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La Pollini Brescia sbanca al PalaLeonessa A2A e strappa il biglietto per la semifinale!

POLLINI BRESCIA 84
DOLOMITI ENERGIA TRENTINO 71

PARZIALI (24-14;22-19;17-18;21-20)

POLLINI BRESCIA: Pollini 26, Toure 6, Tonelli 22, Reghenzi 9, Mbow 8, Pinza 7, Festa 4, Fantino 2, Vezi, Comparoni ne, Parravicini Borbone ne, Ravera ne. Allenatore: Piero Di Matteo.

DOLOMITI ENERGIA TRENTINO: Hassan 20, Tobia Triggiani 2, Placinschi 4, Fall 2, Airhienbuwa 21, Niang 14, Vittorio Triggiani 4, Machetti 2, Sylla 2, Claps, Dorigotti, Zanella ne. Allenatore: Giovanni Molin.

ARBITRI: Marziali, Mariotti, Marconetti

Nemmeno il tempo di accomodarsi in tribuna che Brescia, davanti ad una nutrita schiera di sostenitori biancoblu, spinge subito sopra il pedale dell’acceleratore. I ragazzi di coach Piero Di Matteo, infatti, scrivono un parziale di 10-0, grazie alle iniziative di Pollini, devastante in campo aperto, e alla fisicità sotto le plance di Mbow e Reghenzi, bravi a farsi trovare pronti anche nella lotta a rimbalzo. La Dolomiti Energia Trentino decide di rompere gli indugi e lo staff tecnico bianconero opta per un timeout, con l’obiettivo di invertire la rotta. Al ritorno sul parquet la formazione trentina prova a scuotersi, affidandosi al talento di Hassan e alla solidità di Niang e Triggiani, che permettono ai compagni di mantenersi in linea di galleggiamento. Tonelli, a pochi frangenti dalla prima sirena, scaglia una tripla frontale, che sospinge Brescia sui dieci punti di vantaggio.

La seconda frazione di gioco è di targa bresciana. La Pollini Brescia riprende le ostilità giocando con il coltello tra i denti ed esprimendo una pallacanestro vivace ed incisiva. Tonelli, il migliore tra le fila casalinghe, riprende da dove aveva lasciato. L’esterno biancoblu, infatti, continua a rappresentare una costante spina nel fianco nemico, grazie alla sua doppia dimensione offensiva, risultando tagliente sia nel tiro da oltre l’arco, che in avvicinamento al ferro. La Dolomiti Energia Trentino, dal canto suo, non indietreggia di un centimetro. Niang, in uscita dalla panchina, e Airhienbuwa, sotto le plance, tentano di suonare la carica, ma il gap rimane sopra la doppia cifra di svantaggio. Pollini, una scheggia impazzita, spacca in due la difesa bianconera, lucrando fallo e ingrassando dalla lunetta il proprio tabellino, proiettando Brescia sulle tredici lunghezze di vantaggio alla pausa lunga.

Il terzo quarto vede una Pollini Brescia agguerrita, fin da subito, per cercare di archiviare la pratica. Il collettivo biancoblu ha, infatti, voglia di sporcarsi le mani senza staccare la spina. E così, il sodalizio lombardo, in un battito di ciglia, sigla un parziale di 11-5, che vale come un primo tentativo di spallata. L’Aquila non cede mai, proseguendo ad esprimere la propria pallacanestro, fatta di conclusioni da oltre l’arco, dove Hassan è spesso a segno, e fluidità nella circolazione della palla. Tuttavia Brescia appare cinica e spietata nel punire ogni disattenzione avversaria, rimandando al mittente ogni velleità di riaprire ogni discorso e mantenendo la distanza di sicurezza lungo i dodici punti. Un tesoretto piuttosto rassicurante in vista dell’atto finale.

All’inizio dell’ultimo periodo Hassan, mai domo, riporta la discrepanza sotto la doppia cifra, grazie ad un pregevole gioco da tre punti. La sfida pare rianimarsi ed entrambe le formazioni, complice l’elevato dispendio di energie fisiche e mentali, si allungano, provocando una mancanza di lucidità nella costruzione delle soluzione offensive e di precisione al tiro. Triggiani tenta di risalire, per l’ennesima volta, la china accorciando lo strappo a nove. Nella fase dello target la Pollini Brescia dimostra più fame: azzanna la preda e con le giocate di Pinza e del solito Pollini, strappa il biglietto per la semifinale contro l’Allianz Derthona Tortona.

Settore Giovanile