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Giornale di Brescia – Prime perplessità da fugare sulla Centrale in vista dei play off

La semifinale di Coppa Italia persa contro Ferentino apre in casa Centrale del latte Brescia diversi interrogativi, uno su tutti. La squadra che finora ha sorpreso e incantato tutti sarà in grado di reggere alle pressioni dettate dal clima rovente dei play off? La storia della pallacanestro, tanto europea quanto Nba, è ricca di formazioni che dopo aver fatto vedere grandi cose durante la stagione regolare non sono poi riuscite a ripetersi in post season. Rimanendo all’interno dei nostri confini basta tornare al campionato 2012/2013, che vide la Cimberio Varese (partita senza particolari ambizioni) chiudere sorprendentemente al primo posto la stagione regolare; nei play off però la squadra diretta da Frank Vitucci dovette arrendersi in semifinale al cospetto della Montepaschi Siena poi laureatasi Campione d’Italia. Nella Nba situazioni simili sono ancor più frequenti, come dimostrano le clamorose eliminazione al primo turno play off dei San Antonio Spurs nel 2011 e dei Chicago Bulls nel 2012, entrambe dominatrici della stagione regolare. Tornando a quanto accaduto a Rimini in molti, a cominciare da coach Andrea Diana, hanno sottolineato la maggior attitudine di Ferentino a giocare partite di questo tipo. Guarino, Pierich, Ghersetti sono tutti giocatori con alle spalle tante gare play off, quelle che mancano ai biancoblù. Se togliamo Alessandro Cittadini infatti, che di esperienza in tal senso ne ha da vendere, gli altri sono quasi tutti (a partire dal duo a stelle e strisce Brownlee-Nelson) alle prime armi. Certo, Fernandez e Loschi erano presenti nella cavalcata che portò Brescia ad un passo dalla Serie A nel 2013, ma il ruolo che ricoprono oggi (in termini di responsabilità) è ben diverso dalla quello rivestito nella squadra dei vari Jenkins, Brkic e Barlos. Guardando anche le altre due compagini presenti a Rimini, ossia Torino e Verona, Brescia appare oggi quella meno pronta e attrezzata per l’atmosfera play off. Il quadro visto così non appare di certo confortante, ma non tutto il male vien per nuocere. La sconfitta patita contro i ciociari potrà essere utile nella costruzione della mentalità del gruppo in vista della post season, la cui preparazione (stante la classifica attuale) è già partita. Le tante vittorie in volata conquistate, unite ad alcune rimonte eccezionali (contro Agrigento e Casale Monferrato solo per citare le due più significative) testimoniano come la squadra abbia le qualità tecniche e morali perpoter competere ai massimi livelli, ma ora serve un’ulteriore salto di qualità. Giocare con la spensieratezza di chi ha poco o nulla da perdere ha permesso a Brescia di raggiungere una posizione in classifica che neanche il più inguaribile degli ottimisti avrebbe potuto pronosticare. Oggi la Centrale è da tutti considerata una delle migliori squadre del lotto e come tale il carico di pressioni e di aspettative cresce. A Diana e i suoi il compito di saperle gestire al meglio.

Simone Razzolo