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Intervista a Sandro Santoro, GM di Basket Brescia Leonessa

Sandro Santoro, General Manager di Basket Brescia Leonessa, è intervenuto alla vigilia del posticipo dell’ottava giornata di campionato, che la Germani disputerà in casa domenica 25 novembre contro la Fiat Torino.

LA VITTORIA CON IL GALATASARAY – La partita di mercoledì testimonia ancora una volta che questa squadra ha bisogno di tempo per poter esprimere il massimo del proprio potenziale. Ci sono stati tanti aspetti positivi, che sono importanti perché nell’ultima partita di campionato disputata a Brindisi erano emersi di nuovo tanti dubbi. Consapevoli di avere ancora delle problematiche da risolvere, per noi questo è un momento positivo sul quale poter capitalizzare qualcosa e dopo una partita vinta in quel modo è possibile farlo con maggiore serenità.

IL MOMENTO DELLA SQUADRA – Non facciamo un mestiere come tanti altri: dobbiamo basarci parecchio sulla condizione fisica di ogni giocatore, sulla sua condizione atletica e mentale. Essere consapevoli delle proprie insicurezze è il primo passo per compiere quei miglioramenti e necessari per sfruttare al massimo le proprie potenzialità. Sappiamo che questa è una buona squadra, che ha bisogno di acquisire certezze. Lo sapevamo sin dall’inizio, quando le aspettative attorno al nostro club sono state molto alte: eravamo consapevoli che avremmo avuto dei problemi ad assemblare un gruppo di giocatori nuovi, che oltretutto ha dovuto fare a meno di tre giocatori importanti durante la delicata fase di preparazione. Forse con qualche risultato positivo in più avremmo acquisito qualche certezza un po’ prima: in ogni caso, abbiamo un gruppo di giocatori che lavora con grande impegno e professionalità e uno staff che lavora per il miglioramento del gruppo e dei singoli. La bacchetta magica per trasformare tutto in positivo dalla sera alla mattina non ce l’abbiamo, tutto passa attraverso il lavoro.

L’EUROCUP – Dal punto di vista dell’impegno e del dispendio di energia, la partecipazione a una competizione come l’EuroCup è un lavoro abnorme, specialmente per chi è abituato ad altri ritmi. Per noi è una grandissima esperienza, anche in termini di gestione della squadra e del gruppo di persone che lavora nei nostri uffici. La partecipazione all’EuroCup non concede alcun tipo di sosta o di sbavatura: la nostra società, che ambisce a essere una realtà importante del basket italiano, ha dovuto accelerare tanti processi e capire la velocità con cui bisogna reagire ai problemi e trovare la loro soluzione.

LA PARTITA CON LA FIAT TORINO – Ognuno cerca di trovare soluzioni ai propri problemi a modo proprio: a noi piace guardare in casa nostra, la partita che abbiamo disputato contro il Galatasaray ha acceso un piccolo fuoco, che deve coinvolgere la Brescia sportiva, non solo chi è appassionato di pallacanestro. La nostra società è un patrimonio che non ha un valore di riferimento e sfocia su aspetti che riguardano non solo lo sport, ma anche il coinvolgimento, la partecipazione, la coesistenza e il raggiungimento di un obiettivo comune: portare la città di Brescia in alto nello sport nazionale e in quello europeo. I problemi ci sono e ci saranno sempre, così come le ansie. Ma se c’è una cosa che noi dobbiamo essere bravi a fare proprio quella di non farci condizionare dall’ansia e cercare di trovare quanto prima le soluzioni che possono essere interne, migliorando quello che abbiamo, o diverse, adottate sempre nell’ottica di trasformare questa società e questa squadra in un patrimonio ancora più importante per la città di Brescia e per tutta la sua provincia.

IL CLIMA ATTORNO ALLA SQUADRA – Giocare ogni tre giorni può essere un vantaggio o uno svantaggio, dipende dalle circostanze. A volta ci sono dei dubbi, dei rumori o semplicemente del malcontento da parte di chi segue la squadra per passione o di chi lo fa per altri scopi. Noi siamo pagati per non deprimerci ed è tanta la gente che la pensa come noi. Vorremmo che nei momenti di difficoltà non serpeggiassero rumori strani, che non hanno nessuna attinenza con l’unità di intenti che c’è all’interno del club e con la tutela del patrimonio della società e di chiunque ne faccia parte in questo momento. Il segreto per arrivare a raggiungere obiettivi importanti è quello di restare uniti quando tutto ispira alla disunione: abbiamo a cuore le sorti di ognuno di noi, perché alla sorte di ognuno di noi sono legati il futuro e gli obiettivi di questa società.