Giornale di Brescia – Centrale: il bilancio è comunque positivo
BRESCIA I bilanci sportivi seguono un criterio preciso: la valutazione finale è conseguenza degli obiettivi iniziali. Non è dunque il piazzamento assoluto che conta,ma quello relativo alle premesse. Per capirci, se Torino perdesse la finale con Agrigento e si piazzasse così al secondo posto (anche) questa stagione sarebbe stata un fallimento; per contro la settima posizione di Trieste, partita per salvarsi, è più che positiva. Obiettivo raggiunto. Detto che come in tutti i bilanci esiste la possibilità di barare, dichiarando il falso in estate, in un gioco al ribasso che fa sintesi di understatement e scaramanzia, può anche accadere che, strada facendo, gli obiettivi possano esser rivisti, o rimodulati, come dicono quelli che parlano bene. Perché la propria squadra è più forte del previsto e/o gli avversari si dimostrano non così irresistibili. Esattamente quello che è successo alla Centrale, che si è presentata al via del suo quarto campionato nella seconda serie nazionale con l’obiettivo dichiarato (e veritiero) di riprendersi quei play off sfuggiti la stagione precedente. Traguardo non proprio scontato in una squadra rinnovata per nove decimi, con due americani che non avevano mai giocato in Europa e affidata a un tecnico all’esordio head coach. In effetti, già il primo incontro, in casa con Jesi, si dimostrava oltremodo complicato, complice quella che resta tuttora la miglior prestazione di Miller (43 punti), non a caso poi ingaggiato da Torino. Ma proprio in quell’occasione si è vista anche una caratteristica peculiare della Leonessa, la capacità di non arrendersi mai e di saper rimediare a passivi pesanti. Un -12, al debutto, poi… migliorato dal -16 con Agrigento, dal -18 a Napoli, dal-20 in gara-1 di semifinale con Torino, tutti ritardi che non hanno impedito alla Centrale di agguantare la vittoria. Panchina affidabile. Exploit riconducibile a straordinarie doti morali che non possono però oscurare quelle tecniche, a partire dall’asse play-pivot forse più efficace del campionato, Fernandez-Cittadini ça va sans dire, per approdare a una panchina di straordinaria affidabilità, soprattutto grazie al trio Passera, Alibegovic, Benevelli. E così è arrivato il primo poker di successi in avvio, completato con l’inedito successo di Casale Monferrato, conquistato nei primissimi giorni di un novembre sovraffollato di impegni, sei in 22 giorni, che ha portato anche le prime sconfitte, contro Torino, Verona e Ferentino, le tre corazzate della Gold, costruite per vincere il campionato. Tre sconfitte che in realtà confermavano l’affidabilità di Brescia come squadra di vertice: di misura, lottando fino all’ultimo pallone. Non a caso preludio delle dieci-vittorie- dieci (due cancellate dai ritiri di Forlì e Veroli) che di fatto valevano il secondo posto, alle spalle di Verona e davanti a Torino. Un piazzamento che se da un lato rappresentava un traguardo senza precedenti, dall’altro costituiva anche il miglior trampolino di partenza per i play off. Nei quali si profilavano minacciose le sagome di Torino in semifinale e Verona nella serie decisiva. Qualsiasi altra avversaria, almeno sulla carta, era invece ampiamente alla portata. Dopo i mesi di gennaio e febbraio fatti di sole vittorie, la primavera della Centrale non era però… botticelliana, in particolare in trasferta, ivi compresa la doccia gelata della semifinale di Coppa Italia persa a Rimini contro una Ferentino appena domata in casa in campionato. Peccato, però… Il resto è cronaca: il sofferto 3-2 nei quarti su Trieste; il 3-1 subito dalla Manital, dopo aver vinto una gara-1 che sembrava nelle manidegli avversari e avendo più di un pallone per aggiudicarsi gara-4 e giocarsi la finale domani sera nella bolgia del San Filippo. Arrivare a un tiro dalla «bella» casalinga perla serie decisiva (contro Agrigento, che ci aveva fatto il piacere di eliminare Verona!) se da un lato è un risultato sensazionale, dall’altro dice di una grande occasione non sfruttata. E così questo terzo posto che ad agosto nemmeno sognavamo, adesso ci fa sospirare. Incontentabili?
Franco Bassini
Bonetti: «E adesso puntiamo a una riconferma in blocco»
Dopo anni di rivoluzioni estive, al Basket Brescia Leonessa sono pronti a cambiare strategia e a riconfermare quasi in blocco lo staff tecnico e la squadra che tanto bene hanno fatto in questa stagione. Il coach. «Siamo contentissimi di tutti – dice il patron Matteo Bonetti -, a cominciare da coach Diana. Era alla sua prima esperienza da capo allenatore e ha dimostrato che scegliendolo non ci siamo sbagliati. Vogliamo ripartire da lui e dai suoi assistenti». Andrea Diana però ha il contratto in scadenza e si aspetta di essere contattato a breve dalla società. Subito dopo la sconfitta con Torino in gara-4 ha lasciato la squadra libera, ma lui resterà a Brescia ancora qualche giorno. La sua priorità è restare per completare un lavoro che è solo all’inizio. Ma attenzione perché qualche squadra di A2 potrebbe pensare a lui: su tutti la grande delusa Verona che lo ha seguito da vicino e ha visto quanto bene sa lavorare, sia con i giovani che con i più esperti. Bartocci tentato da Ferentino. Bonetti e Bragaglio vorrebbero ripartire anche da Ferencz Bartocci («ha compiuto un grande lavoro, facendoci fare un salto di qualità »), ma il Giemme biancoazzurro è tentato da un ritorno in Ciociaria dove già fece bene a Veroli. Stavolta è Ferentino, che si trasferirà a Frosinone, a volerlo. E per lui che si sposerà con la ciociara Marianna potrebbe anche essere un modo per riavvicinarsi a dove ha comprato casa. I giocatori. Gli unici sottocontratto per la prossima stagione sono Juan Fernandez e Ale Cittadini. Avere come base certa l’asse play-pivot non è male. Per entrambi è stato un campionato positivo e la società sarebbe ben lieta di averli ancora tra le proprie fila. Per Fernandez potrebbero però arrivare offerte dal piano di sopra e in quel caso sarebbe difficile trattenerlo. Se parte c’è già un discorso avviato con Tommaso Laquintana, classe ’95, reduce da una stagione a Biella, ma il suo cartellino è di Capo d’Orlando (che rischia di non potersi iscrivere alla prossima serie A). «Brownlee ci ha chiesto di rimanere» svela sempre Bonetti che farà il possibile per trattenere anche Alibegovic (gli verrà offerto un posto in quintetto), Benevelli e Passera. In bilico Loschi e Nelson, reduci da una stagione altalenante. Per sostituire l’americano piace Umeh, dato in uscita dalla Tezenis Verona
Cristiano Tognoli