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Giornale di Brescia – Riecco Brownlee, ma resta?

Poco più di 24 ore per risolvere il giallo. Justin Brownlee, ala pivot della Centrale, è tornato a dare notizie di se, dopo essersi reso irrintracciabile per tutta la giornata di domenica. Lo aspettavano al mattino al San Filippo per la seduta di tiro. Niente. Lo aspettavano al pomeriggio per la partita contro Agrigento. Niente. Telefono spento, tutto chiuso nella sua casa bresciana, Brownlee sembrava sparito nel nulla. Ieri la società, il general manager Ferencz Bartocci, è riuscita a parlargli. Lo statunitense si è subito scusato adducendo «problemi personali», nei quali non è il caso di entrar in questa sede, per provare a giustificare l’improvvisa assenza. Justin ha ricevuto nella prima mattinata di domenica da una persona proveniente dagli Stati Uniti una notizia che l’ha particolarmente turbato, portandolo ad allontanarsi dalla città senza parlarne con nessuno. Anche Roberto Nelson, che abita al piano di sopra, non riusciva a spiegarsi lo strano gesto del connazionale. Dopo averci dormito su (sì, insomma, più o meno…) ieri Brownlee ha risposto alle numerose telefonate che aveva sul cellulare e confidato a Bartocci il suo segreto. Brownlee vorrebbe già mettersi al lavoro con i compagni oggi alla ripresa degli allenamenti in programma alle 15 al San Filippo, per essere presente domenica alla gara di Napoli contro la Givova, ma è chiaro che adesso la società vuol vederci chiaro e capire se ci sono ancora i presupposti per proseguire insieme. «E se la situazione dovesse riproporsi?» si sono chiesti ieri Graziella Bragaglio e Matteo Bonetti, supportati da Bartocci. Bisogna vederci più chiaro, ma entro oggi al massimo verrà presa una decisione se tagliare oppure confermare il georgiano di Tifton. «Ci spiace per quello che sta passando il ragazzo – dice Bartocci -, ma dobbiamo pensare alla squadra e il rischio, visto anche l’infortunio di Nelson (vedi articolo a lato, ndr) è di presentarci a Napoli senza americani. Non possiamo permettercelo: siamo in corsa per le finali di Coppa Italia e vogliamo raggiungerle». Nel caso di un addio di Brownlee, Brescia potrebbe tesserare solo americani già transitati in Italia in questa stagione oppure giocatori con passaporto comunitario. Ieri Matteo Bonetti ha già avuto un primo contatto, perlustrativo con Ricccardo Sbezzi, numero uno dei procuratori italiani. «Ci sono alcuni nomi nel cassetto – ammettono dal club di via Bazoli -, ma la ricerca non è certo semplice». Contatti sono stati allacciati anche con l’ex Nikos Barlos, che già la scorsa stagione a febbraio fu sul punto di tornare a Brescia per prendere il posto di Tamar Slay. Barlos non possiede però le caratteristiche atletiche che ha viceversa Brownlee, la cui sostituzione comporterebbe in ogni caso una problematica non da poco negli equilibri di squadra che coach Diana era riuscito a trovare, portando la Centrale del latte fino al secondo posto in classifica. Per questo alla Leonessa hanno voluto prendersi ancora qualche ora per decidere.

Cristiano Tognoli

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La risonanza magnetica alla quale si è sottoposto ieri Roberto Nelson, uscito dal campo a l’55” dalla fine del terzo quarto con Agrigento (foto), dopo una scivolata che gli ha procurato una contusione all’anca, ha rivelato una lesione muscolare appena sopra il femore. Il giocatore rimarrà fermo per almeno due giorni e giovedì mattina verrà sottoposto a nuovi accertamenti clinici. Le speranze di vederlo in campo domenica a Napoli sono però ridotte al lumicino. In società hanno comunque tirato un sospiro di sollievo perché in un primo tempo si temeva che lo yankee di Santa Barbara nella caduta avesse riportato una frattura. Nelson al momento in cui ha dovuto abbandonare il campo aveva realizzato 6 punti ed è in un momento della stagione nel quale sta offrendo prestazioni meno convincenti rispetto a quelle iniziali. Ora è fondamentale che torni in perfetta forma il prima possibile. «Di sicuro non lo rischieremo» dice Bartocci. E se la situazione non sarà del tutto risolta Nelson salterà anche la gara del 28 al San Filippo con Barcellona.

c.t.

