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Giornale di Brescia – Centrale, terno all’8: vittoria, Verona e Torino ko

La diciassettesima giornata di A2 Gold porta a Brescia un terno all’otto. L’ennesima vittoria vale infatti l’aggancio in vetta a Verona e un nuovo allungo sulla temibile Torino, che domenica sarà al San Filippo. Prima di parlare degli effetti collaterali è però doveroso raccontare una delle partite più entusiasmanti e al tempo stesso complicate di questa stagione che sta assumendo tinte sempre più vivaci. Casalpusterlengo ha confermato ieri di essere una squadra in forma, come lasciava intuire il tris di successi ottenuti nelle ultime uscite. Più difficile da immaginare, invece, una gara dal punteggio altissimo (i lodigiani realizzano e subiscono 70 punti a partita), tirando con il 60% da 2 avendo una media del 46% e addirittura con il 48% da 3 a fronte del consueto 30%. A far saltare il tavolo è stata la scelta di coach Zanchi di confrontarsi sul terreno preferito della Centrale, il run ‘n gun (corri e tira) trovando ottime risposte, mentre i biancoblù, forse sorpresi, concludevano il primo quarto con un inatteso 0/8 da 3 punti. E poiché era evidentemente la partita dei destini incrociati, come il castello di Italo Calvino, Brescia chiudeva comunque al comando grazie al dominio sotto i tabelloni (12-7) pur avendo di fronte la squadra che conquista più rimbalzi oltre che a un Brownlee incontenibile (12 punti e 5 rimbalzi). Nel secondo parziale la gara sembrava tornare nell’alveo immaginato e sperato: primo margine in doppia cifra grazie a una «bomba» di Benevelli sul 39-28 e massimo vantaggio sul 49-36 a poco meno di 3 minuti dall’intervallo con una tripla di Loschi. Difficilmente a quel punto della gara qualcuno avrebbe puntato anche soltanto un dollaro bucato sugli ospiti che invece, dapprima quatti quatti e dopo l’intervallo con un’autorevolezza che sconfinava nella strafottenza, piazzavano un 22-2 che li portava a condurre sul 58-51 del 23’21”. I sei minuti più difficili della Centrale in una stagione che pure l’ha vista incappare in momentacci, come il -16 interno con Agrigento e il successivo -18 di Napoli. Nel caso di ieri il pesantissimo break subito era partito da un solido +13 e quindi, fermata l’emorragia con un’azione da 3 punti di Cittadini e trovata poco dopo l’unica «bomba» di Nelson, a metà quarto Brescia era di nuovo in parità, grazie a una tripla di Alibegovic (62-62). Da quel momento in avanti la gara è stata tanto equilibrata quanto spettacolare, con gli attacchi a prevalere sulle difese sia pure in maniera meno netta e in virtù di autentiche prodezze, non potendo più contare sulle distrazioni che non erano mancate in precedenza. Negli ultimi 15 minuti, mentre Brownlee e Sant Roos ingaggiavano un duello personale a cui dedichiamo il meritato spazio nella pagina afianco, la Centrale faceva valere la propria maggior solidità, rimanendo sempre avanti dopo l’ultima parità a quota 73 sul finire del terzo parziale senza però poter mai staccare le mani dal manubrio. Neppure sul 100-90 (quinta «bomba» consecutiva di Alibegovic!) a due minuti esatti dalla sirena. Saccaggi e Ricci imbastivano infatti un 5-0 che costringeva i biancoblù ad alzarsi nuovamente sui pedali per lo scatto conclusivo. A fine gara, con il parquet in festa per una squadra che non smette di stupire (non dimentichiamo che c’era un Poletti in campo…) arriva la notizia delle sconfitte di Verona e Torino, rispettivamente a Barcellona e Napoli: Brescia corona così un inseguimento iniziato alla nona giornata quando si trovava a sei punti dagli scaligeri e li agguanta al primo posto, portandosi a +6 dalla corazzata piemontese nella quale Mancinelli è tornato ad essere il leader. Un primo posto destinato a sfumare in settimana, quando si giocherà la terza di ritorno (con Verona in casa contro Agrigento) eccezion fattaproprio per Brescia che ha posticipato al 28 la sfida di Mantova. Poco male, anche perché un’altra settimana «normale» non può che aiutare una squadra che ha dato tantissimo sotto tutti i profili negli ultimi 45 giorni e che domenica sarà attesa da un incontro a elevato quoziente di difficoltà. Complimenti, intanto.

