L’AVVERSARIA | A|X Armani Exchange Milano
Capolista della Serie A con 18 vittorie nelle prime 20 partite e fresca vincitrice della Coppa Italia, l’A|X Armani Exchange Milano sta mostrando in Italia tutto il suo enorme potenziale, lo stesso che fa della squadra meneghina una contender credibile per provare a conquistare la seconda Final Four di EuroLeague consecutiva. Con due soli passi falsi compiuti lungo il proprio cammino (con Trieste il 19 dicembre e con Pesaro il 16 gennaio scorso), l’Olimpia sta dominando in lungo e largo la regular season, collezionando statistiche importanti: ha il terzo miglior attacco del campionato (83.7 punti di media a partita), è seconda per valutazione media (101.0), ha la migliore percentuale nel tiro da 3 punti (38.7%) ed è la squadra che subisce più falli in tutta la Serie A (16.4) ma, soprattutto, è nettamente la squadra migliore del campionato nelle statistiche difensive, con numeri straordinari per quanto riguarda punti subiti (66.4) e rimbalzi difensivi (29.6).
Quest’anno l’A|X Armani Exchange non vuole fare prigionieri, puntando a riprendere in Italia lo scettro che lo scorso anno aveva dovuto lasciare alla Virtus Bologna, con cui appare destinata a duellare fino in fondo per la conquista dello scudetto. Il tutto nonostante coach Ettore Messina, senza dubbio la maggiore garanzia di successo per il progetto sportivo della formazione biancorossa, scelga spesso un assetto nelle partite di campionato diverso rispetto a quello delle partite di EuroLeague, competizione nella quale c’è la possibilità di poter schierare un numero indefinito di stranieri.
Milano sta ottenendo risposte importanti da quei giocatori che non trovano spazio nelle rotazioni utilizzate durante le gare della competizione europea, in particolare da Tommaso Baldasso (tre volte in doppia cifra nell’ultimo mese di gare), Davide Alviti e Paul Biligha, con gli ultimi due che recentemente hanno fatto parte della spedizione azzurra che ha affrontato il doppio confronto con l’Islanda sulla strada della qualificazione alla FIBA World Cup 2023.
Recuperati i due lungodegenti Kostas Mitoglu e Shavon Shields, rientrato in campo domenica scorsa dopo aver smaltito l’infortunio al polso e subito dominante con 16 punti in 17′, Milano può scegliere chi schierare in campo a seconda delle caratteristiche dell’avversario che si trova di fronte e dello stato di forma dei propri giocatori, chiamati a dosare le proprie forze in una stagione nella quale la squadra a volte ha dovuto fronteggiare anche quattro partite in una settimana.
Elencare le certezze del roster biancorosso è quasi superfluo: da Kyle Hines a Malcolm Delaney – fresco vincitore del titolo di MVP nella Final Eight di Pesaro -, da Sergio Rodriguez a Devon Hall, passando dal sempreverde Gigi Datome, Nicolò Melli e Pippo Ricci, giocatori chiave all’interno dei meccanismi di gioco dell’Olimpia e per questo capaci di ritagliarsi spazi sempre importanti. Accanto a loro, ruotano di volta in volta talenti come Ben Bentil, Kaleb Tarczewski, Jerian Grant e Troy Daniels, mentre Troy Kell, approdato a Milano dopo aver iniziato la stagione con la maglia dell’OJM Varese, è in via di recupero dal problema alla gamba destra che ne ha causato lo stop all’inizio del mese di marzo.
Con Moraschini costretto a scontare la squalifica fino alla fine della stagione, il compito dei 17 giocatori che attualmente compongono il roster meneghino è sempre lo stesso: fare tutto quello che serve per arrivare alla vittoria. Chi con il proprio talento, chi con l’abnegazione, chi garantendo una fisicità che nel campionato italiano è decisamente fuori dal comune. Ma soprattutto con l’attitudine al successo, che alla fine dei giochi è l’unica cosa che conta per il club più titolato d’Italia e per una squadra costruita attraverso grandi investimenti. I giocatori che vestono la maglia biancorossa, infatti, hanno l’onore di essere nella società più importante d’Italia, ma al tempo stesso devono essere consci dell’onere di dover puntare a mettere in bacheca vittorie e trofei.