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L’inedita accoppiata Mel Gibson-Beppe Iachini, ovvero cuore impavido e testaggiusta, ha consentito alla Centrale di battere Agrigento, cogliendo la vittoria più esaltante di questa stagione. La nona, circostanza che consente di eguagliare il fatturato dell’andata del precedente campionato, pur avendo ancora con tre gare ancora da disputare. Un successo conquistato nonostante l’assenza di Brownlee e l’infortunio che ha messo fuori causa Nelson sul finire del terzo quarto (6 punti e 4 assist in poco meno di 21 minuti il contributo non esaltante dell’ex Oregon State, assente a rimbalzo e in parità nel saldo tra palle perse e recuperate). Un successo che sembrava una chimera dopo poche battute del terzo parziale, quando gli ospiti guidavano di 16 punti, giunto al termine di una gara che ha visto Agrigento guidare nel punteggio per 43’14” contro l’ l’27” di Brescia. Dato che vale più di ogni considerazione, ma non ci impedisce comunque di proporne una serie… Il successo di domenica è conseguenza di un lungo inseguimento, per coronare il quale servono non solo le caratteristiche sintetizzate in apertura, ma anche lucidità e buone percentuali. La partita può essere divisa in due tronconi. Nei primi 25 minuti la squadra di Ciani ha spadroneggiato, nei successivi 20, quelli di fatto decisivi, la Centrale, pur senza americani, è stata superiore. La gara è girata nella seconda metà del terzo parziale, quando pure gli arbitri hanno tartassato Brescia: il 13-5 (con gli ospiti a bersaglio su azione solo in un’occasione) ha infatti consentito ai biancoblù di chiudere il parziale con un -4 che chiunque avrebbe firmato sull’ormai celebre 33-49 dopo l’34” dello stesso quarto. Come sempre nei giochi di contrapposizione la crescita di una squadra coincide con il calo dell’avversaria e come sempre risulta difficile separare meriti e demeriti, come fossero il grano e il loglio. Resta il fatto che Agrigento, approdata all’intervallo con il 42% al tiro, ha concluso con il 38%, complice lo 0/6 nel supplementare, mentre Brescia è passata dal 36% di metà gara al 46% finale (3/8 nell’overtime), mentre i rimbalzi dopo il 24-12 per gli ospiti del 20′ si sono attestati sul 38-32 del 45′ (6-3 per la Centrale nel supplementare). Se dai dati di squadra passiamo a quelli individuali, i simboli sono Benevelli e Chiarastella, cui sono andate le valutazioni più alte, nell’ordine 27 e 26. L’argentino ha chiuso con 19 punti, 13 dei quali realizzati nel primo tempo; il pesarese con 17, soltanto 6 all’intervallo, mentre il parziale nell’overtime è stato uno schiacciante 5-0 per l’alfiere della Leonessa.

Franco Bassini

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Nel posticipo che ha concluso ieri il dodicesimo turno di A2 Gold, la Givova Napoli si è imposta a Jesi 92-82. Per i partenopei, privi di Spinelli e Metreveli che ha lasciato la squadra, si tratta del primo successo esterno, mentre i marchigiani interrompono una striscia di tre vittorie. La partita si è decisa nel secondo parziale, quando gli ospiti hanno allungato trascinati da Jackson che ha concluso con 32 punti e 35 di valutazione. In ombra l’ex bresciano Brkic (3 punti e 2 rimbalzi in 33’39”), bene l’altro statunitense Brooks (24) e Malaventura (13 con 4/7 nelle «bombe»). L’intera Napoli è stata precisa dalla grande distanza, concludendo con 13/27. Per Jesi 35 punti del top scorer del torneo Miller e 25 di Maggioli, gran parte dei quali a gara decisa. Sempre ieri Torino ha ufficializzato la decisione di interrompere il rapporto con Amoroso, che domenica non era stato utilizzato contro Barcellona per motivi disciplinari. La classifica Verona punti 20; Brescia 18; Ferentino e Torino 16; Casale M., Mantova e Trieste 14; Agrigento e Biella 12; Barcellona, Napoli e Trapani 18; Jesi 8; Casalpusterlengo 6; *Forlì 5; Veroli 4. *3 punti di penalizzazione