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Giornale di Brescia – Centrale, vittoria supplementare e sono 9

Coach Diana è già oltre l’impresa

Non può che essere raggiante coach Andrea Diana dopo l’ennesima prova superlativa della sua Centrale del latte. «Al nostro campionato mancava una grande affermazione contro una big spiega il tecnico labronico -. Vincere contro una squadra piena zeppa di campioni come la Manital non può che renderci particolarmente orgogliosi». Sotto l’aspetto tecnico tattico l’allenatore biancoblù sottolinea le numerose difficoltà che la Leonessa ha dovuto superare per avere la meglio sui gialloblù piemontesi. «Dopo un’ottima partenza da parte nostra, Torino grazie alla grande duttilità del roster a disposizione di Bechi ci ha messo in difficoltà modificando molto i suoi quintetti. Usciti dagli spogliatoi dopo l’intervallo volevamo essere più aggressivi, aumentando la pressione a livello difensivo. Questo aspetto, oltre al grande cuore dei ragazzi, alla fine ha fatto la differenza». Protagonista della gara è stato senza dubbio Roberto Nelson che si è ritrovato proprio nel momento più importante. «È riuscito a fare una settimana di allenamenti al top e i risultati si sono visti sul campo. I tre piccoli nel finale? Ho inserito Passera per avere maggiore pressione in difesa e per avere in attacco tre giocatori pericolosi nelle situazioni di pick’n roll». Neanche il tempo di godersi l’impresa e mercoledì Brescia scenderà in campo a Mantova a caccia della decima vittoria consecutiva che consentirebbe di agganciare al comando Verona, vittoriosa ieri a fil di sirena a Trapani. «Mantova è un avversario scorbutico, che già nella partita di andata ci creò parecchi patemi. Sarà una sfida da preparare al meglio contro una squadra che sotto l’aspetto fisico si avvicina molto a Torino». Visibilmente rammaricato il coach della Manital Luca Bechi riconosce i meriti della Leonessa, ma ci tiene a sottolineare come la sua squadra non abbia assolutamente demeritato. «La nostra partita è stata buona – analizza Bechi -; dopo le difficoltà iniziali abbiamo preso le misure a Brescia, squadra che ha dimostrato tutto il suo valore, e ci siamo portati avanti. Il nostro errore è stato quello di non ammazzare la partita quando ne abbiamo avuto l’occasione»

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Centrale, vittoria supplementare. E sono 9

