Giornale di Brescia – «Serva da lezione non e mai finita»
Andrea Diana vince il premio tenerezza 2015. Guarda i giornalisti bresciani e dice loro: «Mi spiace, speravamo di evitare a voi e ai tifosi un altro viaggio. Invece ci rivediamo qui domenica, ma tranquilli che stavolta vinciamo noi». Il tecnico biancoazzurro inizia la sua analisi inevitabilmente dall’ultimo tiro, quello con cui Tonut ha dato la vittoria a Trieste. «Bravo lui, niente da dire. Fa pari con il canestro di Brownlee di martedì scorso, sempre all’ultimo secondo. Questo è il basket: una volta sorridi tu, l’altra volta sorride l’avversario. Piuttosto il mio rammarico è per come abbiamo gestito l’ultimo pallone. Anche se mancava solo un secondo alla fine, si poteva fare qualcosa di meglio dato che la rimessa era a metà campo». L’allenatore della Centrale del latte è convinto che partite cosi possano servire da insegnamento ai propri giocatori. «La morale di questo match è che nel nostro sport non è mai finita. Si smette di giocare solo quando suona l’ultima sirena. Questa sconfitta ci farà capire che non si è mai vinto, anche se può sembrare cosi. Domani dobbiamo tornare qui e rimanere tassativamente con la testa nella partita per 40 minuti». La serie a questo punto può dirsi completamente riaperta o questa vittoria di Trieste è solo un episodio visto anche com’è arrivata la vittoria dei biancoazzurri? «La serie è sempre stata apertissima. Non abbiamo pensato, una volta andati sul 2-0, di essere già in semifinale. Sappiamo che dobbiamo conquistarci ancora questo traguardo». Cosa bisogna migliorare in gara-4 per la quale ci sarà poco tempo per stare in palestra (oggi i biancoazzurri faranno una seduta più che altro tattica al PalaRubini e «Serie riaperta? La serie è sempre stata apertissima. Una volta sul 2-0 non ci eravamo mica illusi» Il coach. Andrea Diana dà istruzioni alla squadra domani quella rituale di tiro)? «Non possiamo più permetterci – dice Diana – di avere certi cali di concentrazione. E poi di questa gara- 3 quello che non mi è piaciuto è stato come abbiamo giocato il terzo quarto. Abbiamo subito 29 punti e sono francamente troppi. Abbiamo perso il tesoretto che avevamo conquistato in 20’». Si poteva forse giocare con più continuità palla sotto per Cittadini, Brownlee e Benevelli… «Vero, ma è stata brava Trieste con i suoi piccoli, in particolare Coronica e Fossati, a buttarci fuori dal pitturato». Un collega triestino chiede se il rientro di Nelson ha mangiato troppi minuti a Fernandez e Passera. «Roberto è un nostro titolare, il suo rientro era in programma. Le gerarchie sono chiare».
