Giornale di Brescia – «Ci può stare una partita storta»
Andrea Diana non è preoccupato per la sconfitta più pesante della stagione, la quarta consecutiva in trasferta, anzi la quinta, come ricorda lui stesso includendo quella patita a Rimini in Coppa Italia contro Ferentino. Lo è invece per l’infortunio occorso a Nelson, «una tegola che non ci voleva». «Sono convinto che nei play off miglioreremo sotto il profilo dell’intensità – osserva il coach della Centrale – e se è vero che non avevamo mai perso di venti punti, io dico che è meglio sia accaduto qui a Barcellona piuttosto che in una delle prossime gare. Certo, cinque battute d’arresto di fila fuori casa non rappresentano un bel biglietto da visita, ma nella post season si riparte da zero e con due partite in casa». Anche l’analisi della partita non è così negativa. «L’abbiamo affrontata in grande emergenza, senza poter disporre di Fernandez e Benevelli, ma l’approccio è stato buono e quando la fisicità dei nostri avversari ha preso il sopravvento, siamo stati bravi a contenere il distacco e meno bravi a concedere 48 punti all’intervallo e a concedere ai nostri avversari di entrare in ritmo e trovare fiducia. L’infortunio di Nelson ha poi ridotto ulteriormente le rotazioni e la squadra, abituata a passarsi la palla e ad avere diverse opzioni al tiro, è andata in confusione». E lei si è arrabbiato parecchio… «Sì, soprattutto per alcune situazioni di uno contro uno, per i tagli presi sul lato debole e i troppi rimbalzi d’attacco concessi. L’unico pensiero che ho adesso è però quello di tornare in palestra martedì per allenarci nel migliore dei modi». Diversi giocatori non hanno reso come al solito. «Siamo abituati a vedere una squadra che gira a mille e quando ciò non accade anche i singoli sembrano fuori dal gioco. Ma una partita storta ci può stare e non mi soffermerei sulle prove individuali perché la nostra forza è rappresentata dal gruppo: per far bene è necessario che tutti facciano bene e sono convinto che torneremo a regime. Per vincere in trasferta bisogna prendere almeno 10 punti in meno, dunque serve un ‘altra intensità e una diversa aggressività in difesa, che torneremo a vedere nei play off».
Franco Bassini
«Giocando così, ai play off usciamo al primo turno»
II volto di Alessandro Cittadini è quello di chi non vuole fare prigionieri e se, solo se, i suoi compagni capiranno il senso di certe parole, forti come devono esserlo dopo una partita così, avrà al suo fianco un gruppo di pretoriani utili per andare «à la guerre comme à la guerre». Altrimenti, come sostiene l’esperto pivot della Centrale, «giocando così usciamo già al primo turno dei play off». Non c’è molto da nascondere quando perdi di 19, così malamente per la prima volta in questa stagione. Il «Citta», che a Barcellona Pozzo di Gotto ha giocato e lasciato buoni ricordi, inizia definendo «spiacevole» il modo in cui i biancoazzurri si sono consegnati armi e bagagli in un Palasport che negli ultimi tre anni è diventato ormai sinonimo d’imbarcata. Frasi brevi, ma ficcanti quelle del trentacinquenne di Perugia. «Ci serva da lezione questasconfitta. Abbiamo fatto tutto ciò che non bisognerà fare nei play off. Dobbiamo ripartire in settimana allenandoci bene, con la testa giusta». Non si sofferma sulle assenze in partenza di Fernandez e Benevelli e su quella, in corso d’opera, di Nelson per il quale c’è comunque un «speriamo non sia grave l’infortunio al dito». «Anche a Biella – ricorda Alessandro Cittadini – eravamo senza Fernandez e pur perdendo ce l’eravamo giocata punto apunto. Era quello che avremmo dovuto fare anche qui a Barcellona, farci travolgere in questo modo non è stato bello. Vero che mancava anche Benevelli e poi si è fermato Nelson, ma non è che i nostri avversari avessero rotazioni tanto più ampie, hanno giocato in sette come in sette abbiamo giocato noi». La partita non aveva riflessi di classifica, ma quello che si voleva vedere era una Leonessa già affamata in vista dei play off che cominceranno tra tre settimane. «C’è poco da fare – continua a Cittadini -, quando la partita non mette in palio punti pesanti finisci per entrare in campo più rilassato». Nonostante la buona prestazione proprio di Cittadini ( 18 punti con il 64% dal campo, 5 rimbalzi e 4 recuperi), Brescia ha sofferto molto nel pitturato. «Colpa di tutta la squadra, dovevamo avere più rabbia, più fame, più energia. È stata una bruttissima prestazione, sappiamo che così non si fa. Abbiamo subito anche troppi punti, tutto parte dalla difesa. Per fortuna non è successo nulla di grave, ma dobbiamo cambiare subito registro».
