8 Ott 2019

‘Alla salute! Un aperitivo con l’esperto’: seconda tappa di successo

Stesso posto, successo raddoppiato. Il secondo appuntamento di “Alla Salute! Un aperitivo con l’esperto” – evento organizzato da Poliambulatorio Oberdan in collaborazione con Basket Brescia Leonessa nell’ambito del progetto speciale “BBL Sport & Salute” – ha ottenuto un riscontro fortemente positivo e una folta partecipazione a quella che, a tutti gli effetti, si distingue come un’occasione unica nel suo genere. La serata, ospitata dal locale ID Conceptstore di Via G.Oberdan, ha rappresentato il secondo incontro promosso in sinergia da Poliambulatorio Oberdan e club della Leonessa per favorire momenti ed occasioni di dialogo con specialisti in campo medico, con i quali approfondire argomenti legati al mondo di salute e prevenzione.

Al tavolo degli esperti, sotto la guida del dott. Federico Maffezzoni (dottore in psicologia clinica e, per l’occasione, moderatore della serata) un’autorevole e fiera rappresentanza «in rosa» composta dalla dott.ssa Antonella Bertolotti (medico psichiatra), dalla dott.ssa Alessandra Scollato (psicologa) e dalla dott.ssa Santina Bianchini (docente presso la Libera Accademia di Belle Arti) si è confrontata con i presenti riguardo una tematica di stretta attualità: “I limiti di una vita senza limiti: perché vivere di corsa può non portare lontano?”.

Ad aprire il dibattito è la dott.ssa Antonella Bertolotti, il cui intervento ha gravitato intorno al concetto di ‘fragilità’, calato nel contesto trattato durante l’incontro: “Quante volte siamo in grado di superare i limiti della nostra fragilità? – esordisce il medico psichiatra -. La fragilità comprende una sfera che spesso non riusciamo ad esprimere, eppure è giusto che resti inespressa. Esistono limiti positivi e limiti negativi: la solitudine, ad esempio, non è sempre un limite negativo, perché permette di ritrovare la creatività. Esistono, tuttavia, anche limiti che è pericoloso oltrepassare. A tal proposito, durante la giornata mondiale della psichiatria si è parlato molto di stress e di salute mentale; la salute mentale, per definizione, la si possiede quando la persona riesce a realizzare se stessa e far fronte allo stress. Lo stress è normale e contemplato, ma se oltrepassa un dato limite, allora si parla di distress. Quando ce ne accorgiamo? E siamo in grado di fermarci nel momento in cui lo riconosciamo? Anche questi sono limiti e bisogna essere in grado di trovare in noi la forza per superarli”.

A seguire, la dott.ssa Alessandra Scollato, psicologa, ha coinvolto il pubblico con una profonda ed interessante riflessione circa la consueta iperattività con la quale affrontiamo la vita moderna, focalizzando l’attenzione sull’importanza di godersi ogni istante di essa: “Ad oggi, la società ci porta a condurre dei ritmi di vita frenetici- riferisce Alessandra Scollato -. Ognuno di noi ricopre moltissimi ruoli e, quando ci viene chiesto di fermarci, diventa tutto molto difficile, perché nella quotidianità siamo ormai abituati a correre. Uno dei limiti di vivere di corsa è proprio quello di non riuscire realmente a goderci il momento presente, perché siamo costantemente proiettati al futuro. Ogni tanto ci illudiamo, pensando di poter staccare la spina solo nel momento in cui andiamo in vacanza, ma non ci rendiamo conto che, per rilassarci davvero, non è tanto importante dove andiamo, quanto come lo facciamo. Credo che la modalità migliore per permettere al nostro corpo di rigenerarsi sia riuscire a rallentare il nostro ritmo di vita, cercando di imparare a rimanere il più possibile dentro ciò che stiamo facendo in quel momento, riscoprendone la bellezza”.

Infine, la dott.ssa Santina Bianchini, docente presso la Libera Accademia di Belle Arti, ha concluso concentrandosi su una questione di altrettanto rilievo ed interesse sociale come la presenza, massiccia ed abitudinaria, della tecnologia: “Sigilliamo nella nostra mente i cosiddetti ‘urti emozionali’, ovvero eventi che toccano la nostra sensibilità, mentre fatichiamo a memorizzare le immagini quotidiane. La fotografia, che è finestra sul mondo, diventa in questo momento storico uno specchio ed un mezzo autoreferenziale – è il pensiero della docente -: continuiamo, quindi, a vivere all’interno di un rapporto chiuso senza la possibilità di assaporare gli attimi di vita vissuta. Così facendo, si rischia di perdere tanto, soprattutto le emozioni. Mi piace sottolineare un aspetto legato agli smartphone che, oggi, sono sempre più presenti nelle nostre vite: ai giorni nostri, tutta la pubblicità collegata ai telefoni si riferisce essenzialmente alla potenza e alla qualità del sistema fotografico in essi contenuto, perché lo strumento stesso ha assunto tutt’altra dimensione rispetto alla sua funzione originale, di pari passo con un cambiamento della società che è un continuo evolversi. L’arte dovrebbe essere innanzitutto il tempo della riflessione, ma la frenesia di oggi sembra decisamente non procedere verso questa direzione”.

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