Bresciaoggi – La testa è ai play-off Ma i viaggi sono una sofferenza
Così come fu a gennaio per Verona, anche Brescia lascia le penne al «PalAlberti» (86-67), unico parquet della cadetteria ad aver visto soccombere le prime due della classe. Piatto magro? Non proprio. Ci può stare, visto che la fase dei play-off si inaugurerà il 3 maggio, così come ci possono stare le cifre e i numeri al ribasso alle voci rimbalzi e difesa. Quella che esce sconfitta da Barcellona è una brutta Leonessa, la peggiore della stagione, ma il biglietto da visita per ciò che verrà non è poi così sgualcito, tenendo pure presente che Loschi e soci segnano al conto trasferte la quinta sconfitta consecutiva. Dove starebbe l’ottimismo? Un po’ di rilassatezza, Fernandez e Benevelli spettatori non paganti in panchina e qualche abbaglio di troppo non rendono gradevole la lunga e faticosa trasferta siciliana. In più, però, c’è da monitorare la contusione rimediata da Nelson durante il secondo quarto. Solo cinque minuti di gloria per Brescia – i primi del primo quarto -, poi viene fuori il cuore e il sacrificio dei siciliani, che con la vittoria sui biancazzurri chiudono la loro stagione casalinga. Alla contesa Andrea Diana fa il conto con l’infermeria e parte con Passera, Nelson, Loschi, Brownlee, Cittadini. Barcellona invece non ha problemi e inizia con i soliti Spizzichini, Maresca, Shepherd, Da Ros e Garrì. Inizio promettente per la Centrale, come contro Napoli: a fare da apripista sono Nelson e il playmaker tascabile Marco Passera (3-10 dopo due giri di orologio), con quest’ultimo in versione «indennizzo» e «dente avvelenato» visto che sul parquet del Longano non conserva certamente dei bei ricordi: brutto infortunio due anni e mezzo fa con la maglia dell’Upea Capo d’Orlando durante un match di Coppa Italia. I primi cinque minuti sottolineano la voglia della Centrale del latte di tentare di chiudere presto la pratica (9-14 al 5′). Trovare continuità diventa un problema e Diana, anche a causa di alcune chiamate discutibili degli arbitri, toglie la giacca e si arrotola la camicia. Sul parquet, però, ci sono solo i giallorossi mentre i biancazzurri devono fare i conti con i due falli a carico di Brownlee e Loschi, che il tecnico bresciano lascia in panchina. Passera, Giammò, Alibegovic, Tomasello e Cittadini non segnano per tutta la seconda metà della prima frazione, mentre dall’altra parte i padroni di casa trovano corsa e raccolgono i frutti di un’attenta difesa. Il punteggio lo smuove solo Cittadini, che a trenta secondi dalla fine approfitta di un recupero errato sulla linea di fondo di Maresca e interrompe il digiuno (24-16 al 10′). LA RIPRESA è un tiro al bersaglio di Barcellona, la Leonessa è disorientata. Va a tentoni, meno male che c’è Cittadini (40-31). La confusione si acuisce e la prova è data da Nelson che, dalla linea di fondo, spedisce un air-ball sulla propria panchina generando l’ira di coach Diana. Il prodotto di Oregon State si fa male durante una penetrazione rimediando una brutta contusione (non rientrerà più in campo). Brescia si attacca al suo pivot, ma all’intervallo lungo i giallorossi di Sicilia mantengono il vantaggio (48-40 al 20′). La ripresa segna per certi versi la fine per Loschi e compagni, contratti e appannati anche per vie delle rotazioni ridotte. La squadra di Diana non segna mai, va avanti a sprazzi. I blackout generano gli allunghi del Barcellona, prima con Da Rosa e poi col duo Shepherd-Maresca, bravi a puntellare la campana bresciana e mettere la parola fine all’incontro (63-46 a 1o minuti dalla fine). L’ultima frazione non cambia spartito. Barcellona è soddisfatta di congedarsi dal suo pubblico con un successo di prestigio. Ma serve più a Brescia per rimpinguare il referto dei suoi uomini di punta. ” Dopo un inizio promettente Brescia sparisce dal campo e dà via libera agli avversari
DIANA NON FA DRAMMI «NESSUN ALLARME: AVEVO CAMBI LIMITATI»
La Sicilia, in questa parte di stagione, non porta molto bene alla Centrale del Latte: dopo la sconfitta di Agrigento (82-72) di fine marzo, è arrivato il secondo disco rosso, questa volta per mano di Barcellona Pozzo di Gotto. Il PalAlberti, dove solo la Leonessa di Goldwire e Thompson vinse (92-94 dopo un supplementare) resta tabù per i biancazzurri, che come un anno fa prendono una scoppola sonora. Certo, nel computo finale la sconfitta contro la squadra di Perdichizzi (alla vittoria numero 200 in categoria) non cambia di una virgola la situazione in classifica, ma viste le premesse, si può dire che le attese siano state completamente tradite: 24 punti presi nel primo quarto, altrettanti nel secondo, un terzo da spari a salve con percentuali da giornata nera. La Centrale non è proprio pervenuta. Giustificazioni ce