Cristiano Tognoli
Basket Infortunio a Nelson nel giorno della prima batosta
Ad essere pignoli, specialità di chi scrive, verrebbe da obiettare che non è molto logico presentare una gara come un test ideale in chiave play off e poi, una volta che il test risulta negativo, osservare che nella post season sarà tutta un’altra musica. A non volerlo essere, la partita di Barcellona può allora venire archiviata come una seccatura inevitabile messa alla spalle, sia pure con lo strascico preoccupante dell’infortunio occorso a Nelson, tra l’altro fin lì uno dei pochi a salvarsi, per il quale si teme una frattura all’anulare della mano destra. Scesa in campo avendo deciso di non utilizzare Fernandez e Benevelli, entrambi doloranti a un polpaccio, la Centrale è incappata nella sconfitta più severa di una stagione nella quale, oltre a perdere poco, lo aveva sempre fatto con margini contenuti. Ieri invece sono stati 19 i punti di scarto contro una Barcellona che, come ha fatto notare coach Perdichizzi, a due giocatori (il play americano Kelley e il pivot Borra) aveva dovuto rinunciare da mesi, per motivi economici, e che ha concluso la gara con una banda di ragazzini in campo. Incidentalmente si tratta della quarta sconfitta esterna consecutiva in campionato, dopo Biella, Verona e Agrigento, tutte diverse tra di loro, ma accomunate dal crescendo del distacco. Se non proprio un campanello d’allarme, quantomeno non il miglior modo per avvicinarsi ai play off, pur tenendo conto che il secondo posto garantisce il vantaggio del fattore campo e che quindi è sufficiente vincere gli incontri al San Filippo (dove viceversa la squadra finora è stata un rullo compressore) per approdare in finale. E che pertanto la prima trasferta che sarebbe preferibile vincere, per poter coronare un sogno, è quella del 31 maggio a Verona, sempre che gli scaligeri rispettino il pronostico. Vuoi parlarci della gara di Barcellona? Starà sbuffando a questo punto più di un lettore, peraltro sufficientemente accorto per conoscere la risposta… Non posso esimermi dal farlo, bastandomi peraltro una manciata di righe. La Centrale è partita benissimo (10-3 dopo 2’15” con Nelson già autore di 5 punti) ha proseguito fino al 14-9 a metà quarto e poi ha incassato un 15-0 che ha ribaltato la situazione. Brescia non è più riuscita a rimettere il naso davanti, ma è rimasta comunque a contatto, nonostante almeno tre rimesse sbagliate, un paio di sprechi in contropiede e una continua sofferenza in area (24-16 per Barcellona i rimbalzi all’intervallo). Al punto che il primo canestro di Brownlee, poco dopo l’infortunio di Nelson, vale il -4 al 18′ (44-40). Andata al riposo sul 48-40, la Centrale però si dissolveva nel terzo quarto (15-6 il parziale non proprio spettacolare) e nell’ultimo finiva sotto anche di 22 punti (84-62), dopo che Shepherd aveva regalato un paio di numeri di altissima classe, compresa una schiacciata in contropiede a 360 gradi. E ora un’occhiata al futuro della prima squadra e dell’under 19. I risultati di ieri hanno assegnato il terzo posto a Torino, mentre il settimo sembra destinato ad Agrigento, che ha gli stessi punti di