Se Graziella Bragaglio al nostro giornale ha detto chiaramente di non credere al primo posto, ma di voler fortemente che venga difeso il secondo (che per altro non dovrebbe essere in discussione) in vista dei play off, nella Silicon Valley del San Filippo Andrea Diana prosegue nel suo laboratorio di idee e prospettiva. Ai giocatori oggi, alla ripresa del lavoro per la settimana tipo che porterà al ritorno in campo domenica ad Agrigento dopo due turni di riposo, il tecnico della Centrale dirà che nessun obiettivo dev’essere precluso e che fin che ci sarà una speranza bisogna coltivarla per chiudere al primo posto. La volata per mettersi sulla poltrona più comoda al termine della regular season, quella che consentirà di avere il vantaggio del fattore campo in ogni serie dei play off promozione che mettono in palio un solo posto peri il salto in serie A, riparte per la Leonessa questa settimana in cui la palla a spicchi torna finalmente a rimbalzare. Loschi e soci, costretti a riposare per i forfait di Veroli e Forlì, hanno quattro punti da recuperare alla capolista Tezenis Verona, gli scontri diretti a sfavore, ma anche una partita in più da giocare da qui alla fine (19 aprile): quattro contro tre. Ne consegue che se gli scaligeri vincono due partite e raggiungono quota 42 sono irraggiungibili dalla squadra di Diana che imponendosi sempre arriverebbe ad avere gli stessi punti, ma con lo 0-2 nelle sfide in stagione. Brescia deve quindi vincere tre partite in più dei rivali, se perde anche una sola volta deve sperare che i gialloblù facciano 0/3. Abbastanza utopistico. La compagine di Ramagli avrà due match consecutivi al PalaOlimpia (Casalpu-sterlengo e Ferentino) e chiuderà a Torino. Le ultime due gare sono quelle in cui c’è una ragionevole speranza (bresciana) di sconfitta nemica, contando anche sul fatto che Ferentino vorrà provare a vendicare la sconfitta patita in finale di Coppa Italia mentre Torino in casa propria deve finire bene per iniziare carica al punto giusto i play off. Dando per scontata la vittoria veronese con Casalpusterlengo domenica, alla Centrale non resta che puntare allo strike con un 4/4 finale che alimenterebbe speranze di primato. Se però già nel fine settimana Verona dovesse vincere e Brescia perdere ogni discorso si chiuderebbe come una porta in faccia ai bianco-azzurri, ai quali non resterebbe che difendere a quel punto il secondo posto dall’assalto di Torino (+6, ma scontri diretti a sfavore), Casale Monferrato e Biella (+8 e in entrambi i casi un vantaggio nell’arrivo a pari punti). A volte però è bello anche rincorrere le utopie.
Cristiano Tognoli