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Bresciaoggi – Una certezza Centrale: è all’altezza della vetta

Good vibrations, come direbbero gli americani del soul, e poi? Cos’altro rimane della serata veronese di venerdì? Una grandissima partita, un pubblico importante e la consapevolezza che Brescia non è ancora pronta per partite così importanti. O forse non ha ancora la fame necessaria per far sua una partita di quella portata: a Verona si è visto un anticipo di playoff, di finale visto il contorno. 5000 spettatori non si vedono tutti i giorni in A2 (record stagionale a Treviso, con 5200 spettatori) ed anche la presenza dei 1000 bresciani presenti si è fatta sentire: per molti tratti della gara sembrava di essere al San Filippo e non al PalaOlimpia. L’impressione però è che alcuni giocatori non sentissero eccessivamente la pressione di un match di questo livello: l’apporto di qualcuno è mancato e questo nell’economia di gioco della Leonessa si è fatta sentire. La virgola di Andrea Benevelli ad esempio, che nelle ultime giornate aveva abituato tutti ad un rendimento pari al 100% dal campo; la difficoltà di Marco Passera (non ancora al top) opposto ad Andrea De Nicolao (11 punti e 5 assist) o l’impalpabile apporto di Roberto Nelson, autore di una prova incolore hanno pesato sull’economia di un incontro che ha lasciato l’amaro in gola a tanti. Loro ma non solo: e comunque non si tratta di un processo o di voler mettere alla berlina parte della squadra. La considerazione più importante è che in una serata storta ai liberi (8/15), in cui a rimbalzo Verona ha agguantato 12 carambole in attacco, la Leonessa è stata comunque artefice del proprio destino: l’aspetto più incredibile è che il gruppo nelle mani di Andrea Diana è in grado di resistere alla forza d´urto della squadra maggiormente accreditata alla vittoria finale. Ancora una volta le peculiarità del gruppo biancoazzurro hanno dimostrato di essere una diga importante di fronte all’incedere dello Tsunami gialloblu. E allora Brescia può e deve continuare a lavorare nella stessa direzione intrapresa dall’estate scorsa: l’anteprima di quello che aspetta Brescia già a stretto giro (F6 di Coppa Italia, 7/8 Marzo) è stato servito; se vogliamo una sorta di aperitivo indigesto. Ma che potrebbe trasformarsi in una portata dolcissima più avanti. E sulle tribune del PalaOlimpia c’era anche l’ex coach della Centrale del Latte, Sandro Dell’Agnello, che portò a Brescia Andrea Diana: «Sono rimasto impressionato da Verona: squadra forte, esperta e completa. Ma Brescia ha dimostrato di poter giocare al suo livello». Complimenti dunque per la Leonessa: «Li ho fatti anche al telefono ad Andrea: Verona ha qualcosa in più di Brescia, eppure i ragazzi di Diana se la sono giocata alla pari; sarebbe bastato veramente poco per poterla condurre in porto». Ci aveva visto lungo insomma Sandro Dell’Agnello portando a Brescia un vice allenatore livornese: «Andrea è un professionista serio e preparato e sta dimostrando di essere un signor allenatore. Sono davvero contento per lui: è parte di un trio eccezionale, completato da Max Giannoni e Massimo Di Giovanni. Sono persone di assoluta affidabilità oltre che grandi professionisti; ma a voi lo dico che siete primi con loro ?».