Ferentino, avendo però perso gli scontri diretti. E i ciociari domenica riceveranno Trieste (indiziata a chiudere nona, visto che Mantova ospiterà Napoli) mentre i siciliani andranno a Jesi. La seconda piazza di Silver è invece una questione tra la Ferrara di Martelossi e Recanati (indovinate per chi tifiamo…). Infine da oggi a mercoledì a Monte di Procida, nel Napoletano, l’under 19 di Ferrandi e Cantarelli (quindici i convocati) cerca il pass alle finali nazionali di Vasto. La Centrale esordirà alle 18 contro Jesi, per poi incontrare, in un ordine che sarà determinato dai risultati, Catania e Novellara. Le prime due classificate passeranno il turno. «È un gruppo affiatato – spiega Ferencz Bartocci – che ha fornito un prezioso contributo alla prima squadra in sede di allenamenti, avendo la soddisfazione di calcare il parquet della Gold. Siamo fiduciosi che possa qualificarsi per la fase finale».
Franco Bassini
LE PAGELLE CITTADINI
7 Fuoriclasse dalla luce ancora abbastanza accecante, mette sul legno del PalAlberti tutta la forza, tutto l’orgoglio di un uomo che a 35 anni ha voglia di andare avanti perché crede che unsogno così forse non ritorni mai più. Il duello con Garrì non è quello tra due ex grandi giocatori, ma di chi sprigiona ancora tanta energia come quando vestivano l’azzurro. Prendete nota, giovanotti.
ALIBEGOVIC 5 Ha una relazione complicata con il canestro avversario, 6 punti con 3/13 su azione, corregge solo leggermente il fatturato con 8 rimbalzi, ma quando c’è da prendere in consegna Shepherd non sa da che parte cominciare.
LOSCHI 4.5 Tormentato dai falli, che arrivano molto presto sul dorso del capitano, ma anche da una serataccia al tiro ( 1 /8) nella quale entrano pure 3 stoppate subite per un – 8 di valutazione. Tre flash che deve togliersi più prima che subito da davanti agli occhi per non farsi obnubilare ora che arrivano le partite che contano.
PASSERA 6.5 Cerca d’innervare la squadra di lucidità, i palloni arrivano dove devono poi però si perdono come inghiottiti in un triangolo delle Bermuda perché chi deve recapitarli nel cesto ne fa un uso improprio. Paga qualcosa alla fisicità di Spizzichini (196 cm), meglio contro il baby Marchetti che è della sua taglia.
TOMASELLO 5.5 Dodici minuti sul parquet sono un’occasione che meritava miglior sorte. Ancora immaturo per reggere a certi livelli, con quell’irruenza che lo porta a franare sull’avversario e a commettere troppi falli.
NELSON 6.5 Stavolta sembra possedere talmente tanta energia da poter accendere le lampadine con le mani, la fortuna però non è sua compagna di viaggio e nel momento in cui sta meglio va ko per un infortunio che non può non preoccupare.
GIAMMÒ6 Più pronto di Tomasello per certi palcoscenici, assomma anche 4 rimbalzi ai 3 punti che non hanno fratelli solo per via di un paio di tiri da «in e out».
BROWNLEE 5 Ingrossa il tabellino solo quando non c’è più niente in palio. Di Da Ros vede la targa per tutto il match. Tira il fiato in un match senza sale di classifica. Ci può stare, lui è un agonista nato. BARCELLONA Marchetti 6, Spizzichini 6, Fiorito 6, Maresca9, Shepherd 8, Garrì 6.5, Da Ros 9. cri. tog.