«Freude!» Gioia! Come nell’Ode di Schiller, diventata popolare per esser stata utilizzata da Beethoven nel quarto movimento della Nona sinfonia, l’Inno alla Gioia, appunto. La Centrale esegue la sua nona che finisce con una nuova festosa invasione di campo, una felicità difficile da contenere per un successo che oltre ad eguagliare la serie iniziale di Verona, vale doppio per il valore dell’avversaria, triplo per come è maturato, quadruplo per le ricadute sulla classifica, visto che ha perso anche Ferentino. Di Torino abbiamo scritto molto e oltre tutto la qualità dei suoi giocatori, dagli ex nazionali Giachetti e Mancinelli a Lewis, quarto statunitense più prolifico del torneo, è ben nota. Dobbiamo però aggiungere che ieri la squadra di Bechi si è espressa ben oltre la media delle sue prestazioni in trasferta, ma anche in assoluto. Facendo ad esempio meglio di Brescia a rimbalzo e tirando (molto) meglio i liberi, due delle specialità della casa biancoblù. Dal canto suo la Centrale per la prima volta in questa stagione non ha avuto alcun punto dai giocatori alzatisi dalla panchina, mentre il contributo degli italiani, spesso determinante, ieri non è andato oltre quota 20, con Cittadini (18) a fare la parte del leone e Loschi e Alibegovic a totalizzarne 2. Anche per questo, all’intervallo Brescia aveva il 13% da 3 punti (2/15), percentuale che saliva (parola grossa) al 19 al 30′ (4/21). Essere riusciti a vincere una partita in questa situazione testimonia, ove ce ne fosse ancora bisogno, le straordinarie doti morali di una squadra che non si arrende mai e ha risorse infinite. In sede di presentazione coach Diana ricordava che la Leonessa era stata capace di vincere anche senza Fernandez, Nelson o Brownlee (e pure con la coppia americana che non arrivava in doppia cifra, aggiungiamo noi), sottolineando poi che per la prima settimana dal 14 dicembre, giorno dell’infortunio patito contro Agrigento, Nelson si era allenato regolarmente, ipotizzando l’imminente ritorno sui suoi livelli autunnali. Ebbene, l’Ammiraglio è andato oltre, stabilendo con 28 punti il miglior bottino da quando è a Brescia, mentre Brownlee per la terza volta nelle ultime quattro partite superava quota 30, sicché il fatturato dei due americani ha raggiunto quota 60, come non era ancora accaduto. Se aggiungiamo i 18 di Fernandez, argentino di natali, il totale sale a 78, quasi il punteggio medio della Centrale. Così come non ha precedenti il 96 firmato da soli quattro protagonisti. Questo senza dimenticare il confortante 2/2 nei supplementari, tanto più gradito dopo l’avvilente 0/5 della passata stagione. Ancora una volta però, come già in casa con Agrigento, precedente partita risolta all’overtime, ma anche in tempi più recenti (è fresco il 22-2 preso da Casalpusterlengo) la Centrale è stata costretta a rimediare a una situazione pesante. Ieri infatti, dopo una partenza al fulmicotone (28-17 al 9′), i biancoblù sono incappati in un secondo quarto disastroso (23-8 il parziale per una Manital a lungo schierata a zona) cui ha fatto seguito un difficile ritorno in campo dopo l’intervallo, al punto che al 22′ il punteggio era di 38-49: un 32-10 in 13 minuti più indigesto di una Bagna càuda mangiata prima di salire di corsa il colle di Superga, giusto per rimanere in ambito torinese. Brescia nel terzo quarto non è riuscita a far altro che tamponare l’emorragia (ancora -9 al 30′) per poi dare il meglio nell’ultimo parziale, iniziato con un 4-0 e proseguito di slancio fino al sorpasso firmato da una «bomba» di Fernandez (72-71 a-4’15”). Uno slancio che ha portato sul 77-72 a -3’10”, ma poi esauritosi anche per la verve di Giachetti, autore della tripla del 79-81 a -l’17”. Brescia però si riprendeva fino ad avere l’ultimo possesso sull’83-83. Fernandez sceglieva l’opzione Agrigento (palleggio sul posto a far trascorrere il tempo, accelerazione, arresto e tiro) ma senza fortuna. Serviva così un supplementare che Brownlwee con due «bombe» consecutive indirizzava subito nel verso giusto. E così «la nòna l’è’n gamba», se possiamo chiudere con Pergiorgio Cinelli, dopo aver aperto con Friedrich Schiller.

Franco Bassini

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Fernandez non sta nella pelle: «Avevamo una voglia matta»

