Giornale di Brescia – Implacabile Centrale: pokerissimo che fa benissimo
Un pokerissimo che fa benissimo. La Centrale regola in casa Barcellona e ottiene il quinto successo consecutivo, migliorando la striscia vincente con la quale aveva iniziato il campionato. E lo fa piegando un’avversaria in palla, ancorché vittima della sindrome dell’ultimo quarto, sopperendo al meglio non solo alla perdurante indisponibilità di Nelson, ma anche alle difficoltà offensive di Brownlee che ha litigato con il canestro come non mai (1 /12). Ma questa squadra – ben lungi dallo stancarci di ripeterlo, siamo orgogliosi di poterlo fare – ha doti morali sconfinate, oltre che un gruppo di italiani di piena affidabilità. Che ieri ha concluso compatto (a parte Giammò, peraltro in campo 5 minuti) in doppia cifra, così come Fernandez, confezionando un 52% da 3 punti che parla da solo. D’altronde lo stesso manipolo aveva saputo imporsi su Agrigento avendo soltanto 6 punti a stelle e strisce e a Napoli quando il fatturato yankee si era dimezzato. Molto più di uno zoccolo duro quindi, bensì il piedistallo sul quale appoggiare il monumento alla vittoria, alata come uno dei simboli di Brescia, da lustri mai così di casa all’ombra del Cidneo: undici successi in quattordici partite che costringono a tornare nella prima metà degli anni Ottanta per trovare precedenti nella seconda serie nazionale. Vedo però qualcuno storcere il naso e ricordarmi che questo pokerissimo è iniziato contro Veroli e Forlì, ieri non scese in campo per lo scontro diretto e apparentemente destinate a una fine ingloriosa. Vero, verissimo, ma le squadre materasso sono sempre esistite e comunque quando sono state affrontate dalla Centrale non erano così in disarmo come nelle ultimissime uscite. E sicuramente non è in disarmo Barcellona, nonostante le difficoltà economiche denunciate da Perdichizzi giusto una settimana fa, alle quale dovrebbe aver rimediato il presidente Bonina alla vigilia di Natale. La squadra messinese è stata infatti degna avversaria della Centrale, superando la buriana del secondo quarto, quando i biancoblù avevano allungato con decisione, fino a coronare allo scadere del penultimo parziale un lungo, ostinato inseguimento. Ieri Brescia non ha dovuto rimediare a nessuno scivolone, come era invece accaduto nelle due precedenti uscite, ma ha comunque avuto modo di mostrare la sua straordinaria capacità di reagire alle situazione avverse. Materializzatesi nel rientro in partita di Barcellona, capace di passare dal 39-27 per Brescia del 15’20” al 59-57 a proprio favore al 30′. Un 32-18 maturato soprattutto grazie al diverso rendimento dei «lunghi» (21-4 per Borra-Da Ros su Cittadini-Brownlee a metà del terzo quarto) che non prometteva nulla di buono per la Centrale. E invece l’avvio dell’ultimo spicchio di gara è stato tutto biancoblù: nell’ordine Cittadini (che aveva scaldato la mano sul finire del terzo parziale) Fernandez, Passera, Alibegovic e Benevelli, gli ultimi tre da 3 punti, confezionavano il 13-0 che decideva l’incontro. Barcellona impiegava 4’46” per segnare i primi punti, dalla lunetta, dopo il lungo conciliabolo tra arbitri e tavolo in seguito alle scintille improvvisamente nate sul parquet, e a nulla è poi valsa la precisione di Shephard (5/5 da 3 punti): Brescia era padrona e signora della partita, che ha condotto in porto senza il minimo affanno. Le ricadute sulla classifica della vittoria di ieri sono particolarmente interessanti: il successo di Verona a Ferentino consente di staccare di quattro lunghezze i ciociari, estromettendoli così dalla corsa per il secondo posto al termine del girone d’andata, mentre Torino, sempre in scia, domenica sarà ospite proprio della capolista, avendo dunque un compito più difficile rispetto a Brescia che chiuderà la fase ascendente sul campo di una Trapani ieri sorprendentemente sconfitta a Codogno. Il secondo posto è dunque a portata, nelle mani della squadra di Diana ma non solo. E chi ha seguito questo campionato ben sa quanto sarebbe meritato.
Franco Bassini
———-
FERNANDEZ 8
Gli 11 assist che gli vengono attribuiti forse sono generosi, ma a parte il fatto che fanno giustizia di quelli sottrattigli a Ferentino, fotografano comunque la creatività del Lobito, che sfruttando il buon minutaggio da guardia, si sta dedicando con successo all’altra specialità della casa, il tiro da 3. Ieri ha concluso con un 4/8 che gli consentirà di migliorare il 43% stagionale che già ne fa uno dei più precisi dell’A2. Peccato per qualche forzatura in penetrazione.