Chi di «bomba» ferisce… Centrale costretta a gara-4
Chi di «bomba» ferisce… Martedì sera era stato Justin Brownlee a infilare la tripla del definitivo sorpasso, ieri sera al PalaRubini è toccato a Tonut, al termine di una partita che Brescia aveva però in mano. Tanto equilibrio. E così, se nel computo dei 120 minuti finora giocati, il ricorso a una quarta sfida non può certo apparire un’enormità, la Centrale non può che rammaricarsi per avere sprecato l’occasione di emulare Torino e accedere alla semifinale dopo tre partite. Uno spettatore neutrale probabilmente osserverebbe che martedì i giuliani meritavano di vincere, al pari dei biancoblù ieri e che quindi i conti tornano. Ma non è così. Se infatti hai l’abilità (e anche un pizzico di fortuna) di far tua una gara che ti ha visto in difficoltà, dovresti poi sfruttare al meglio l’opportunità che ti sei costruito disputando una partita gagliarda, illuminata da un secondo quarto straordinario e nella quale sei anche riuscito a non pagare un prezzo troppo elevato alla sfuriata dei padroni di casa, tornato sul parquet dopo l’intervallo con il classico coltello tra i denti. Un coltello acuminato, che ha fatto sanguinare la Centrale, passata dal+12 del 17’02” al -6 del 26’29”, ma che si era poi spuntato. Il quarto parziale registrava infatti già in apertura il nuova vantaggio bresciano grazie ad una «bomba» di Fernandez e nell’insieme la squadra di Diana appariva più fresca, oltre che con più frecce al suo arco, complici le uscite per falli di Candussi e di Coranica. Lunetta fatale. A 4’35 “dalla sirena, il libero di Cittadini del 77-70 per Brescia sembrava avere indirizzato la contesa verso una precisa conclusione e invece proprio dalla lunetta la Centrale inanellava una serie di errori che rivitalizzava la squadra e il pubblico di casa. Alibegovic, con un per lui insolito 1 /4 era il maggior azionista, ma anche Cittadini e Brownlee sbagliavano qualcosa. Il risultato era una partita completamente riaperta a un centinaio di secondi dalla fine, con la complicazione, per i biancoblù, di giocarsi un nuovo finale punto a punto in trasferta. Tonut, a lungo in ombra in questa partita, firmava il 79-70 a -1 ’13”, cui rispondeva una prodezza di Fernandez, che definire dall’angolo sarebbe riduttivo. Ancora Tonut si guadagnava tre tiri liberi che trasformava implacabilmente per l’82-82 a 55′ dalla sirena. Dopo due attacchi a vuoto era però Brownlee, sicuramente meno ispirato rispetto alla due precedenti uscite, a convertire a canestro da sotto il pallone del nuovo vantaggio a quattro secondi e un decimo dalla fine. Ma Trieste non muore davvero mai e sulla rimessa Tonut usciva benissimo da un blocco e si alzava per la tripla dell’ultimo sorpasso che si infilava quan- do manca un secondo e tre decimi, troppo poco per imbastire un tiro con ragionevoli possibilità di successo. E siamo così già a parlare di una gara-4 che non può sorprendere, visto l’equilibrio che ha contraddistinto la serie, ma che era evitabile. Fernandez, Brescia è pur sempre in vantag- gio e può quindi chiudere domenica. E per quanto visto, vale a dire varietà di soluzioni e qualità tecnica, l’impresa è più che mai alla portata. Resta il rammarico di dover rimettere in palio una serie che poteva essere chiusa per concentrarsi sulla sfida di Torino, tanto più importante quanto Verona ri- schia stasera di fare la fine di Barcellona di due anni fa, uscire cioè nei quarti dopo aver vinto la stagione regolare. Ma non è il caso di guardare agli altri, né troppo lontano. Domani alle 18 farà caldo al Pa-laRubini. Gli esami non finiscono mai, soprattutto quando capita di essere rimandati.
