Giornale di Brescia – Basket «Centrale; non ti abbattere»
È lui che, nella finale europea di Nantes 1983, mette sotto braccio l’ultimo pallone e subito dopo lo bacia in favore di telecamera per festeggiare l’oro dell’Italia. Carlo Caglieris, detto Charlie, bresciano di nascita, vecchia gloria del basket italiano (play maker, quasi 400 presenze in Al con Virtus Bologna, Torino e Treviso e 131 gettoni con l’Italia) ha commentato domenica Biella-Centrale nel primo lunch match trasmesso da Sky. Nonostante la sconfitta di misura, che in casa biancoazzurra lascia tanto amaro per alcune invenzioni arbitrali decisamente penalizzanti, l’impressione che gli uomini di Diana hanno lasciato in Caglieris è delle migliori. Cosa le è piaciuto di più di Brescia? «Il loro essere squadra, il saper reagire alle difficoltà, la bravura nel passarsi la palla. Era la prima volta che vedevo questa squadra della quale in tanti mi avevano parlato bene e ne ho tratto una piacevolissime considerazione». Sì però dopo dieci vittorie consecutive è arrivato un stop bruciante… «Tenderei a considerarlo un dettaglio. L’assenza di Fernandez è risultata pesante e soprattutto nel finale si è fatta sentire. Passera ha dovuto rimanere in campo tutta la partita e nel momento topico ha perso in lucidità. Cista. Inoltre per come è andato il match la Centrale del latte non meritava assolutamente di perdere. È stata una bella partita, da play off». Pensa che Brescia possa arrivare fino in fondo a giocarsi la promozione? «Assolutamente sì, si vede che ha dei valori non momentanei. Per adesso dev’essere contenta di aver sparigliato le carte dato che Verona e Torino sono quelle costruite per vincere il campionato mentre Brescia è l’outsider di lusso con la quale tutti dovranno prima o poi fare i conti per salire di categoria». Che ricordi ha della nostra città? «Innanzitutto ci ho vissuto nei miei primi sei anni di vita. Sono nato lì. Mia madre era bresciana, mio padre faceva l’operaio alla Caffaro poi ci siamo trasferiti a Torino e nel Don Bosco Crocetta ho cominciato a giocare per poi passare a Biella. Con Bologna, Torino e Treviso ho giocato tante volte all’Eib e mi fa piacere sapere che a breve verrà riaperto. Rimodernato e ancora più funzionale è proprio l’ideale per giocare a basket. Quante sfide contro Palumbo, Fossati e Pietkiewicz. Non è mai stato facile tornare a casa con i due punti». Le piace il modo di giocare della Centrale di Diana? «Moltissimo. Difesa e transizione veloce, io ero un tipo così: mi piaceva andare in campo aperto e gestire l’attacco velocemente. Mi è sempre piaciuto fare un assist e mi sembra che Diana abbia in squadra giocatori con queste caratteristiche. Mi ha colpito Nelson, ottimo passatore. Peccato che domenica non sia entrato il tiro da 3 punti, ma con Mantova ben otto giocatori sono andati in doppia cifra e questo vuol dire molto».
Cristiano Tognoli