ne sono eccome, anche se Brescia comincia a soffrire di un preoccupante «mal da trasferta» : quinta uscita a vuoto lontano dal San Filippo, con la Leonessa che non graffia più lontano dalle mura amiche dal 28 gennaio. Per fortuna che la seconda piazza vuol dire essersi assicurati il fattore campo sia ai quarti sia nell’eventuale semifinale play-off. Nonostante la sconfitta, Andrea Diana non è allarmato: «L’approccio è stato buono: eravamo in emergenza viste le assenze di Juan Fernandez e Benevelli – ricorda il coach della Centrale -. La loro assenza si è fatta sentire, e non solo in campo. Aggiungiamoci l’infortunio di Nelson, che non ha potuto più giocare dopo il secondo quarto: siamo stati troppo limitati dalle rotazioni e una squadra che fa del gruppo la propria peculiarità ne soffre». E Brescia non era reduce da una settimana facile: «Ripeto: la forza di questa squadra è nel collettivo. Non siamo abituati a giocare a scartamento ridotto e stavolta ci siamo trovati senza 3 pedine della nostra squadra. La domenica va in campo quanto di buono o cattivo abbiamo prodotto in settimana: capite bene che senza Fernandez e con Benevelli in campo pochi minuti non si poteva chiedere di più». Non riesce a essere sereno, il coach del Brescia I play-off iniziano tra 3 settimane ma un campanello è risuonato: «Non sono allarmato – assicura Diana-: se c’è preoccupazione, è relativa al gruppo intero. Mi devo correggere: più che preoccupazione il mio è desiderio o speranza, fate voi, di avere tutti i miei in salute per poterli utilizzare al meglio». Freme per riaverli, Diana: «Preoccupa Nelson, la mano faceva male». La Centrale oggi arriverà in città a mezzogiorno: «E faremo gli esami strumentali del caso». La penultima di ritorno della A2 Gold ha segnato le prime 5 posizioni: Verona e Brescia erano già prima e seconda. Torino a Casale Monferrato prende la terza piazza e si candida ad affrontare in semifinale Brescia. Sempre che la Leonessa ai quarti riesca a far secca la sua rivale. Ferrara e Recanati in Silver che sfideranno la settima in Gold. Bisognerà aspettare domenica, un testa a testa tra Agrigento (a Jesi nell’ultimo turno) e Ferentino in cui si potrebbe infilare anche Trieste, se vincesse a Ferentino. Diana ribadisce: «Vorrei evitare Ferentino, ha un roster da primi posti, potrebbe darci problemi. Poi chi arriva, arriva».
A.B.
LE PAGELLE
5,5 PASSERA. Fosse solo ” per l’inizio, micidiale, tornerebbe a casa con più maledizioni che altro visti i suoi trascorsi tra le fila degli acerrimi nemici orlandini. Spizzichini lo perde più volte, il giovane Marchetti lo limita con un pressing a tutto campo. Colora il bottino con 7 rimbalzi, ma incide pochissimo.
6,5 NELSON. In una delle poche serate in cui riesce a brillare, finisce la partita per infortunio dopo soli 15 minuti a causa di una caduta pericolosa durante un’azione d’attacco portata comunque a termine. La frenata è forzata e precauzionale. All’inizio fa malissimo e Maresca per inchiodarlo è costretto agli straordinari. Resta a guardare i compagni in panca: oggi gli esami.
5 L0schi Non ne azzecca molte, anzi va spesso fuori giri. Ci prova comunque, perlopiù in difesa dove per certi tratti è un esempio di vitalità e presenza. Che si scontra, però, contro la serata magica di Shepherd. Produce pochissimo sul fronte offensivo.
5 BR0WNLEE. Appesantito e sulle gambe nel confronto con Da Rosa, che lo porta a spasso sfiorando una clamorosa tripla doppia figlia pure delle dormite dell’americano. Il quarto periodo serve sostanzialmente a lui, che rimpingua il bottino e chiude in doppia cifra con 14 punti a referto, ottenuti a partita ormai andata. Senza Benevelli, doveva dare essere lui l’uomo a dare qualcosa in più. Anche per questo è quello che delude di più.
6,5 CITTADINI L’ex punge, ma non fa male. Il migliore dei suoi nonostante i pari-ruolo avversari giochino una gara al limite della perfezione Perde la gara a rimbalzo contro Luca Garrì, eppure è tra gli ultimi ad arrendersi. Senza aiuti, però, è tutto più difficile.
5 ALiBEGOVIC È chiamato agli straordinari per le rotazioni corte, ma il contributo non è mai utile alla causa. Serve più concretezza e meno nervosismo, situazione non nuova al giocatore american-friulan-bo-sniaco anche perchè così non si va lontano in ottica play-off.
5 TOMASELLO C’è solo ed esclusivamente sacrifìcio nel suo lavoro, complice l’infortunio di Benevelli. Non basta però a contenere l’impeto di Da Ros e Garrì i quali lo portano spesso a spasso a cavallo tra il secondo e il terzo periodo.
5,5 GIANIMO’ I tre punti ” 3 che manda a bersaglio nel secondo quarto potevano presagire al ritorno di Brescia, ma dall’altra parte del parquet l’operato è di basso profilo. Minuti comunque preziosi in chiave play-off.