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Giornale di Brescia – Un mercoledì da Leonessa

Alzi la mano chi, in questi giorni, non ha sentito nominare almeno una volta Real Madrid-Juventus. «La» partita per i tifosi bianconeri, la semifinale di ritorno di Champions League per gli appassionati di calcio e gli sportivi in genere. E in tanti, tantissimi, saranno stasera davanti allo schermo. Ma Brescia, stasera più che mai, ha bisogno della sua gente, di spegnere la tv e di accendere la passione per il basket e la pallanuoto. Di riempire un palazzetto e una piscina e di lasciare libero il divano. La Centrale del Latte e l’An Brescia sono a una svolta ed entrambe si giocano una fetta (o qualcosa in più) di stagione in quello che, per chi ha passato gli anta, è un «mercoledì sport» in salsa bresciana. Il quintetto di Diana ospita Trieste al San Filippo in gara-5: chi vince continua a restare sul treno che conduce in serie A, chi perde si mangia le mani e va in vacanza. Serve un palazzetto (chiamiamolo cosi in attesa di quello nuovo) stracolmo di entusiasmo e di tifo, anche perché passare il turno significherebbe per la Centrale avere la strada leggermente in discesa fino al traguardo, con l’eventuale «bella» sempre in casa. A poca distanza, da via Bazoli a Mompiano, l’An Brescia aspetta Recco in gara-2, nella serie che conduce allo Esultanza. I giocatori della Centrale del Latte esultano: sperano di poterlo fare anche stasera scudetto della pallanuoto. La finale scritta, quella già prevista a inizio stagione, perché nessuno da anni riesce a intromettersi tra queste due corazzate. Il «sette» di Bovo ha perso domenica in trasferta, stasera ha bisogno di un colpo di reni e di portarsi suir 1 -1 per giocare ancora una volta davanti ai propri tifosi. I quali dovranno fare la differenza, mettere nelle braccia delle calottine biancazzurre quella forza in più che solo il pubblico sa dare. La Leonessa insomma, nella «notte Real» del calcio europeo, ha bisogno di un enorme ruggito, di sentirsi assoluta protagonista e non una comparsa, messa in disparte da una telecamera. Madrid, per qualche ora, deve essere più piccola di Brescia, la Juventus meno importante di Centrale e An. In un mercoledì, tra l’altro, che inizia a regalare le emozioni della Mille Miglia, pronta a «salpare» domani da viale Venezia. Oggi però è tempo delle punzonature in piazza Vittoria, in quella sfilata affascinante che mette insieme bellezze a quattro ruote e vip di varia natura. Dalle 17 in poi il rombo dei motori si alzerà dal cuore della città: l’occasione ideale per buttare un occhio e poi prendere la strada verso il San Filippo o la piscina di Mompiano. Con la tv spenta e la passione accesa.

Gianluca Magro
Oggi biglietti dalle 17 Poster in regalo
I tifosi stanno facendo la loro parte. Il patron Matteo Bonetti su queste colonne ha chiesto «che il San Filippo per gara-5 abbia un clima infernale» e da quel che si legge sui social network cosi sarà. Anche ieri, dopo che se n’erano già registrate nella giornata di lunedì, ci sono state lunghe code al botteghino del San Filippo. Dopo due giorni di prevendita sono stati staccati circa 1.300 tagliandi. Oggi saranno in vendita a partire dalle 17. In aumento le richieste da Trieste: 250 biglietti. Questi i prezzi: Gradinata Leonessa 14 euro (gratis 0-5 anni, 2 euro 6-12 anni), Tribuna verde numerata 23 (non abbonati 25), Tribuna rossa numerata 40 (non abbonati 45), Parterre seconda fila 50 (non abbonati 55), Parterre prima fila 70 (non abbonati 80). Ai tifosi una sorpresa: il poster della squadra, ne sono stati stampati più di duemila.

Centrale, ingranare la quinta per volare in semifinale

Dentro o fuori. In semifinale a sfidare Torino, oppure a casa a meditare sulla Grande Occasione Perduta. Tutto rigorosamente maiuscolo, come la lingua italiana prevede per l’antonomasia. Il fattore campo. Quando mai capiterà ancora di chiudere al secondo posto e vedere uscire al primo turno dei play off l’unica squadra che ti precede? Anche due anni fa la prima classificata della regular season venne eliminata nei quarti (Barcellona per mano di Trento) ma Brescia, che era arrivata quarta, si trovò di fronte in finale Pistoia che disponeva del vantaggio del fattore campo, e grazie al quale, prima ancora che all’infortunio di Jenkins, riuscì a volare nell’Olimpo del basket. Compresa quella di stasera, alla Leonessa «basta» vincere le sette gare interne per ritrovarsi in serie A dopo 27 anni. Stiamo guardando troppo avanti? (è un interrogatorio, più che un articolo…). Può darsi, ma questa è la cornice di gara-5 contro Trieste che si gioca stasera alle 20.30 al San Filippo (diretta Sky Sport Plus, canale 204 e Radio Bresciasette; aggiornamenti in tempo reale su www.giornaledibrescia.it) : passare il turno per evitare che il migliore dei quattro campionati disputati dalla Centrale nella seconda serie nazionale venga archiviato sotto la voce «La Grande Illusione». Certo, quanto appena accaduto a Verona è l’ennesima conferma che i valori consolidati nell’arco di sette mesi possono essere sovvertiti in una settimana, ma sarebbe triste se le disavventure altrui diventassero motivo di consolazione e non ulteriore stimolo a fare ancora meglio. Le diverse qualità. Sotto il profilo fisico Brescia non ha particolari problemi, come ci ha confermato Diana. E per quanto Trieste abbia ampiamente dimostrato di essere in salute (a proposito: dove sono finiti quelli che per mesi hanno invocato il taglio di Grayson? Sì, è proprio un interrogatorio) la Centrale ha sicuramente qualcosa in più sul piano della tecnica e dell’esperienza. Le distanze con i giuliani non sono comunque tali da garantire il successo a prescindere dalla prestazione, come si è visto a partire da gara-2: Brescia stasera deve esprimersi al meglio, sapendo che gli avversari faranno altrettanto (lo stanno d’altronde facendo da una partita e mezza) ma anche che questo potrebbe non bastare loro per vincere. La serie, senza girarci tanto intorno, è nella mani della Centrale, che gioca in casa e ha maggiore qualità. Questo ovviamente non esclude che la possa buttare via, ma di questo si tratterebbe. E il peccato sarebbe doppio. «Vogliamo vincere – sono state le prima parole di coach Diana ieri al telefono – e per questo siamo decisi a dare tutto quello che abbiamo. Servirà una partita da Brescia, vale a dire all’altezza di quelle che abbiamo regalato ai nostri tifosi in campionato, soprattutto al San Filippo». Non temi che le due ultime sconfitte possano aver tolto un po’ di fiducia alla squadra? «No, ci sono servite come esperienza per non ripetere certi errori». Dopo gara-4 sprizzavi rabbia che era tutta energia: è così anche per i tuoi giocatori? «Abbiamo lo stesso obiettivo, dare il massimo e guadagnare la semifinale. Ce lo meritiamo per tutto il lavoro svolto a partire dalla scorsa estate». E avreste il vantaggio del fattore campo fino alla fine… «Il treno è lì, e dobbiamo salirci». Dalmasson domenica ha detto che Trieste è abituata alle partite senza rete, mentre Brescia deve ancora conoscersi sotto questo profilo. A maggior ragione dovremo giocare insieme coinvolgerci, ma soprattutto mettere le mani addosso ai nostri avversari sin dal primo minuto».

Franco Bassini