Franco Bassini
FERNANDEZ: “TROPPI ERRORI NEL FINALE”
Juan Fernandez, così come tutti i giocatori della Centrale, sa che cosa non è andato in una partita che Brescia ha giocato bene per lunghi tratti, ma che non è riuscita a chiudere nel terzo e ha buttato via nel quarto parziale. «Dovrei rivedere gli ultimi secondi – dice l’argentino -, ma è chiaro che abbiamo sbagliato troppo per pensare di portare a casa questa partita, anche se poi la loro vittoria come la nostra martedì è arrivata a un solo secondo dalla fine. Ci dispiace molto perché avevamo in mano la serie e invece adesso domani per farcela dovremo giocare una gara tosta e concentrata». Cosa manca ancora alla Leonessa per fare un definitivo salto di qualità? «Dobbiamo imparare a gestire i vantaggi – prosegue Fernandez – non possiamo far rientrare i nostri avversari come è successo a Trieste». Qualcosa da rivedere anche in difesa? «Sicuramente qualcosa non ha funzionato anche lì, soprattutto nel finale la nostra performance difensiva non è stata soddisfacente. In gara 4 non possiamo permetterci di commettere ancora tutti questi errori». Anche i quasi cinquemila del PalaRubini sono stati un fattore nella rimonta triestina nel terzo quarto e una spinta forte nell’ultimo parziale per far sì che i giocatori di Dalmasson si prendessero il punto dell’1-2. «È bello – dice ancora Fernandez – giocare di fronte a tanta gente, domani forse ce ne sarà ancora di più, ma non dobbiamo farci intimorire». L’allenatore della Pallacanestro Trieste Eugenio Dalmasson dedica gran parte del suo intervento post partita a Stefano Tonut, l’uomo che ha deciso il match. «Questa per lui è stata la stagione nella quale ha fatto emergere definitivamente il suo talento, ha giocato tante buone partite, ma gli mancava un match così, nel quale con un canestro all’ultimo secondo ci facesse vincere la partita. Ha fatto anche questo ed è importante nel suo processo di maturazione». Su Brescia l’ex allenatore di Lumezzane e Montichiari ha parole al miele: «La nostra vittoria vale doppio perché ottenuta contro una squadra che ha giocato un’ottima partita e per lunghi tratti è stata glaciale trovando canestri difficilissimi». Stefano Tonut non sta nella pelle: «Ho voluto quel pallone, sentivo di poterlo mettere dentro. Abbiamo battuto una squadra che ha tutto per vincere questi play off ed essere promossa».
Cristiano Tognoli
PAGELLE BRESCIA
7 – Fernandez Deve cominciare da subito a fare i conti con i falli: due dopo 6 minuti, 3 prima dell’intervallo. Per questo il suo primo tempo è fatto di un’ottica più che altro dalla panchina. Nella seconda manche, e soprattutto nell’ultimo quarto, torna a predicare basket. Non basta e il rammarico è grande.
7 – Cittadini 18 punti e 7 rimbalzi dimostrano che anche questa volta ha fatto il suo, piuttosto ci si chiede perchè non sia stato cercato di più contro una squadra che ha avuto un’altra serata negativa da Candussi, poco o nulla da Marini, e ha giocato a lungo con un quintetto formato da quattro piccoli e Holloway come unico lungo.
5 – Alibegovic Non è il momento di caccia alle streghe, ci mancherebbe, ma il suo finale è disastroso. Male ai liberi, male in marcatura su Tonut. Per diventare un giocatore completo deve ancora fare un salto di qualità. Che passa anche da partite come questa. Nella sofferenza ci si tempra, è la regola.
7 – Benevelli Recuperato dal virus è il solito ottimo produttore di punti (11 in altrettanti minuti), un po’ meno di rimbalzi (2). Ma non è a lui che ieri bisognava chiedere un qualcosa in più.
5.5 – Loschi Ma quando iniziano i suoi play off? Un po’ meglio che in gara 2, ma non ancora sufficiente anche se quando c’è lui su Tonut, il figlio d’arte non è così devastante come nel quarto parziale quando lo prende in consegna Alibegovic.
6 – Passera I numeri dicono che ha fatto tutto bene: 9 punti con 3/5 dal campo e 2/2 in lunetta, 5 assist e una sola palla persa. Ma nell’ultimo quarto si doveva cercare di più Cittadini e Brownlee. La chiave della partita era nel pitturato e Brescia non l’ha capito.
6.5 – Nelson Step by step, un passo alla volta, sta sempre meglio. 12 punti con 4/6 dal campo (3/3 da 3). Nel primo tempo è immarcabile, nell’intervallo soffre di crampi e si nasconde un po’. 7 – Brownlee Ce l’aveva fatta anche stavolta: canestro del sorpasso a 4″ dalla fine. Non aveva però fatto i conti con Tonut. Bene anche a rimbalzo con 12 rimbalzi conquistati.
C.T.
Pagelle Trieste Tonut 9 Grayson 8 Candussi 5 Carra 8 Holloway 8 Coranica 6.5 Fossati 7 Mastrangelo 6.5 Marin 5.5 Prandin 5