Centrale, ingranare la quinta per volare in semifinale
Dentro o fuori. In semifinale a sfidare Torino, oppure a casa a meditare sulla Grande Occasione Perduta. Tutto rigorosamente maiuscolo, come la lingua italiana prevede per l’antonomasia. Il fattore campo. Quando mai capiterà ancora di chiudere al secondo posto e vedere uscire al primo turno dei play off l’unica squadra che ti precede? Anche due anni fa la prima classificata della regular season venne eliminata nei quarti (Barcellona per mano di Trento) ma Brescia, che era arrivata quarta, si trovò di fronte in finale Pistoia che disponeva del vantaggio del fattore campo, e grazie al quale, prima ancora che all’infortunio di Jenkins, riuscì a volare nell’Olimpo del basket. Compresa quella di stasera, alla Leonessa «basta» vincere le sette gare interne per ritrovarsi in serie A dopo 27 anni. Stiamo guardando troppo avanti? (è un interrogatorio, più che un articolo…). Può darsi, ma questa è la cornice di gara-5 contro Trieste che si gioca stasera alle 20.30 al San Filippo (diretta Sky Sport Plus, canale 204 e Radio Bresciasette; aggiornamenti in tempo reale su www.giornaledibrescia.it) : passare il turno per evitare che il migliore dei quattro campionati disputati dalla Centrale nella seconda serie nazionale venga archiviato sotto la voce «La Grande Illusione». Certo, quanto appena accaduto a Verona è l’ennesima conferma che i valori consolidati nell’arco di sette mesi possono essere sovvertiti in una settimana, ma sarebbe triste se le disavventure altrui diventassero motivo di consolazione e non ulteriore stimolo a fare ancora meglio. Le diverse qualità. Sotto il profilo fisico Brescia non ha particolari problemi, come ci ha confermato Diana. E per quanto Trieste abbia ampiamente dimostrato di essere in salute (a proposito: dove sono finiti quelli che per mesi hanno invocato il taglio di Grayson? Sì, è proprio un interrogatorio) la Centrale ha sicuramente qualcosa in più sul piano della tecnica e dell’esperienza. Le distanze con i giuliani non sono comunque tali da garantire il successo a prescindere dalla prestazione, come si è visto a partire da gara-2: Brescia stasera deve esprimersi al meglio, sapendo che gli avversari faranno altrettanto (lo stanno d’altronde facendo da una partita e mezza) ma anche che questo potrebbe non bastare loro per vincere. La serie, senza girarci tanto intorno, è nella mani della Centrale, che gioca in casa e ha maggiore qualità. Questo ovviamente non esclude che la possa buttare via, ma di questo si tratterebbe. E il peccato sarebbe doppio. «Vogliamo vincere – sono state le prima parole di coach Diana ieri al telefono – e per questo siamo decisi a dare tutto quello che abbiamo. Servirà una partita da Brescia, vale a dire all’altezza di quelle che abbiamo regalato ai nostri tifosi in campionato, soprattutto al San Filippo». Non temi che le due ultime sconfitte possano aver tolto un po’ di fiducia alla squadra? «No, ci sono servite come esperienza per non ripetere certi errori». Dopo gara-4 sprizzavi rabbia che era tutta energia: è così anche per i tuoi giocatori? «Abbiamo lo stesso obiettivo, dare il massimo e guadagnare la semifinale. Ce lo meritiamo per tutto il lavoro svolto a partire dalla scorsa estate». E avreste il vantaggio del fattore campo fino alla fine… «Il treno è lì, e dobbiamo salirci». Dalmasson domenica ha detto che Trieste è abituata alle partite senza rete, mentre Brescia deve ancora conoscersi sotto questo profilo. A maggior ragione dovremo giocare insieme coinvolgerci, ma soprattutto mettere le mani addosso ai nostri avversari sin dal primo minuto».
Franco Bassini