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Bresciaoggi – Centrale, l’ora del relax prima del rush finale

Giorni di calma e tranquillità. Il Basket Bresciana staccato la spina e la riattaccherà all’inizio della prossima settimana. Complice il calendario che declinava Veroli (fuori casa) e Forlì (in casa), ormai scomparse dalla mappa della pallacanestro, un po’ di relax arriva in casa della Centrale, ancora alle prese con i postumi della brutta scivolata in riva all’ Adriatico di sabato scorso. La parola d’ordine è sgombrare la mente. Al rientro in campo (domenica 29 marzo alle 18 ad Agrigento) la Leonessa affronterà un mese di partite alla sua portata che serviranno a prepararsi ai playoff che per i biancazzurri cominceranno a maggio, dato che la certezza matematica di essere tra le prime 4 della griglia (con il secondo posto quasi certo) è arrivata con la vittoria contro Ferentino di 2 settimane fa. E se quella vittoria aveva rafforzato determinate certezze, la sconfitta che la stessa formazione di coach Franco Gramenzi ha inflitto ai biancoazzurri in Coppa ha invece dato sensazioni estremamente negative a chi ha visto la partita. Una gara che Brescia non ha assolutamente giocato da par suo. Un sostanziale passo indietro. Non è una sconfitta di 12 punti (68-80) a poter scalfire l’ottimo lavoro fatto sino ad oggi, testimoniato anche dal fatto che Brescia sia l’unica squadra a poter tener testa a Verona. Ne è sicuro anche Andrea Diana, coach della Centrale del Latte, ora con tutta la famiglia a Ferrara, dove sta tirando il fiato. Un’amara sorpresa anche per lui l’atteggiamento remissivo della squadra nella semifinale con Ferentino. Da bravo psicologo, Diana sta cercando di curarla con un po’ di riposo. «Avevamo bisogno di staccare la spina di ricaricarci: è dal 20 agosto che siamo piegati sulle ginocchia a lavorare. E alla ripresa ci toccherà pianificare mesi intensi». Perché la delusione è stata tanta, inutile nasconderlo, ma chiodo schiaccia chiodo e da maggio ci sono i playoff: «Sono stato il primo a riconoscere che la sconfitta di Rimini, per come è venuta fuori, è stata del tutto inaspettata: purtroppo, aggiungo. Mi sono accollato tutte le colpe perché non ho visto la reazione giusta da parte dei miei ragazzi di fronte a un impegno così importante». La squadra il martedì post Rimini si è ritrovata in palestra. Musi lunghi? «No, anzi. Ho visto la “mia” squadra». E questo rende Diana tranquillo: «Beh, sì… Se qualche dubbio poteva balenare al termine della gara contro Ferentino, come è normale credo, posso dire che è stato utile tornare tutti in palestra martedì e mettersi di buzzo buono a lavorare: ho visto la fame e la voglia giusta». Quelle che si sono rifiutate, vai a capirne il perché, di salire sul pullman per la Romagna: «Sarà importante capire se abbiamo fatto tesoro di quanto successo». Difficile cercare in uno sport di squadra un singolo responsabile, o accollare tutte le colpe a Tizio piuttosto che a Caio. Senz’altro, però, le prestazioni di Roberto Nelson non sono state ultimamente degne della sua fama. «Credo che si debba sempre ricordare un aspetto: è un rookie, al primo anno lontano dagli Usa e dal mondo collegiale. La prima stagione da senior non è mai facile: guardatevi bene le statistiche dei pari età e il loro cammino. Noterete che non è molto diverso da quello di Roberto». Che ha anche una scusante: «Un problema di salute. Lo abbiamo riscontrato facendo delle analisi, visti i continui dolori che avvertiva: ha un’intolleranza alimentare. Cambiargli dieta all’ improvviso non ha aiutato di sicuro». Dopo 5 giorni di riposo, lunedì ripresa degli allenamenti: «Tutto concordato con Massimo Di Giovanni. Ci sarà un altro miniriposo a cavallo del prossimo weekend». E un’amichevole di lusso a Bologna, mercoledì 18 alle 18: «Già, incroceremo nella mitica palestra dell’Arcoveggio la Virtus di Cuccarolo. Sarà un test che ci dirà come stiamo, ma credo di poter già rassicurare tutti: la testa giusta».

Alberto Banzola