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Bresciaoggi – E domani a Mantova per il record

Il tempo di riprendere fiato e tornare subito in palestra: domani Brescia scende in campo al PalaBam di Mantova (ore 20.30) dove saranno tanti i supporters bresciani al seguito (almeno 150) per cercare di spingere Brescia a una nuova impresa, quella di eguagliare il record di vittorie del Basket Brescia 1981/2, quello della promozione in Al. Ma non sarà per nulla facile: Mantova viene da un filotto di sconfitte (3) che impone ai virgiliani il riscatto e per cercare di invertire la rotta. I biancorossi che domenica hanno riposato (il loro calendario prevedeva la sfida contro la scomparsa Forlì) si presenteranno in campo con Kuba Wojciechoski: il centro polacco, visto a Brescia nella stagione 2009/10, è l’ultimo innesto della squadra biancorossa, che all’andata tenne in scacco la Leonessa (68-66 il finale) per tutta la partita. Una serie di infortuni di diversa entità ha fermato la corsa dei mantovani che stazionano ai margini della lotta playoff dove oggi entrerebbe l’altra lombarda, Casalpusterlengo. Domenica al San Filippo c’era l’altro ex di turno, Robert Fultz, rimasto colpito dall’atmosfera che si respirava e che domani sera promette battaglia.»**.

A.B.

CENTRALE DEL LATTE «ALL’AMERICANA»: E IL SOGNO CONTINUA

Sofferta, difficile, ma pur sempre vittoria. E che vittoria: Brescia si stropiccia ancora una volta gli occhi davanti all’impresa effettuata domenica contro Torino. Un’autentica gemma, la nona consecutiva di questa cavalcata incredibile, impreziosita dalle prestazioni dei giocatori americani: si perché se da Juan Fernandez ti puoi aspettare 18 punti e 10 (!) assist, difficilmente puoi attenderti dal duo americano Nelson/Brownlee un fatturato di 60 punti. O meglio: te lo potresti aspettare, dato che sono gli americani, ma fino ad ora non erano mai riusciti ad esprimersi, insieme, su questi livelli. Facciamo un salto all’indietro nel tempo, 40 giorni fa, luna più, luna meno : al San Filippo arriva Agrigento, di Brownlee si perdono le tracce, mentre Nelson viene fagocitato dal parquet, prima di uno strappo muscolare che lo mette KO. Facce tirate, mille interrogativi su entrambi ed una sola certezza: a tirare la carretta per un po’ saranno gli italiani. Così è, ma in questo campionato gli americani non li puoi regalare a nessuno: prima o poi la differenza te la devono fare ed in questo Andrea Diana (che in caso di vittoria a Mantova diventerebbe per la seconda volta l’allenatore del mese) ha mostrato una pazienza infinita. Perdonato Brownlee, ed atteso Nelson, domenica sera è stato ripagato nella vittoria forse più importante per lui, livornese cresciuto alla corte di Luca Bechi. «Sono 2 rookie in Europa: hanno bisogno di maturare in questo campionato, di capire il gioco e prendere il loro spazio». E domenica pomeriggio, di fronte al sold out del San Filippo, si è assistita a una partita strepitosa del duo a stelle e strisce. Ma se da Brownlee (in lizza per il premio del miglior giocatore del mese di gennaio), già autore di 2 prove stratosferiche a Trapani (36) e con Casalpusterlengo (33), ce lo si poteva anche aspettare, quello che non ti attendevi era la partita fantastica di Roberto Nelson. Per il californiano 28 punti (6/7 da 2,3/5 da 3), 6 rimbalzi, 4 assist e tanta, ma tanta, difesa. Per dire: Davion Berry, che in estate aveva conteso il posto proprio a Nelson, ha chiuso con 5 punti, ed un misero 2/7 complessivo dal campo. Il pubblico per l’«Ammiraglio» è andato in visibilio: «Devo ringraziare tutti, a partire dal coach che ha sempre creduto in me in questo periodaccio. Non voglio cercare scuse, ma tra l’infortunio e la forte influenza, ho avuto difficoltà per riuscire a giocare come so». E le ultime partite lo testimoniavano in maniera eloquente: partendo dalla panchina con risultati modesti, sembrava che Nelson fosse destinato a restare ai margini della squadra. E’ invece riemerso: «Abbiamo cuore, ma soprattutto siamo squadra. Credo che il Gm ed il coach in estate abbiano fatto un lavoro incredibile: prima di scegliere i giocatori hanno scelto degli uomini capaci di stare bene insieme». Senza nessun problema di dualismo, anzi: in una serata storta al tiro per Loschi e Alibe- govic (1/11), al loro posto ha giocato a lungo Nelson insieme a Fernandez e a Passera: «Per tante domeniche loro hanno fatto gli straordinari al posto mio. Stavolta è taccata a me. questo è uno dei nostri segreti; ognuno di noi può fare veramente male agli avversari e possiamo cambiare i protagonisti di gara in gara». ”

Alberto Banzola