CITTADINI 7
Il Borra di ieri, ben innescato da Kelley, era un cliente difficile per tutti. E il «Citta» l’ha sofferto soprattutto nel primo tempo, concluso con 2 punti e un rimbalzo nonostante i 17 minuti sul parquet. Ma dal 25′ in poi è diventato incontenibile in attacco e a tratti insuperabile in difesa (anche due stoppate in avvio di quarto parziale).
ALIBEGOVIC 8
Spreca un contropiede che ci aspettavamo concludesse con una schiacciata, ma è implacabile da 3 punti (3/4) attento in difesa e assennato nelle scelte tattiche. Pienamente recuperato dall’infortunio alla caviglia, si conferma una delle più belle realtà di una delle più belle realtà dell’A2 Gold.
BENEVELLI 8
Sottolineare che anche ieri ha messo una «bomba» nel momento giusto, ovvero a perfezionare il 13-0 in apertura di quarto parziale, rischia di essere riduttivo. Il figlio d’arte ha avuto un impatto straordinario sulla partita, segnando 8 punti in 5 minuti nel secondo quarto a favorire il primo allungo.
LOSCHI 8
Autorevole, oltre che preciso. Tira bene (3/5 da 3), difende bene (una sola ingenuità), trascina il pubblico. Capitano a tutti gli effetti.
PASSERA 8
Quasi infallibile (5/6) ordinato, ma non certo scolastico sfrutta al meglio lo spazio che gli è concesso per l’assenza di Nelson.
GIAMMÒ 6
Cinque minuti nel secondo quarto, senza infamia e senza lode.
BROWNLEE 6
L’applauso che gli riserva il pubblico del San Filippo era un’apertura di credito che lo statunitense ha cercato di onorare con una prestazione intensa, fotografata dai 12 rimbalzi (gli stessi del suo dirimpettaio Da Ros) e dai 5 assist. Il terrificante 1 /12 al tiro la dice lunga sulla scarsa tranquillità di questo periodo. Chi era al San Filippo ha però visto quante volte è stato beffato dal ferro.
BARCELLONA Kelley 7.5, Marchetti 5, Spizzichini 6, Fiorito sv, Maresca 6, Shepherd 8, Garrì 5, Borra 8, Da Ros 8.
f. bass.
———-
Lascia il dovuto spazio ai suoi fidi scudieri Max Giannoni e Matteo Cotelli l’head coach Andrea Diana, che in sala stampa si limita a una serie di ringraziamenti. «Voglio condividere questa vittoria con il mio staff tecnico e medico per il grande lavoro svolto fin qui – spiega il tecnico labronico – perché è soltanto grazie alla forza e alla coesione del gruppo che si possono conquistare certi traguardi. Per me si chiude un anno meraviglioso, con la nascita di mio figlio Federico, la promozione ad head coach e la costruzione di una squadra che giorno dopo giorno si sta dimostrando sempre più solida e forte. In questo senso il successo su Barcellona, a cui vanno i miei complimenti per averci messo in grande difficoltà, e la conseguente conquista delle Final Six di Coppa Italia le voglio dedicare alla presidentessa Graziella Bragaglio e al patron Matteo Bonetti per il supporto e il sostegno che danno a questa squadra ogni giorno». A prendere la parola sotto il profilo tecnico è Giannoni, che evidenzia la qualità dell’avversario piegato dalla Leonessa. «Sapevamo che Barcellona attraversava un buon momento e lo ha confermato anche contro di noi. Hanno dei giocatori di talento come Shepherd e Da Ros che si sono infatti messi in grande luce. La loro bravura inizialmente è stata quella di alternare al meglio difesa a uomo e a zona, ma noi siamo stati lucidi e pronti, con il passare dei minuti, a mettere la partita su ritmi a noi più congeniali». Osservato speciale era Brownlee che, pur non riuscendo a incidere offensivamente come qualche settimana fa, non ha fatto mancare il suo apporto su ambo i lati del campo. «Se ci limitiamo a guardare l’1/12 dal campo commettiamo un errore – spiega Giannoni – perché Justin ha saputo farsi valere in altri settori, come testimoniano i 12 rimbalzi e i 5 assist. Dati che certificano il suo impatto determinante sulla partita». Nel finale di gara, con Brescia che cavalcava un parziale positivo, coach Andrea Diana ha provveduto a un doppio cambio. Una scelta coraggiosa, visto il trend positivo della squadra, ma che alla fine ha pagato. «È stata una decisione logica -spiega Matteo Cotelli -: sappiamo che quando prendiamo il nostro ritmo possiamo cambiare gli interpreti senza alterare la qualità del nostro gioco. Nello specifico poi c’era appena stato il quarto fallo di Passera e per questo, oltre a inserire Brownlee in luogo di Cittadini, abbiamo preferito levare il play varesino e rimettere nella mischia Loschi».
