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L’avversario di Brescia: Fiat Torino

Anche se è cambiata la stagione e in campo i volti dei protagonisti sono diversi, la rivalità sportiva tra Brescia e Torino rimane sempre accesa e permette di presentare una gara tutt’altro che banale. Da quando le due squadre si sono sfidate nella finale di Coppa Italia dello scorso febbraio,  infatti, la gara tra lombardi e piemontesi ha assunto un significato particolare. Oggi come allora, la posta in palio è altissima: i due punti su cui la vincitrice metterà le mani, infatti, saranno un bottino fondamentale per invertire il trend tutt’altro che positivo che accomuna i due roster e guardare al futuro con maggiore serenità. 

LA SQUADRA – Le statistiche parlano chiaro: per Brescia e Torino l’inizio di stagione è stato quantomeno complesso. Entrambe le squadre arrivano alla gara del PalaLeonessa con 2 successi e 5 sconfitte all’attivo in campionato, un bottino al quale la Fiat è costretta ad assommare gli 8 referti gialli ottenuti nelle 8 gare europee affrontate fino a oggi, segno di una campagna continentale tutt’altro che esaltante.

Le porte girevoli dello spogliatoio gialloblu non hanno risparmiato neanche coach Larry Brown, che nelle settimane scorse era dovuto tornare negli Stati Uniti per un problema di salute. Tornato al timone della squadra, l’ex coach di Detroit sta cercando di dare un’impronta precisa alla sua squadra, pur dovendo fare i conti con una serie infinita di infortuni e di cambiamenti del roster. McAdoo e Cotton non faranno in tempo a recuperare per la sfida del PalaLeonessa, dove si vedranno invece i recenti acquisti voluti dalla società: Mouhammadou Jaiteh, Marco Portannese, Dallas Moore.

IL ROSTER – Il volto del roster gialloblu, dunque, è ben diverso da quello che ha percorso il primo tratto di stagione. Dei giocatori arrivati durante l’estate, il fatturato più consistente in termini di punti fino a oggi è stato garantito da Tony Carr (13.3 punti di media a partita), Victor Rudd, Jamal Taylor e Jamil Wilson: sono questi i giocatori a cui Brown aveva assegnato le chiavi della squadra, salvo poi rivoluzionare le proprie idee, chiedendo alla società di intervenire massicciamente sul mercato (l’arrivo di Dallas Moore, ex play della Vuelle Pesaro volge in questo senso di marcia).

A questo punto, le uniche certezze per Brown arrivano dalla ‘vecchia guardia’, intesa come l’insieme dei giocatori con maggiore esperienza: il capitano Peppe Poeta (ha da poco superato quota 200 assist in maglia Fiat), il centro azzurro Marco Cusin e l’argentino Carlos Delfino, pupillo di Brown, che però nelle ultime settimane ha pagato dazio a una serie di infortuni che ne hanno limitato l’utilizzo.

SOTTO LA LENTE – Per intervenire nel delicato spot di playmaker la Fiat è andata in cerca di un giocatore che conoscesse già il campionato italiano, trovandolo nel folletto Dallas Moore. Come accaduto con Trento, dunque, la Germani troverà una squadra che ha appena cambiato la propria guida, cercando di trarne i benefici maggiori. 

Dallas Moore, 24 anni compiuti a ottobre, americano di nascita ma albanese di passaporto, ha già mostrato in Serie A tutto il proprio valore, vestendo con grande profitto la maglia della Vuelle Pesaro. Il giocatore di St. Petersburg, infatti, aveva chiuso la stagione 2017-2018 al secondo posto nella speciale classifica dei top scorer, mettendo a referto una media di 18.7 punti a partita, conditi da 3.7 rimbalzi, bottino fondamentale per portare i biancorossi alla salvezza e spiccare il volo verso una brillante carriera, che ora è destinata a passare necessariamente dalla tappa che il play si appresta a compiere sotto la Mole.

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