Franco Bassini

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Stati Uniti e Cuba si fondono nello spettacolo del San Filippo. Così lontani, così vicini. Justin Brownlee e Howard Sant Roos danno un tocco di classe in più ad una gara che andrà ricordata per le alte percentuali, per i ritmi alti, per il divertimento dispensato agli oltre 2.500 del San Filippo. I due mori di Brescia e Casalpusterlengo muovono e regalano momenti di alta scuola, da prima visione cestistica. L’americano della Centrale chiude con 33 punti, 11 rimbalzi, 3 assist e 43 di valutazione; il cubano dell’Assigeco con 32 punti, 9 rimbalzi, 7 assist e 46 di valutazione. Justin, 26 anni, nativo di Tifton (Georgia), vince anche il duello personale (nonostante i due ieri non si siano marcati) oltre a quello di squadra; alla sua prima stagione fuori dagli Usa, scrive un’altra pagina da top gunner dopo i 36 punti di due settimane fa a Trapani. Howard, originario di l’Avana, 23 anni, in Italia da quando ne ha 14 sfruttando la struttura del Campus di Codogno, spiazzandosi in C tra Monza e Bernareggio prima di debuttare nel grande circo della palla arancio, plasmatosi quand’era un bambino nei campetti cubani dello «Street basket», va ben oltre la sua media che era di 12,4 punti a partita. Più imprevedibile quindi il match sfornato da Sant Roos, ma anche quello di Brownlee fa notizia perché lo yankee della Centrale era reduce dalla poco brillante prestazione di Jesi dove si era fermato a 8. I due se la sono giocata a suon di triple (6/8 il cubano, 75% quando di solito tira con il 26%; 2/3 l’americano, che si è fatto preferire da 2 dove ha bombardato con il 76% contro il 71%), ma anche con entrate in terzo tempo, rimbalzi, assist. Più snello e sgusciarne Sant Roos, più potente Brownlee. Quest’ultimo si è autoalimentato anche con il supporto di un pubblico caldissimo: mano all’orecchio, mani roteate dal basso verso l’alto per chiedere sempre maggior supporto, il pugno battuto sul cuore e sui pettorali in stile gorilla. Tutto quanto fa spettacolo, i due grandi protagonisti di ieri l’hanno messo sul parquet. Gente che fa vendere i biglietti («Papà, domenica mi riporti a vedere Brownlee?», è scappato ad un bimbo attratto più dagli acuti che dal coro), ma anche le partite. Non essendo prevista la «X» stavolta è andata meglio alla Centrale, ma l’Assigeco ha cullato il sogno fino all’ultimo. Altro che embarghi, liti politiche, democrazia o dittatura. Usa e Cuba ieri al San Filippo erano la stessa, splendida, cosa.

Cristiano Tognoli

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FERNANDEZ 8. I suoi gesti atletici, specie il palleggio con cui dribbla l’avversario e si ritaglia un tiro, ricordano bellezze lontane, inusitate. Sempre più giocatore di categoria superiore, non soffre un elemento di spicco per l’A2 Gold come Saccagi e chiude con 20 punti, l’86% da 2 e 8 assist.

CITTADINI 7 Non sfavilla di bellezza, ma sciorina un’altra di quelle prestazioni toste e solide che spiegano perché a 35 anni ha ancora così tanti estimatori. Duello pari con Poletti, duello rusticano, di quelli che appassionano le folle. A fine gara resta più di tutti a festeggiare con il pubblico, con il sorriso stupito di un ragazzino al debutto. La voglia è ancora quella.

ALIBEGOVIC 7.5 La leggerezza mentale con la quale svolazzano i giocatori della Centrale è nella prestazione di Mirza che sul «pronti via» è 0/2 da 3, ma finisce con 5/7. La bomba del 100-90 è quella con cui il progetto grafico del match inizia a scrivere i titoli di coda. In sofferenza su Sant Roos, ma ieri era inevitabile.

BENEVELLI 6.5 Tutto quello che fa lo fa bene. Non è molto, ma è abbastanza. Ricci è un cliente di quelli con cui devi impuntarti per non dargli sempre ragione, meglio con Donzelli.

LOSCHI 6 Problemi al tiro (1/4, 1/3 al tiro), lascia litri di sudore sul campo nel tentativo di fermare Sant Roos. Il – 1 di valutazione è comunque ingeneroso perché l’impegno c’è tutto, dall’inizio alla fine.

PASSERA 7 Va bene il corri e tira, pensa a un certo punto Diana, ma non esageriamo. E infatti quando inserisce «Marchino bello bello, oh, oh, oh, oh» l’attacco si registra. 6 punti e 3 assist. Un altro raccolto prezioso.

TOMASELLO 6 Un paio di minuti costringendo Young a commettere un antisportivo.

NELSON 5.5 Gli si è arrugginita la ferocia, ammosciato il tiro, ha perso in sicurezza (visto rifiutare tiri che prima prendeva ad occhi chiusi) e il posto in quintetto. Cercasi Roberto disperatamente.

BROWNLEE 9 Si può uscire da un guscio grigio tra squilli di tromba, ribaltando ogni luogo comune. Servito chi pensava, dopo Jesi, che la performance di Trapani fosse stata un fuoco di paglia e che i problemi del 14 dicembre fossero ricomparsi. Il resto lo trovate nell’altra pagina.

CASALPUSTERLENGO Saccagi 6.5, Poletti 7, Vencato 6, Ricci 7, Young 6.5, Sant Roos 8.5, Donzelli 5, Spissu 5.5, Carrizo 5.5.

cri. tog.