II canestro decisivo a fil di sirena (quello che gli americani chiamano «buzzer beater»), a differenza di quanto accaduto con Agrigento questa volta non gli è riuscito. Poco male, perché Juan Fernandez ha messo in carniere un’altra prova monumentale, chiusa con 18 punti (4/8 dall’arco) e 10 assist. «Sull’ultimo tiro dei regolamentari avrei potuto forse servire Cittadini, ma ho preferito prendermi il tiro. Non è andata bene, ma la cosa fondamentale è essere poi riusciti a vincere nel supplementare». Brescia non ha avuto il consueto contributo dalla panchina, ma nonostante questo è riuscita a far sua la contesa dopo quarantacinque minuti di dura battaglia. «È stata una vittoria soffertissima – ammette il “Lobito” -; Torino è uno dei top team del campionato e in campo si è vista la loro qualità. Noi però avevamo una voglia matta di vincere per dimostrare a tutti che possiamo competere con le squadre migliori». Chi può usufruire con costanza delle preziose assistenze di Fernandez è Alessandro Cittadini, ormai faro imprescindibile nello scacchiere tattico di Diana. «La vittoria premia il lavoro che questa squadra sta facendo dall’inizio dell’anno – spiega il centro perugino -. Il merito è anche della società che ci permette di poterci concentrare al meglio su quello che succede in campo». Per l’ex Veroli non si è trattata di una gara facile contro due avversari di livello come Fantoni e Bruttini, ma ancora una volta «Citta» ha fatto il vuoto sotto i tabelloni. «Ero partito bene, poi nella fase centrale della partita, complice la loro difesa zona, per me è stato più difficile essere incisivo. Credo di essere stato bravo a pazientare e a ritornare fuori nel momento topico del match». Chi non riesce più a contenere la sua gioia è il patron Matteo Bonetti, che fatica a trovare le parole per spiegare quanto accaduto ieri al San Filippo. «Questa squadra sta dimostrando di avere tutto: classe, tecnica, costanza, ma anche e soprattutto cuore. Corsa a due con Verona per il primo posto? A questo punto penso proprio di sì». Gli fa eco la moglie Graziella Bragaglio, sommersa dall’affetto dei tifosi al suono della sirena finale. «Non possiamo chiedere di meglio. Tutto sta girando per il verso giusto e vedere la nostra gente così festante è davvero uno spettacolo meraviglioso. Rischio di sedersi sugli allori? Non ci pensiamo; ci godiamo questo momento strepitoso».

Simone Rizzolo

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LE PAGELLE

LE PAGELLE FERNANDEZ8 Prendersi l’ultimo tiro (dei tempi regolamentari) è uno switch: il cervello ti dice di fare una cosa e tu la fai. Stavolta a Juan non va bene come con Agrigento, forse perchè arriva al 40′ un po’ stanco per le tre triple (4/8 alla fine) dell’ultimo quarto con le quali ribalta l’inerzia dal 59-64 fino al 74-71. All’altezza di un califfo come Giachettì, conferma che in A2 Gold è di passaggio.

CITTADINI 8.5 Diciotto punti con 8/9 dal campo. Dominante contro un quintetto che ha giocato a lungo con tre pivot: Mancinelli, Rosselli e Fantoni. In tre non sono bastati per oltrepassare la muraglia biancoazzurra.

ALIBEGOVIC 5 Serata no chiusa con 0/4 al tiro e -6 di valutazione. Porta a casa qualcosa nella marcatura su Lewis, ma ha la faccia triste. Può rifarsi già mercoledì recitando a memoria la legge dell’ex.

BENEVELLI 5.5 Contributo men che modesto, compresa una bomba a campo aperto sbagliata nel quarto parziale che avrebbe dato più serenità. Mette nel fatturato 4 rimbalzi, meglio che niente in una giornata di magra.

LOSCHI 5 Deve ricevere la scomoda visita dell’acido lattico. Anche lui con la testa sott’acqua in fatto di valutazione (-3), frutto di 1/7. Vedi Alibegovic per la marcatura su Lewis che comunque riesce a sfiorare il ventello.

PASSERA 6 Con 0/5 al tiro finisce nel girone dei dannati (-3 di valutazione), ma mette nel calderone del match 2 assist e consente a Fernandez di giocare da guardia con le spalle coperte. Bodyguard.

NELSON 9 Bentornato, Robi. In riscaldamento ha già gli occhi della tigre, quelli che lo portano all’high stagionale segnando 17 punti in più della sua media. 9/12 (75%) al tiro con 3/5 da 3.16 rimbalzi fanno schizzare la valutazione a 36. Asfaltato il povero Davion Berry che in estate l’aveva portato al ballottaggio Centrale.

BROWNLEE 9.5 Mostruoso con 32 punti e 12 rimbalzi, una doppia doppia che era tale già prima del supplementare. Attacca la partita da subito senza aspettare l’arrivo delle montagne eppure è negli ultimi 5 minuti, con due bombe consecutive in apertura che segnano il solco mai più ripianato da Torino, che riesce a sorprenderti ulteriormente. Lo scriviamo ancora: mostruoso.

TORINO Giachetti 8, Mancinelli 5, Fantoni 5.5, Lewis 6.5, Viglianisi 5.5, Barry 5, Bruttini 6, Rosselli 7, Gergati 7.

Cristiano Tognoli