Corriere della Sera – Centrale, addio alla Coppa Italia (e all’Europa)
Niente vittoria. Niente finale. Niente Coppa Italia. Niente Europa. Il weekend in potenza più lungo della storia, per la Centrale del Latte, dura solo 40 minuti. I più brutti e amari della stagione. La vera Centrale del Latte, a Rimini, non è mai arrivata. Nella semifinale contro Ferentino, un decimo degli abitanti rispetto a Brescia, solo il quarto iniziale è all’altezza degli standard obiettivamente elevati cui ha abituato la squadra di coach Andrea Diana. Fernandez e Brownlee, i giocatori di maggior spessore tecnico, trascinano i compagni fino al 26-24 della prima sirena. Sarà l’ultimo vantaggio del match, che da lì in avanti passerà di mano. I frusinati, già in clima dopo la vittoria contro Treviso la sera precedente (Leonessa qualificata di diritto in semifinale per il secondo posto al termine del girone d’andata), si mangiano la contesa con una fame da alligatori. Più pronti mentalmente, più esperti con 4 giocatori oltre i 32 anni tra cui il grande ex Ghersetti, migliore sul parquet insieme al talentuoso Starks, facile vincitore della sfida a distanza con Nelson, di nuovo impalpabile quando la palla scotta. Per usare una metafora ciclistica, Brescia si conferma forte sulla lunga distanza. Da corsa a tappe, giudizio certificato dal primo posto in campionato. Nelle «classiche» di un giorno, per ora, sembra un gradino sotto. Handicap mentale, prima che tecnico. La Centrale, dopo l’inizio incoraggiante, ha la mano tremolante e segna dalla linea dei 3 punti solo con Brownlee. L’americano fa pentole e coperchi, pure a rimbalzo dove l’atletismo di Biligha e la sapienza cestistica di Ghersetti regalano a Ferentino tanti extra possessi preziosi. La panchina, con forze fresche e più giovani rispetto ai rivali, potrebbe dare la scossa a Brescia. Non accade. Guarino e Pierich, gregari con tanta pallacanestro nelle gambe e nella testa, hanno un impatto devastante al contrario di Alibegovic, Passera e Benevelli. Fernandez risolve qualche situazione ingarbugliata con il talento, condizione necessaria per arrivare a contatto a 10 minuti dal termine (56-59). Non sufficiente a mettere la freccia nel rush finale. Un ko pesante, il match termina con il risultato finale di 80-68. L’unica bresciana in finale, domani, sarà Montichiari nell’analoga rassegna di Serie B. Brescia conta di avere una seconda chance nei play off a giugno, ma nella valigia piena di sogni del check in ora trovano posto solo domande e autocritica.
Luca Bertelli