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Giornale di Brescia – Motivazioni grandi ma emergenza «piccoli»

Grandi motivazioni, ma emergenza «piccoli». E non solo. A poco meno di due mesi dall’ultima partita «vera», la sfortunata semifinale di Coppa Italia con Ferentino, la Centrale inizia oggi alle 18 i suoi terzi play off per salire in serie A, ospitando Trieste nei quarti di finale. Da tempo sicura della seconda piazza, avendo viceversa conosciuto soltanto giovedì il nome dell’avversaria, la squadra biancoblù con ogni probabilità dovrà rinunciare a Nelson, che giusto ieri ha ripreso confidenza con il pallone dopo un’altra settimana trascorsa lavorando con il preparatore Di Giovanni, in quanto la frattura all’anulare della mano destra non è completamente risolta. Proprio l’ultimo allenamento ha registrato il problema alla schiena di Benevelli, che dovrebbe comunque essere della partita, così come Passera, che avverte ancora un leggero fastidio al gomito destro e Fernandez, vittima di una distorsione alla caviglia a metà settimana. Deseuetudine agonistica. Un quadro poco confortante che si aggiunge all’incognita rappresentata dall’ennesima pausa, preceduta da un periodo di scarsa vena, complici gli infortumi o il forse inevitabile rilassamento mentale dopo essersi assicurato con ampio anticipo quel secondo posto che vale la miglior griglia di partenza nella storia del Basket Brescia Leonessa. Quale Centrale scenderà dunque in campo oggi alle 18 (diretta su Radio Bresciasette, aggiornamenti in tempo reale su www.giornaledibrescia.it)? Quella determinata dei mesi invernali o quella impalpabile di inizio primavera? Coach Andrea Diana non ha ovviamente dubbi: «I ragazzi non vedono l’ora di iniziare i play off. In queste due settimane si sono allenati con grande voglia e intensità. Ho visto la necessaria determinazione e sono molto fiducioso che si possa tradurre nel giusto approccio alla partita». Anche perché di fronte ci sarà una Trieste che si è già calata con successo nel clima play off, eliminando la pur solida Ferrara di Martelossi. «È stata una bella serie e deve complimentarmi con entrambi gli allenatori che hanno saputo far giocare al meglio le loro squadre. Già in occasione del primo confronto stagionale, a novembre al PalaRubini, avevo sottolineato l’orgoglio che contraddistingue la formazione di Dalmasson. Senza dimenticare la grande identità difensiva, l’aggressività, la capacità di conquistare rimbalzi in attacco anche con gli esterni. Dovremo fare molta attenzione, essere bravi a passarci la palla e costruire tiri aperti». Gli avversari. Giovedì in gara-3 con Ferrara, all’esplosivo Holloway(21 rimbalzi) e all’implacabile Prandin che su Hasbrouck potrebbe aver fatto le prove generali per la marcatura di Fernandez, si è aggiunto il Grayson più prolifico della stagione, che ha fatto le veci di un appannato Tonut. «Una delle nostre caratteristiche – osserva in proposito Eugenio Dalmasson – è di giocare in dieci, avendo qualcosa da ognuno. Questo ci rende più imprevedibili e ci aiuta a sopperire alla mancanza di centimetri, chili ed esperienza, oltre che a qualche limite tecnico. «Siamo curiosi e vogliosi di affrontare questa nuova esperienza, consapevoli delle difficoltà che ci attendono, ma anche di aver imparato tanto in queste prime tre gare di play off che per molti dei ragazzi hanno rappresentato il battesimo del fuoco». L’ultima battuta di Diana riguarda il pubblico: «Non c’è bisogno di lanciare appelli. I nostri tifosi dall’inizio della stagione affollano il San Filippo e ci seguono in trasferta, dimostrando grande attaccamento. Il loro apporto sarà prezioso per sfruttare il vantaggio del fattore campo.

Franco Bassini