30 Mar 2017

Sandro Santoro e Marco Abbiati: “Brescia, idee chiare sul presente e sul futuro”

“Abbiamo le idee molto chiare sul presente e sul futuro: chi avrà fiducia in noi, si divertirà”. Questo il messaggio che Sandro Santoro, General Manager della Germani Basket Brescia, e Marco Abbiati, Direttore Sportivo della Leonessa, hanno lanciato dagli schermi di Basket Time, la trasmissione settimanale in onda sulle frequenze di Teletutto.

Questo l’intervento di Sandro Santoro, General Manager della Leonessa.

I TIFOSI – “Vedere i gesti di calore che i tifosi ci riservano dà tanto coraggio e in questo momento ne abbiamo bisogno. Non avevamo dubbi che la nostra tifoseria fosse così legata alla squadra e la dimostrazione avviene a ogni partita casalinga al PalaGeorge.
 Lo striscione appeso fuori dal Polivalente è stata una testimonianza della maturità che la tifoseria ha avuto nel corso degli anni e una piacevole conferma di quanto si è detto di positivo sui nostri supporter in tutta Italia”.

IL FINALE DI STAGIONE – “Quando si perde fa sempre male. Credo che non ci siano differenze fra perdere come è accaduto a Reggio Emilia o in altro modo, perché ogni sconfitta è una sconfitta. Siamo dispiaciuti ma siamo anche fortemente arrabbiati e questo deve trasformarsi in energia positiva. Abbiamo voglia di raggiungere aritmeticamente la salvezza e chiudere il campionato nella maniera più decorosa possibile per non macchiare la bella stagione che ci ha visti protagonisti. Abbiamo intenzione di rilanciare il progetto pallacanestro a Brescia e lo vorremmo fare anche forti dei risultati che abbiamo ottenuto e ci siamo meritati.

Siamo tutti a conoscenza delle difficoltà che ci troviamo ad affrontare, non vogliamo trovare delle giustificazioni ma è chiaro che alcune attenuanti ci sono anche se non ci devono lasciare inermi. 
C’è una partita da giocare domenica e noi vogliamo fare bene. Raramente mi fido delle voci e non so se Caserta sia in difficoltà o meno: noi dobbiamo puntare su noi stessi lasciando indietro le difficoltà e giocando sul dolore”.

MERCATO – “Abbiamo cercato di migliorare il nostro organico ed abbiamo fatto quello che il mercato ci consentiva di fare. Abbiamo puntato su un settore in cui vedevamo Luca (Vitali, ndr) in affanno, volevamo dargli la possibilità di riposare quei minuti che potevano portarlo a giocare lucido le ultime fasi della partita”.

OBIETTIVI E BILANCIO – “All’inizio di ogni stagione si decidono gli obiettivi a cui corrisponde un budget. Inizialmente l’obiettivo era la salvezza, se a inizio stagione avessimo pensato di fare i playoff avremmo fatto un’altra squadra, ma non abbiamo voluto fare passi più lunghi della gamba e serviva dare continuità al progetto. Non ci sono colpe, c’è solo da essere grati di quanto fatto ed essere felici di un progetto di pallacanestro a Brescia che mancava da un po’ di anni e ora è riuscito a riproporsi grazie a Matteo Bonetti e Graziella Bragaglio.

Il bilancio alla fine di questa stagione sarà in negativo, lo sforzo economico fatto per l’iscrizione in serie A è stato importante, ma eravamo consapevoli che lo sarebbe stato. La nostra è una stagione da incorniciare a prescindere dalla difficoltà. Le perdite vanno ripianate durante la stagione e alla fine il nostro lavoro sarà quello di ridurre i costi ed il disavanzo fra costi e ricavi. Il nostro progetto è quello tutelare la continuità del progetto sportivo di pallacanestro a Brescia. Molti degli sponsor ci hanno già comunicato che anche l’anno prossimo saranno con noi, la loro fiducia non è casuale ma deriva dall’entusiasmo che è nato intorno a questa società”.

I GIOCATORI – “Abbiamo deciso di lasciare a riposo David Moss perché abbiamo bisogno della sua importante presenza nelle ultime gare. Il fatto che manchi non è cosa da poco: il nostro capitano è un punto di riferimento per tutti, uno di quei giocatori che sa che cosa fare per vincere e riesce a trasmetterlo anche agli altri. L’infortunio di Michele Vitali è stato una perdita grossissima, difficile da rimpiazzare. Stiamo accertando quale sia lo stato effettivo dell’infortunio ma, purtroppo, le sensazioni non sono positive. Laganà ha avuto due infortuni importanti e, anche se ormai sono superati, è un giocatore che deve ritrovare fiducia e minuti. Il ruolo che deve avere è assolutamente diverso da quello che si è determinato a Reggio Emilia”.

LA PROSSIMA STAGIONE
 – “Dopo la partita di Cremona inizieremo a tirare le somme, fisseremo gli obiettivi e a cascata tutte le altre cose. Al di là del risultato finale, ritengo che quest’anno si sia fatto un gran lavoro anche sul piano di marketing, comunicazione e social. Il nostro impegno iniziale per entrare in Serie A ha determinato un grande sforzo che difficilmente si poteva pensare di compensare in un anno di gestione. Abbiamo cercato di creare una squadra che potesse divertire ed entusiasmare, anche se quello della salvezza è sempre stato il nostro obiettivo primario. Il 5+5 da soddisfazione dal punto di vista del rapporto e dell’equilibrio che si va a creare: anche se credo che come principio sia molto vicino anche all’identità bresciana, non abbiamo ancora fatto valutazioni e riflessioni su questi aspetti. Abbiamo le idee molto chiare e chi ha fiducia in noi si divertirà”.

Durante la trasmissione è intervenuto anche Marco Abbiati, Direttore Sportivo della Leonessa.

LA SQUADRA – “I messaggi dei giocatori sui social sono positivi e questo significa che i ragazzi vogliono reagire a questa situazione che si protrae da settimane.
 Se l’intensità degli allenamenti cala, poi diventa difficile trasmetterla in partita. I ragazzi hanno ripreso ad allenarsi intensamente, sempre con il sostegno dei ragazzi delle giovanili. Io credo molto nella vittoria della prossima partita e nella reazione che avranno i giocatori, perché ci tengono e non sono sazi del meraviglioso campionato che stiamo facendo”.

LA SOCIETÀ – “Io sono arrivato a Brescia il primo anno di Serie A2 ed effettivamente il pubblico è aumentato notevolmente. Siamo cresciuti a livello organizzativo e gestionale, anche se la Serie A è stato un grande salto sotto tanti aspetti. Non abbiamo una nostra ‘casa’ e per noi spostarsi ogni volta al PalaGeorge è un grande sforzo. Ora però siamo nella parte più alta del basket italiano, ogni volta che andiamo in trasferta nei campi della grandi squadre sentiamo il profumo della Serie A e di un’altra pallacanestro”.

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