Germani in linea con i programmi, De Benedetto: “In campo per conoscerci meglio e imparare”
“Le prime due partite della Supercoppa hanno soddisfatto quella componente di curiosità che abbiamo nei confronti della nostra squadra. Sono state due occasioni interessanti per scoprire quali sono le caratteristiche di un gruppo che in questa fase della stagione sta imparando a condividere un metodo di lavoro e di gioco”. Queste le parole di Marco De Benedetto, responsabile scouting di Pallacanestro Brescia, che ha voluto raccontare lo stato dell’arte della squadra biancoblu dopo le prime due partite ufficiali della stagione e alla vigilia del doppio impegno di Supercoppa da disputare con Napoli.
“Siamo a metà di quella che è a tutti gli effetti è la preseason – spiega De Benedetto -, credo la componente di curiosità attorno alla nuova squadra sia stata soddisfatta dalle prime partite molto impegnative. Come movimento eravamo abituati in questo periodo a giocare delle partite in un contesto completamente diverso, gare non ufficiali che presupponevano un altro approccio. La formula della Supercoppa ci ha spinto ad affrontare impegni ufficiali, oltretutto contro una squadra ben attrezzata come Treviso che ha iniziato a lavorare prima di tutte per via degli imminenti preliminari di Champions League”.
“In questo contesto, è stato interessante scoprire quali sono le nostre caratteristiche durante le vibranti gare con Treviso – prosegue il dirigente di Pallacanestro Brescia -, due partite che hanno avuto un’intensità da playoff, inaspettata per il periodo che stiamo vivendo. Il nostro è un gruppo totalmente nuovo, guidato da uno staff nuovo, e tutti devono imparare e condividere un metodo di lavoro, di allenamento e di gioco. Inoltre, abbiamo necessità di conoscere anche quello che abbiamo di fronte: molti dei nostri giocatori devono capire quali sono le caratteristiche del campionato italiano e delle squadre che lo disputano. Dopo 6 settimane di allenamenti e due scrimmage informali contro l’Efes, che peraltro non fa parte del nostro campionato, quelle con Treviso sono state due occasioni importanti di confronto contro una squadra che ritroveremo sul nostro cammino in campionato”.
“Come ampiamente sottolineato da coach Magro durante le numerose conferenze stampa che abbiamo svolto nei giorni scorsi, noi abbiamo bisogno di un periodo di conoscenza reciproca e adattamento al sistema – prosegue De Benedetto -. Le partite che abbiamo disputato sono state a tutti gli effetti il nostro battesimo, investite di un peso che, in un periodo di rodaggio come questo, normalmente non avrebbero avuto. Per certi versi andrebbero ricordate per la curiosità di vedere giocare i nostri giocatori piuttosto che decidere se, dopo appena due partite, vanno annoverati tra i buoni o tra i cattivi”.
“L’obiettivo societario è quello di mantenere la categoria, e, quando saremo sicuri di quello, vedremo a che punto saremo del nostro percorso, fissando eventualmente un secondo, diverso obiettivo – ricorda il responsabile scouting della Germani -. Per bocca di Mauro Ferrari, il primo check del nostro progetto lo faremo a Natale: nel frattempo, non solo siamo chiamati a capire che non solo il precampionato va preso come tale, ma che persino le prime cinque giornate di campionato possono lasciare il tempo che trovano come termometro tecnico. Sono convinto, infatti, che i veri equilibri di forza del campionato si vedranno da metà novembre in poi: prima di questo periodo, le squadre devono lavorare e per noi, come per le altre, questo è il momento di lavorare a testa bassa e remare verso la stessa direzione”.
L’ultimo accenno riguarda i tifosi della Germani: “Sabato sera aspettiamo i tifosi al palazzetto, con la speranza che il 35% della capienza possa cambiare presto e che venga concesso l’ingresso al palasport a un numero più ampio di persone. A livello societario stiamo studiando la formula migliore per far sì che i tifosi possano tornare a vivere di nuovo l’esperienza del campionato nel modo che preferiscono. Per questo, faremo delle proposte che vadano incontro alle loro aspettative, sia sul campo che fuori”.