari bersagliati da febbre e influenza, anche se in partita i due americani insieme non riescono a raggiungere la doppia cifra di punti realizzati. «Ci sono squadre che vanno in difficoltà se gli Usa non fanno canestro, noi no – dice Mirza Alibegovic – perché da noi non c’è differenza tra italiani e americani, non c’è differenza tra titolari e riserve, ogni volta esce un protagonista diverso». Prendete Brownlee: va a Trapani, schiaccia anche le noci con le mani, segna dal salotto di casa, scrive 36 ed è il protagonista in- discusso; va a Jesi, si ferma a 8, con «soli» 4 rimbalzi, lascia che «la vincano» gli altri, ma è il primo a saltare in campo a festeggiare a fine partita. Idem Nelson: si alza domenica mattina con la febbre, può giocare solo 6 minuti, non fa canestro nemmeno nella vasca da bagno (0/5), ma il suo sorriso contagioso, stile Eddy Murphy in Beverly Hills Cop, non si spegne un attimo. Trovateci due americani così che giocano in Italia e vi diamo un premio. Abbattuto lo stereotipo degli statunitensi che pensano solo a se stessi, al contratto e al tabellino, ecco che gli italiani si sono guadagnati la loro fetta di popolarità. Decisivi, impattanti. Al PalaTriccoli sia Loschi che Alibegovic, attorno ai quali ad inizio stagione c’era più di una perplessità («Sarà capace Federico di recitare da titolare e capitano dopo una stagione deludente? Riuscirà Mirza a ritagliarsi un ruolo importante in A2 Gold dopo un campionato da riserva in Silver»), sono stati tra i migliori. Di più, i migliori: 18 punti Loschi (7/12 al tiro), 16 Alibegovic (4/5 da 3). Diana li ha fatti partire insieme in un quintetto inedito dove non c’eraposto per il febbricitante Nelson. Con loro sono andati in doppia cifra anche Cittadini (15) e il naturalizzato Fernandez (11): la solidità sotto canestro, le geometrie sul perimetro. Non trascurabile l’apporto di Passera, uno che sa far girare la squadra, che permette a Fernandez di spostarsi in guardia, che è energia pura quando si alza dalla panchina per assist (4 a Jesi) e jump shot (2/3). Stavolta c’è stato bisogno anche degli under: Tomasello sono stati decisivi Loschi il naturalizzato Fernandez e Giammò non hanno deluso portando acqua al mulino con rimbalzi (5 per il pivot) e punti (3 a testa) giocando rispettivamente 9 e 4 minuti. Aggiungiamoci pure Benevelli, che ha fatto il suo, ed abbiamo dipinto il quadro di una squadra molto italiana, molto forte, molto vincente. Ne sarà interessato anche il et azzurro Simone Pianigiani che martedì prossimo farà tappa nella nostra città per i cicli di «Incontriamo lo sport». Ma per non avere di grandezza solo le smanie meglio soffermarsi sul gioco della Centrale che fa damolti- plicatore delle ambizioni. L’insostenibile leggerezza della Leonessa di un anno fa si è trasformata ora in momenti di grande bellezza, ma anche di vera concretezza. Quando può esprimere il suo basket, fatto di transizione, velocità e tiri aperti, questa squadra è uno spettacolo per gli occhi: palloni sradicati dalle mani degli avversari, lanci stile football americano per i lay up, piogge di triple. Questo e molto altro è la Centrale del latte 2.0, una squadra che assomiglia sempre di più al suo allenatore al punto che prima o poi le spunterà anche un filo di barba… Diana l’ha plasmata a suo piace-mento, inserendo gente veloce, non dimenticandosi però di avere un centro puro come Cittadini che sa portare a spasso per il campo i suoi 207 centimetri con un’invidiabile leggiadria. Venerdì30 gennaio iniziano intanto le dirette su Sky: si parte con Tre-viso-Chieti di Silver. Brescia andrà in diretta l’I febbraio (alle 12) perii match di Biella e il 20 febbraio (alle 20.30) per quello di Verona. Spettacolo in arrivo.
Cristiano Tognoli
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Jesi non ha fatto altro che confermare l’ottima vena realizzativa della Centrale: 55% dal campo, 52% da2 e 58% da3. Soffermandoci su quest’ultimo dato sono due i giocatori della Leonessa che stanno facendo particolarmente bene. Sono Alibegovic e Loschi, che stanno viaggiando rispettivamente sul 44% e 35.9% coi piedi dietro l’arco. I due tiratori della Centrale si meritano, in questo senso, l’appellativo di «Splash Brothers», così ad Oakland hanno soprannominato il duo Stephen Curry-Klay Thompson, che grazie anche alle loro triple (tirano 39% il primo e 43,9% il secondo) hanno contribuito a portare i Golden State Warriors al comando della Western Confe- rence, con un record di 29 vittorie e 5 sconfitte, ad oggi il migliore dell’intera lega Nba. Del resto non c’è da sorprendersi di fronte a tali percentuali, visto che sulla panchina degli Warriors siede un certo Steve Kerr, uno che in carriera ha tirato col 45,4% da 3, nelle sue stagioni più brillanti, quelle giocate fianco a fianco con Michael Jordan indossando lamagliadei Chicago Bulls pluri-camponi. Questa per Kerr è la prima stagione da coach di unafranchigia, esattamente come coach Andrea Diana alla Centrale. E chissà che il livornese non si ispiri almeno un po’ alla squadra ad oggi favorita per la vittoria dell’anello. Stephen Curry (Golden State Warriors)