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Giunta all’ottava affermazione consecutiva, la Centrale del latte inizia a far pensare in grande, soprattutto per l’entusiasmo che trasmette ai suoi beniamini. La squadra di Diana supera i 100 punti, raggiunge in vetta Verona e alla sirena finale in campo è ancora festa grande. Raggiante la presidentessa Graziella Bragaglio, così come patron Matteo Bonetti, che non sta più nella pelle. «Questa è una squadra di carattere, che non molla mai – sottolinea la numero uno del Basket Brescia -. Dopo l’intervallo pensavamo magari di avere il match già in pugno. Casalpusterlengo si è però confermata compagine di livello e ci ha fatto soffrire parecchio con la sua frizzante pallacanestro. I nostri avversari ci hanno anche superato, ma ancora una volta i miei giocatori hanno dato prova delle loro qualità. Grazie al contributo di tutti abbiamo messo in cassaforte anche questo successo che adesso ci proietta in vetta. Il finale è stato emozionante, ho visto una Centrale particolarmente brillante sia sul piano fisico che tecnico. E domenica ci aspetta un’altra partita molto difficile, quello con Torino sarà un vero e proprio big match. Lo affronteremo con la giusta carica che ti può dare questa lunga serie positiva». «Il match di stasera è stato sicuramente uno spot molto bello per la pallacanestro italiana» aggiunge un Matteo Bonetti al settimo cielo. Accanto alla strepitosa prestazione di Brownlee, la Centrale è stata trascinata da un Juan Fernandez sempre lucido ed altrettanto incisivo in cabina di regìa: «Sapevamo che sarebbe stata una partita molto dura contro un avversario che gio -ca con grande intensità – commenta il play argentino nel dopo gara -. Già all’andata avevamo capito i valori di questa squadra. Stasera è stato molto difficile, ma aver raggiunto anche questo risultato è motivo di grande soddisfazione». Al dato confortante dei 104 punti realizzati contro la terza miglior difesa del torneo, bisogna soffermarsi però sui 98 punti subiti: «Ci sono ancora alcuni aspetti da migliorare – riconosce Fernandez -. Bello aver realizzato 104 punti, ma al tempo stesso bisogna aver un impatto migliore nel terzo quarto e lavorare di più sulla difesa». Con Cittadini ed Alibegovic che hanno confermato di essere in un buon momento, la Centrale attende adesso il pieno rientro di Roberto Nelson: «Casalpusterlengo ci ha impegnato seriamente – evidenzia la guardia statunitense -. Noi però abbiamo risposto alla grande. Domenica arriva Torino e noi vogliamo continuare a vincere».

r.cass.

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In un San Filippo da tutto esaurito il pubblico ha potuto assistere a quaranta minuti di notevole intensità. In sala stampai due tecnici iniziano la loro analisi riconoscendo i meriti dell’avversario: «Devo fare i complimenti a Casalpusterlengo – attacca il coach di Brescia Andrea Diana – per la qualità di gioco espressa. I nostri avversari ci hanno messo seriamente in difficoltà, sia nelle situazioni di uno contro uno, in particolare con Young e Sant Roos, sia nel pick and roll tra Saccaggi e Poletti. In apertura di terzo quarto abbiamo subito un parziale di 12-0, lì potevamo bloccarci, ma la squadra ha risposto alla grande dimostrando carattere. In questo frangente il pubblico penso sia stato un fattore determinante. Già all’inizio del match per me è stata un’emozione vedere il San Filippo pieno. Questo è il mio quarto anno a Brescia e devo dire che il nostro pubblico sta crescendo in maniera esponenziale». Come era già successo due anni fa, la Leonessa dei canestri, arrivata all’ottava perla di fila, sta trasmettendo entusiasmo e carica alla città. Il segreto vincente? «Direi che i giocatori, lo staff tecnico, la società – spiega Diana – stanno spingendo nella stessa direzione. Certo i risultati aiutano, ma mi preme sottolineare che già dal 19 agosto, giorno del raduno, è nata questa unione d’intenti». Domenica al San Filippo arriva Torino… «E noi vogliamo vincere una partita contro una grande squadra – esclama Diana- . Domenica servirà un’altra prestazione di spessore e il pubblico dovrà darci la giu-staspinta». Diana completa il suo commento soffermandosi sulla prova monstre di Brownlee: «lustin in allena- mento sta tenendo unaquali-tà molto alta e in queste partite sta abbinando al massimo la sua fisicità e la sua ottima tecnica». Anche il tecnico di Casalp, Andrea Zanchi, ha avuto un’ottima impressione della Centrale: «Brescia gioca molto bene insieme, con fiducia; la mia squadra è stata comunque molto brava esprimendo un ottimo livello di pallacanestro. Noi siamo stati costruiti comunque per altri obiettivi; finora però abbiamo dimostrato di poter dire la nostra in questo campionato e questo ci inorgoglisce».

Roberto Cassamali