Simone Rizzolo
———-
Trasmette sempre un’euforia contagiosa Federico Loschi, a maggior ragione ora che il suo impatto sulle partite della Centrale sta diventando sempre più determinante. «Siamo qui a parlare dell’ennesima nostra grande prestazione – osserva il capitano biancoblù – resa ancor più importante dalla qualità di un avversario che ha dimostrato di essere squadra preparata e con una coppia di americani che personalmente ammiro molto». Barcellona si è spesso affidata alla zona al fine di limitare l’esuberanza fisico-atletica del quintetto bresciano, ma la mossa di Perdichizzi ha finito per essere vana. Il merito, fra gli altri, è della grande prova balistica del tiratore di scuola trevigiana, che ha chiuso con 18 punti e 5/8 dal campo con 3/5 dall’arco. «Venivo da una settimana difficile, così come Alibegovic, avendo fatto una sola seduta di allenamento con i compagni. Ho però stretto i denti e sono riuscito a fare la mia partita; quando hai dei play come Fernandez e Passera, che ti regalano tiri aperti, tutto diventa più facile». Loschi è uno dei giocatori più in forma della Centrale che, nonostante l’assenza di Nelson e un Brownlee ancora lontano dal top, viaggia a vele spiegate. Quella contro Barcellona è la quinta vittoria consecutiva. «Solo noi sappiamo quanto lavoriamo in settimana per arrivare a raggiungere questi risultati. La mia crescita? Devo ringraziare Diana che mi ha sempre dato fiducia, anche quando le cose non andavano bene; penso ad esempio a inizio stagione quando gli stessi tiri che prendo ora non entravano». Sull’altra sponda del fiume è tutto sommato soddisfatto coah Perdichizzi. «Sapevamo di incontrare una squadra che fa del ritmo alto la sua prerogativa – spiega l’allenatore siciliano – e per questo abbiamo provato a mischiare un po’ le carte. Fino alla fine del terzo quarto abbiamo fatto bene, poi un paio di ingenuità di troppo hanno consentito a Brescia di prendere la fiducia necessaria per far sua la contesa. Problemi societari? Per fortuna dopo il mio sfogo gli stipendi sono stati regolarmente pagati, ma quel che mi preoccupa realmente è il futuro del club».
rizz.
———-
Non finisce mai di stupire Matteo Bonetti; dopo l’uscita nel dicembre 2013 del libro «La vita è un sorriso, il basket è gioia» il patron del Basket Brescia Leonessa ha voluto replicare, regalando, per l’anno che sta per andare in archivio, la sua nuova fatica letteraria. «La pallacanestro… dalla A alla Z» il titolo scelto dal dirigente biancoblù per un libro satirico scritto sotto forma di vocabolario, nel quale sarà possibile trovare, in rigoroso ordine alfabetico, simpatiche definizioni su giocatori, allenatori e procuratori che popolano il mondo della palla a spicchi non soltanto italiana. «L’idea mi è venuta quest’estate – spiega Bonetti – mentre ero a cena con un procuratore. La volontà è quella di regalare un sorriso a un ambiente come il nostro in grande difficoltà. Per far questo ho preso spunto dai tanti personaggi che hanno fatto e stanno tuttora scrivendo la storia di questo sport, tutti ripresi in chiave satirica». L’intenzione del patron della Leonessa è far diventare l’uscita di quelle che lui stesso definisce (con dichiarata autoironia) «le sue fatiche letterarie» un appuntamento costante delle festività natalizie. «Questa è la mia volontà. Lo scorso anno abbiamo iniziato e contiamo di portare avanti questa iniziativa il più a lungo possibile»
si. r.
———-
Sarà un lunedì sera speciale sulle frequenze di Teletutto dove eccezionalmente è in programma l’accoppiata Parole di calcio – Basket time. Alle 21 c’è infatti l’appuntamento dedicato al Brescia: spazio al campo, ma anche ai possibili scenari relativi al futuro del club di via Bazoli con tutti gli aggiornamenti del caso. In studio con Andrea Cittadini, gli opinionisti Enrico Gheda ed Ermanno Franzoni ed i giornalisti Cristiano Tognoli, Gianluca Magro, Erica Bariselli. A seguire, dalle 22.35, sempre in diretta, appuntamento con Basket Time per approfondire i temi relativi alla vittoria della Centrale del latte Basket Brescia Leonessa, ma anche per parlare di Contadi Castaldi Montichiari e di GaGà Orzinuovi.