Giornale di Brescia – «Basta» del Capitano, grazie Brescia forse Treviso
Ben 105 partite, 770 punti, secondo marcatore di sempre nella storia della Leonessa, dietro al solo Ju-stin Ray Giddens (a quota 944). È l’uomo simbolo della società, è il capitano: Federico Loschi. Tre anni per la storia. La sua è una storia lunga tre anni, iniziata nell’estate 2012, che l’ha portato a giocare sui parquet di tutta Italia e a raggiungere traguardi importanti. Il suo palmarès? Un’indimenticabile serie finale con Pistoia, una Final Six di Coppa Italia e una semifinale promozione. Ogni avventura però, anche la più bella e coinvolgente, è destinata a concludersi. E non fa eccezione quella di Federico Loschi nella «sua» Leonessa. La corte di coach Pillastri-ni e di Treviso, che si prolunga da quasi un anno, si fa di giorno in giorno sempre più insistente e nonostante il capitano smentisca («fino al 30 giugno sono un giocatore della Leonessa, sono onorato di sapere dell’interessamento di alcune squadre ma di offerte non ne sono arrivate») , le strade di Loschi e della società bresciana sono destinate a separarsi. Capitano. Quella appena conclusa è stata la sua prima stagione da capitano. Come la giudica? «Più si sale di livello e più desta attenzione ciò che fai. Ritengo di aver disputato un buon campionato, in doppia cifra di media nei punti, nel quale credo di essere riuscito a fare quello che il coach mi aveva chiesto a inizio anno. Dovevo essere il collante del quintetto in attacco insieme a Roberto Nelson e dare quel qualcosa in più in difesa». Un lavoro che ha svolto in maniera particolare nei play off… «Esatto, nelle serie con Trieste e Torino mi sono ritrovato a cercare di limitare gli avversari più incisivi, To-nut, Rosselli e Lewis per citarne alcuni. Ne ha risentito di conseguenza il mio rendimento nella metà campo offensiva, ma sono fiero del lavoro svolto». Traguardi. Si sente soddisfatto dei traguardi raggiunti in questi tre anni? «Non sembra quasi vero che sia passato tanto tempo. Sono state tre stagioni stupende, nelle quali sono cresciuto tanto come giocatore e come uomo. Tre campionati di gioie incredibili, in una città che è ormai diventata la mia seconda casa. Sapere di essere l’unico giocatore su cui la società ha deciso di puntare per tre anni consecutivi mi rende orgoglioso. Brescia è una piazza ambita». Se Brescia le offrisse un altro anno di contratto? «Sicuramente lo valuterei, qui ho passato un bel periodo e rifiutare un’offerta del genere senza quantomeno rifletterci adeguatamente non sarebbe corretto. Ora però, mi serve un pò ‘ di tempo per riposare». Siamo ai saluti? «Prima di tutto ai ringraziamento a Brescia e ai bresciani. Poi, un arrivederci…».
Federico Cherubini
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Si aprono nuove piste per la caccia al sostituto di Ferencz Bartocci per il ruolo di giemme nel Basket Brescia Leonessa. Ai già citati Menghetti, Pastori, Atripaldi, Niccolai, Arrigoni e Manzoni si aggiungono infatti anche i nominativi di Sandro Santoro, in uscita da Mantova e di Pier Francesco Betti che lascia proprio Ferentino. La dirigenza bresciana è sempre al lavoro anche sul fronte mercato: vicino l’accordo con il pivot Alessandro Cittadini per il prolungamento contrattuale fino al 2017. Il lungo perugino, classe 1979, è stato protagonista di un’ottima stagione, chiusa a medie di 12.4 punti e 7 rimbalzi a partita e ha contribuito in maniera significativa al secondo posto conquistato in regular season. Sembra invece destinato all’addio Andrea Benevelli a un passo dalla firma con Pesaro in Serie A. Al suo posto potrebbe arrivare Giampaolo Ricci da Casalpusterlengo.