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Giornale di Brescia – Il nuovo PalaEib porta l’arcobaleno

Addio vecchio ciambellone. Il nuovo Eib avrà le sembianze di un grande canestro rovesciato e sarà illuminato a led da un arcobaleno di colori. La commissione istituita ad hoc dall’Immobiliare Fiera -società che ha in carico lo storico Palazzetto delle esposizioni – ieri si è espressa sui tre progetti rimasti in gara e ha assegnato il punteggio massimo a quello presentato dallo studio Ital-Engineering dell’architetto bresciano Eliseo Papa con il supporto dell’azienda di costruzioni mantovana Coghi. Il nuovo PalaEib – secondo il disegno tracciato dal professionista bresciano, che in passato firmò anche il progetto del Velodromo di Montichiari – sarà avvolto esternamente da una singolare struttura reticolare in tubi di acciaio. «Al suo interno – aggiunge l’architetto Papa – presenterà una tensostruttura unica in Europa che farà da soffitto a un campo da gioco dove si praticheranno tutti gli sport indoor (esclusa l’atletica) o, in alternativa, in virtù di un’acustica studiata specificatamente, dove si organizzeranno eventi musicali e teatrali». Come richiesto nel bando di gara, il nuovo palazzetto in zona fiera ospiterà fino a 5.100 spettatori, rispetterà rigidi vincoli energetici (sarà in classe B) e antisismici e presenterà una serie di servizi complementari, come la palestra e la sauna. Non solo: con l’intervento di recupero dell’Eib verrà creata sul tetto del primo «anello» una pista di atletica, che al termine di eventuali partite e concerti consentirà anche l’uscita in sicurezza del pubblico. Oltre a queste caratteristiche tecniche, il progetto della Ital-Engineering presenta una peculiarità dal punto di vista economico: sarà completato – secondo le stime dell’archittetto Papa – con un esborso di circa 6,6 milioni, il 25% in meno rispetto a quanto fossero disposti a spendere, in quote diverse, l’Immobiliare Fiera e il Comune di Brescia (8,8 milioni in totale). Questo sconto, peraltro, risulta superiore «a 4/5 della media» e impone – secondo quanto stabilito dal bando – un accertamento ulteriore da parte della commissione istitutita dall’Immobiliare Fiera. Solo successivamente a questa verifica, dunque, se non verranno riscontrare altre anomalie, il consiglio di amministrazione della società che hain patrimonio l’ex ciambellone metterà formalmente nelle mani di Ital-Engineering e Coghi il futuro dell’Eib.

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A questo progetto ha lavorato per quasi un anno. «E quando pensavo al restyling dell’Eib – ammette l’architetto Eliseo Papa – mi ponevo sempre l’obbligo che Brescia deve alzare la testa e farlo alla sua maniera». Il nuovo palazzetto che porterà la firma del professionista bresciano nasce da questo presupposto. «Non nascondo di essere molto orgoglioso che Brescia si affidi a me per questo intervento – continua Papa – anche perché l’Eib è un pezzo di storia della città». E per quanto riguarda le «anomalie» riscontrate dalla commissione? «Sappiamo come giustificarle – assicura l’architetto -: sono comunque legate al risparmio ottenuto dal potenziamento della geniale tensostruttura già presente all’interno dell’impianto e che nessuno ha mai preso in considerazione». Entro quindici giorni dalla notifica di tali «anomalie» da parte dell’Immobiliare Fiera, la Ital Engineering dovrà provvedere a fornire la documentazione supplementare richiesta. Lo conferma il presidente Carlo Massoletti: «La valutazione tecnica dei progetti è stata molto vicina nei punteggi – aggiunge -. Aspettiamo l’esito di ulteriori verifiche, nel frattempo completeremo la convenzione con il Comune di Brescia per iniziare al più presto i lavori». Papa è convinto che a lui possano bastare dieci mesi per ridare il PalaEib a Brescia.

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Sono quattro le buste recapitate all’Immobiliare Fiera con i progetti di ristrutturazione del PalaEib. Oltre alla coppia ItalEngineering-Coghi, sono infatti scesi in campo a fine ottobre altri tre studi di architettura bresciani al fianco di altrettanti costruttori. Stiamo parlando dello studio G&T (Gallucci e Terlizzi) con la Italiana Costruzioni, dell’Aegis Cantarelli con la coop Unieco e dello studio Crew con la Montagna Giuseppe Costruzioni. La commissione costituita dall’Immobiliare Fieraper valutare le quattro proposte di restyling dell’Eib non ha però tenuto conto del progetto presentato da quest’ultimo sodalizio (Crew-Montagna) perché prevede la demolizione, anziché il recupero, del palazzetto che sorge a fianco della Tangenziale Sud. «A mio parere di progettista -conferma l’ingegnere Lamberto Cremonesi, fondatore dello studio Crew e ideatore tra le altre cose anche delle stazioni della metropolitana di Brescia – non c’era alcun motivo per mantenere la vecchia struttura dell’Eib. Volevamo dotare Brescia di un impianto moderno e ultra performante da tutti i punti di vista, ma a prescindere da questo obiettivo e della virtù della nostra idea, la commissione non ha voluto esaminare il progetto». Il recupero della tensostruttura nel soffitto e il rivestimento in tubi d’acciaio dell’impianto ha invece permesso alla Ital-Ingineering di «scontare» il prezzo dell’opera di circa il 25%. L’ingegner Cremonesi ha tro- vato comunque il modo per consolarsi. «Dopo aver saputo il nome del vincitore del bando Eib, ci hanno avvertito che il nostro studio, insieme ad altre realtà, si è aggiudicato la gara per la realizzazione della galleria scolmatrice del torrente Bisagno di Genova, dopo la terribile esonda-zione di alcune settimane fa». Un’opera diventata indispensabile e che richiede allo Stato italiano una spesa di circa ottanta milioni di euro.