Underwithout pressure. Oppure Under over the rainbow. Sarà che Giammò si chiama Joshua, circostanza che ci riporta all’album più celebre degli U2, Joshua Tree, ma la presenza di Tomasello e appunto Giammò, i due Under della Centrale, alla conferenza stampa di presentazione della gara di domani con Casalpusterlengo ci suggerisce immagini… musicali. Il titolo all’uopo riveduto del brano dei Queen e David Bowie si presta a evidenziare la serenità con la quale i due giovani interpretano il ruolo di nono e decimo giocatore, ovvero tanto lavoro in settimana e poco spazio la domenica, mentre quello cantato da Judy Garland ne «Il mago di Oz» esprime la soddisfazione per il buon minutaggio e l’ottimo contributo fornito a Jesi, dove la Leonessa ha collezionato la tredicesima vittoria, settima consecutiva. Una conferenza stampa che si è svolta in un clima particolarmente rilassato, complice l’affabilità dei padroni di casa, Rocco Vitale e Francesco Naviglio, presidenti rispettivamente di AiFOS e AiFOS Service. «Non siamo un’azienda, ma un’associazione di formatori che si occupa di sicurezza sul lavoro», ha specificato il primo per poi ricordare di aver legato il proprio marchio all’Under 13, anche per avvicinare i più giovani al delicato argomento della sicurezza. Gli Under e basta della Centrale, stimolati a raccontare la loro prova in terra marchigiana, hanno scelto il basso profilo. «Abbiamo fatto semplicemente il nostro dovere spiega Giammò: il coach ci ha chiamati in un momento di difficoltà della squadra e noi abbiamo dimostrato di essere sul pezzo». «Il nostro compito è quello di aiutare il gruppo, farci trovare pronti e fornire un apporto di energia», è stato il commento di Tomasello. Ma perché un giocatore di vent’anni sceglie di allenarsi con una squadra di serie A e non di giocare in una categoria più bassa? «Ho deciso di venire a Brescia dopo un lungo colloquio telefonico con Diana risponde l’ala pivot: a stimolarmi è stata soprattutto la prospettiva di un grande lavoro individuale, che in effetti affrontiamo quotidianamente per migliorare anche quei dettagli che fanno la differenza. E migliorare non può che essere utile per il mio futuro». «Ho ritenuto un onore poter lavorare in questa realtà gli fa eco il play maker consapevole di dovermi guadagnare in allenamento i minuti da trascorrere in campo». Quali caratteristiche di Fernandez e Passera vorresti avere? «Tutte! Del Lobito apprezzo in particolare l’autocontrollo nei momenti difficili e di Marco la capacità di fare la scelta migliore in transizione» E Tomasello cosa vorrebbe avere degli altri «lunghi» della Centrale? «La pulizia di movimenti di Cittadini in post basso e nel tiro dalla media; l’esplosività di Brownlee; la tempistica nel rimbalzo d’attacco e la precisione dalla media di Benevelli».
Franco Bassini